Il mercato degli svincolati per la prossima stagione comprende un nome che non lascia certo indifferenti, quello di Kylian Mbappé: l’attaccante francese è in scadenza con il Paris Saint-Germain e nel suo futuro sembra già stagliarsi la “camiseta blanca” del Real Madrid.
Ancora non c’è la certezza e da Madrid gira voce di un “ultimatum” fissato per metà mese per conoscere le intenzioni del francese, ma francamente non sembra esserci un’alternativa al Real se Mbappé dovesse confermare la sua volontà di lasciare Parigi.
Un “parametro zero” da un miliardo di euro
Intendiamoci, un trasferimento a parametro zero di Mbappé, tra ingaggio, bonus alla firma, commissioni da corrispondere e varie ed eventuali è un affare che muove cifre che potrebbero sanare il bilancio di alcune nazioni mondiali.
Il giocatore ha firmato nel 2022 un accordo con il Paris Saint-Germain per due stagioni più l’opzione per allungare il contratto di un’ulteriore stagione. Lo stipendio annuale è di 72 milioni a stagione, ma il giocatore ha ricevuto anche un bonus alla firma di 180 milioni (suddivisi in tre rate), oltre ad un bonus fedeltà che aumenta per ogni stagione di permanenza a Parigi.
La sua permanenza nel giugno 2023 gli ha quindi garantito un bonus di 70 milioni. Se decidesse di rimanere al PSG anche quest’estate, incasserebbe altri 80 milioni, e ulteriori 90 milioni se decidesse di prolungare il contratto nel 2025.
Mbappé però sembra aver deciso di chiudere la sua esperienza in patria e cercare i successi di livello europeo altrove: stiamo parlando quindi della decisione di rinunciare ai 72 milioni di ingaggio garantiti nella prossima stagione oltre al bonus di 80, e alla prospettiva di un altro bonus di 90 milioni per un eventuale rinnovo, fosse anche solo annuale.
La cifra che sarebbe stato sicuro di guadagnare nel prossimo biennio al PSG è quindi pari a oltre 300 milioni. Ipotizzando che, dal momento che stiamo parlando di un giocatore di soli 25 anni, gli venga offerto un contratto quinquennale, la cifra da mettere sul piatto per garantirgli gli stessi introiti del PSG è di poco inferiore agli 800 milioni di euro, escludendo l’eventuale bonus alla firma e tutte le spese accessorie. L’investimento totale, insomma, andrebbe a toccare tranquillamente il miliardo di euro spalmato in cinque anni.
Il paradosso di una tifoseria fredda all’ipotesi dell’ingaggio di Mbappé e l’alternativa Haaland
Con le cifre di cui si parla, è evidente che non esistono più di due, forse tre squadre al mondo capaci di ipotizzare un ingaggio del genere. E solo una ha, oltre alla forza economica, anche il blasone e lo spessore per garantire a Mbappé il definitivo ingresso nell’Olimpo del calcio: il Real Madrid.
A Madrid però sono rimasti scottati dall’ultimo tira e molla con il talento francese nella scorsa estate, e per quanto siano pronti ad offrire il contratto al francese, la notizia non ha provocato l’euforia che aveva suscitato l’anno scorso.
Il presidente Florentino Perez vuole comunque abbinare un grandissimo colpo di mercato al nuovo Santiago Bernabeu, stadio che a partire dal 2024, dopo una ristrutturazione costata il doppio del previsto, è pronto ad accogliere pubblico e a fare incassi stratosferici, secondo le previsioni. E quale miglior richiamo per il pubblico se non il miglior giocatore sulla faccia della Terra?
Ecco perché, oltre alla pista Mbappé, si rimane vigili anche sul versante Erling Haaland, che potrebbe liberarsi dal Manchester City pagando una clausola che sembrerebbe essere “più vicina ai 100 che ai 200 milioni”. Forse perché “offesi” dal mancato arrivo del francese in passato, i tifosi madridisti in questo momento sembrano scaldarsi di più per l’eventuale arrivo del norvegese.
Realisticamente però la trattativa con il Manchester City sarebbe difficilissima (anche se dipenderà pure dal futuro di Pep Guardiola) e anche trovare l’accordo con l’entourage del centravanti norvegese non sarebbe facile e probabilmente, nel complesso, avvicinerebbe i costi dell’operazione a quelli dell’ingaggio di Mbappé, il quale ha il vantaggio di poter discutere liberamente i termini dell’accordo nei prossimi mesi a prescindere dal club di appartenenza.
Mbappé è la stella per riaccendere il firmamento del Real Madrid
Quello che è sicuro è che al Real Madrid manca un attaccante. Salutato Benzema e sfumato Mbappé, hanno ripiegato sul trentatreenne Joselu, proveniente dal retrocesso Espanyol: una chiara soluzione temporanea in attesa di un vero e proprio centravanti titolare.
E se ora a Madrid sperano che il giovanissimo brasiliano Endrick (in arrivo dal Palmeiras in estate, appena compiuti i 18 anni) possa seguire le orme di Vinicius e Rodrygo in termini di ambientamento, l’assenza di una punta di livello è stata finora mascherata da Jude Bellingham, centrocampista che nei suoi primi mesi con il Real si è riscoperto giocatore totale anche in fase avanzata.
E nonostante presto si dovrà per forza dire addio ad altre colonne del passato merengue come Modric e Kroos, la giovane età di tante altre stelle come Tchouameni, Valverde e Camavinga, oltre a teenager dal futuro roseo come Nico Paz e Arda Guler, possono far guardare con grande fiducia al futuro della Casa Blanca.
L’idea di veder giocare Mbappé insieme a Vinicius, Bellingham, Tchouameni e Camavinga nei prossimi anni rimanda la mente agli anni dei Galacticos, con Ronaldo, Zidane, Figo, Beckham, Raul e tante altre stelle del firmamento madridista, la formazione che ha fatto sognare Madrid all’inizio del secolo (pur vincendo molto poco per il valore che esprimeva). E al timone, tramontata l’ipotesi Brasile, l’uomo più adatto a far brillare le stelle: Carlo Ancelotti, il più “galattico” tra gli allenatori.