È un periodo molto turbolento per il tifo calcistico in Europa: sono passati solo 3 anni dagli stadi deserti per la pandemia e dalle partite a porte chiuse, ma sembra una vita fa.
Sono ormai consueti gli aggiornamenti sugli episodi di violenza che sconvolgono la Francia, ma abbiamo visto anche in Italia scontri tra tifosi, a Milano e Napoli in occasione della Champions League ma pure nei campionati nazionali, dalla Serie A (Verona-Napoli) alla Serie C (ultimo caso Casertana-Foggia, con la partita sospesa per 40 minuti a causa degli scontri sugli spalti).
In Grecia il campionato si sta giocando nuovamente a porte chiuse, e così sarà fino al 12 febbraio, a causa dei continui atti di violenza dei tifosi, ma non troppo distante, in Turchia, siamo arrivati ad un altro livello di follia sui campi.
Ankaragucu-Rizespor, una partita di centroclassifica con il consueto numero di tensioni
Lunedì 11 dicembre, al termine del posticipo tra Ankaragucu e Rizespor, il protagonista in negativo è stato il presidente della squadra di casa, Faruk Koca.
La partita era stata molto tesa: le due squadre si trovano a metà classifica ma entrambe sono in corsa per il 5° posto che garantirebbe la partecipazione alla prossima Conference League. L’Ankaragucu, formazione della capitale turca allenata dall’ex interista Emre Belozoglu, era partita subito forte trovando il gol dopo 9 minuti con il capitano, l’italo-gambiano Ali Sowe cresciuto nel Chievo, che però è stato annullato dal VAR per un tocco di mano a centrocampo all’inizio dell’azione. Al 14° arriva comunque il vantaggio grazie ad una rete del romeno Olimpiu Morutan (l’anno scorso in forza al Pisa).
I padroni di casa (che in panchina contano altri giocatori con un passato in Italia come Mert Cetin, ex Roma, Verona e Lecce, e Riad Bajic, passato tra Udinese, Ascoli e Brescia) affrontano però la ripresa in inferiorità numerica: Sowe, che era stato ammonito per proteste nel primo tempo, rimedia una seconda ammonizione dopo 5 minuti del secondo tempo lasciando la sua squadra in 10.
L’Ankaragucu assume quindi un atteggiamento più accorto, facendo entrare l’italiano Federico Macheda come unico riferimento offensivo, mentre il Rizespor cerca di aumentare il peso in attacco con l’ingresso dell’argentino Adolfo Gaich, ex Benevento e Verona. Le occasioni più grosse sono però sempre dell’Ankaragucu, con il portiere del Rizespor Gokhan Akkan assoluto protagonista
Nel finale succede di tutto: il difensore del Rizespor Emirhan Topçu viene espulso al 95° per doppia ammonizione, ristabilendo la parità numerica, ma gli ospiti continuano nel loro forcing e proprio nei minuti addizionali che l’arbitro fa giocare per recuperare il tempo perso dopo l’espulsione trovano il pareggio grazie ad un tap-in di Gaich in seguito ad un colpo di testa di Benhur Keser stampatosi sul palo.
La folle aggressione di Faruk Koca all’arbitro Meler
Ma quanto visto sul campo è stato nulla rispetto a quanto accaduto dopo il fischio finale: l’arbitro, l’internazionale Halis Umut Meler (che recentemente ha diretto Lazio-Celtic all’Olimpico), è stato attorniato da un capannello di dirigenti e giocatori. Ad un certo punto è stato proprio il presidente dell’Ankaragucu Faruk Koca ad affiancare il direttore di gara e a sferrargli un forte pugno in faccia che l’ha fatto stramazzare a terra. Mentre l’attaccante bulgaro del Rizespor Martin Minchev cercava invano di allontanare Koca, altri due collaboratori del presidente hanno preso a calci Meler mentre era inerme a terra.
Fortunatamente l’ordine è stato ristabilito poco dopo, e Meler ha potuto lasciare lo stadio sulle sue gambe, ancorché con il volto visibilmente tumefatto. Faruk Koca e i suoi due collaboratori sono stati arrestati, secondo quanto annunciato dal Ministro degli Interni turco Ali Yerlikaya che ha quindi decretato la sospensione a tempo indeterminato di tutte le partite della Super Lig.
In tarda serata si è espresso in prima persona anche il Presidente della Turchia Recep Erdogan con un comunicato che recita “Condanno l’attacco all’arbitro Halil Umut Meler e gli auguro una pronta guarigione. Non permetteremo mai che la violenza interferisca nello sport turco”.
Faruk Koca, peraltro, è stato tra i membri fondatori dell’Akp, il partito guidato proprio da Erdogan, ed è stato deputato di Ankara per due legislature, dal 2002 al 2011. In seguito all’arresto è stato deferito per motivi disciplinari al Comitato centrale di decisione e gestione con richiesta di espulsione dal partito.