Il movimento calcistico italiano sta attraversando un buon periodo: i semi piantati all’indomani della disfatta azzurra ai mondiali sudafricani del 2010 stanno fruttando in questi anni e stiamo assistendo alla maturazione di una serie di talenti azzurri un po’ in tutti i ruoli: dai fuoriclasse che si stano affermando a centrocampo come Tonali o Zaniolo, ai centravanti che stanno ancora maturando come Kean o Pinamonti.
Il ruolo che sta dando più problemi, sia a livello giovanile che per quanto riguarda la nazionale maggiore, è quello del terzino: se a sinistra sta crescendo un ottimo prospetto come Luca Pellegrini, a destra a parte la sorpresa Di Lorenzo, arrivato tardi al calcio che conta, Mancini deve ricorrere spesso a ex promesse mancate o onesti mestieranti come De Sciglio, Darmian o D’Ambrosio, oppure riadattare un centrale come Izzo.
L’unico azzurro che a livello giovanile era riuscito a far vedere cose davvero interessanti è incappato per il secondo anno consecutivo in una stagione che sembra averne rallentato lo sviluppo, ma siamo convinti che in futuro potrà far valere quelle qualità che l’hanno reso uno dei giovani più interessanti d’Italia: Claud Adjapong.
Claud Adjapong, dalla periferia di Sassuolo alla serie A con la maglia neroverde
Nato a Modena il 6 maggio 1998 da genitori ghanesi, stabilitisi a Sassuolo negli anni precedenti, Claud è il terzo figlio di Artur e Marta, il primo maschio dopo le due sorelle Antonella e Silvia. Per gli Adjapong non è semplice crescere 3 figli, ma con sacrifici e duro lavoro riescono ad assicurare a tutti istruzione e sport. Claud a 5 anni si iscrive alla scuola calcio della squadra della Madonna di Sotto, alla periferia di Sassuolo, e 5 anni più tardi entra nelle giovanili della squadra neroverde.
Nei successivi 7 anni Claud si mette in luce grazie alla sua velocità e alle sue progressioni sulla fascia, al punto che a soli 17 anni, l’11 marzo 2016, esordisce in nella trasferta a Torino contro la Juventus, persa per 1-0, diventando così il primo sassolese della storia a giocare in serie A con la maglia neroverde.
Nella stagione 16/17, con il Sassuolo di Di Francesco che si è guadagnato la partecipazione all’Europa League, viene inserito stabilmente nella rosa della prima squadra. Nonostante sia chiaramente un rincalzo della formazione titolare, vista la giovane età, inanella 13 presenze stagionali tra tutte le competizioni, trovando anche la sua prima rete da professionista nella sfortunata sconfitta per 4-3 subita a Cagliari il 22 dicembre 2016. Inoltre viene spesso “prestato” alla Primavera con cui vince il Torneo di Viareggio, segnando peraltro il gol decisivo per il pareggio nella finale contro l’Empoli, poi vinta ai rigori.
Grazie alle sue doti fisiche, Claud può ricoprire praticamente qualsiasi ruolo di fascia, dal terzino all’ala, sia a destra che a sinistra. Unisce alla forza e alla velocità una buona tecnica di base, che gli permette di essere sempre un’ottima fonte di assist per le punte. Nella Nazionale Under 19 gioca prevalentemente come esterno di centrocampo, e il 22 aprile 2017 si guadagna anche la convocazione nello stage per giocatori emergenti organizzato dalla Nazionale maggiore.
Un decollo che non avviene mai
Se la prima stagione in prima squadra ha significato principalmente ambientamento, la stagione 17/18 si apre sotto i migliori auspici per Adjapong: stabilmente nel gruppo dell’Under 21 che sta preparando gli Europei casalinghi dell’estate 2019, inizia da titolare la stagione a Sassuolo, ma dopo qualche mese sopraggiungono una serie di infortuni muscolari che lo costringono ai box. A fine stagione saranno 16 le presenze in campionato.
Intanto, riesce a comprare casa per i suoi genitori, riuscendo a ripagarli dei sacrifici fatti dopo che l’azienda del padre fallisce. Al piano di sopra si stabilisce lui con la fidanzata Deborah (che di recente gli ha regalato una splendida bambina, Chanel). Nella stagione successiva, con De Zerbi in panchina, inizialmente fatica a trovare spazio, soffrendo la concorrenza di Pol Lirola, ma all’esordio stagionale va anche in rete, nella vittoria per 2-0 ottenuta al Mazza di Ferrara contro la SPAL. Claud sembra destinato a trovare più spazio nelle rotazioni di De Zerbi, ma prima una frattura del perone e poi una distorsione alla caviglia lo costringono ai margini della squadra: a fine stagione saranno solo 5 le presenze in campionato.
Prima Verona e poi Lecce: un prospetto da recuperare
Nell’estate 2019, dopo la delusione di un Europeo con l’Under 21 sfumato ai gironi, dove ha giocato solo nella fatale sconfitta contro la Polonia, decide di cambiare aria e si trasferisce al neo promosso Verona, ma nemmeno nel capoluogo scaligero le cose non fanno benissimo: per il gioco di Juric, che vuole un esterno a tutta fascia che spinga ma anche che rientri in copertura e che abbia anche compiti di marcatura, Claud non è ancora pronto, non quanto un Faraoni che a sorpresa diventa uno dei migliori interpreti del campionato in quel ruolo.
Trovare spazio nel meccanismo perfetto messo a punto da Juric dopo le prime giornate di campionato è difficile, e per Claud ci sono solo 3 minuti nel finale di partita contro l’Atalanta il 7 dicembre 2019. L’impegno però non manca mai, e nel momento in cui l’infortunio di Faraoni gli offre una chance da titolare, nella trasferta di Marassi contro la Sampdoria l’8 marzo 2020, la prestazione è sorprendente buona, nonostante la sconfitta subita dagli scaligeri.
Nel momento in cui sembrava ci fosse finalmente lo spazio per imporsi e rimettersi in luce, è arrivato lo stop del campionato che rimette in discussione il futuro di Adjapong: il Verona ha un’opzione per il riscatto che lascia però cadere dopo la ripresa dell’attività. Alla fine con gli scaligeri saranno solo 5 le apparizioni totali, a conferma di una stagione vissuta nell’ombra.
Nella strana estate del calciomercato 2020 si parla di un ritorno fisso ritorno a Sassuolo, cosa che lo metterebbe in competizione con molti giocatori nel suo ruolo, atleti che hanno però rappresentato un certo investimento per i neroverdi, mentre Claud, essendo un prodotto del vivaio, rappresenta sempre una plusvalenza che per una squadra come il Sassuolo può essere vitale.
Quindi si decide per un’ulteriore prestito e questa volta in serie B nelle fila dell’ambizioso Lecce a caccia della promozione. Qualche presenza in più rispetto alla serie A ma siamo ancora distanti da quel giocatore che tanto si era fatto ammirare nelle selezioni giovanili, e che poteva davvero rappresentare un patrimonio per la nostra nazionale.
I prossimi mesi saranno decisivi per la carriera di Adjapong, perché un’ulteriore stagione sottotono potrebbe farlo scivolare nell’anonimato di stagioni tra serie B e C anziché schiudergli le porte di una carriera prestigiosa.
Quello che è sicuro è che per un giocatore dalle potenzialità così grandi un’ennesima stagione in panchina potrebbe segnare in maniera negativa e indelebile il suo futuro, di conseguenza le sue prossime scelte saranno fondamentali per la sua carriera e per il suo futuro azzurro.