Il momento più difficile delle ultime quattro stagioni.
Il Manchester City, padrone incontrastato delle ultime tre Premier League non vince da quattro giornate di fila: la formazione di Pep Guardiola è scesa al quarto posto.
Tre pareggi e una sconfitta in questi 34 giorni di campionato, con Arsenal, Liverpool e Aston Villa che ringraziano, con i londinesi al comando come un anno fa. Quattro passaggi a vuoto, in quasi tutti scontri diretti che fanno scattare il campanello d’allarme in casa Citizens.
Tutto è ancora recuperabile, ma ci sono diversi aspetti che fanno storcere la bocca, soprattutto dopo il match di mercoledì a Villa Park: cosa sta succedendo alla più forte squadra di Inghilterra e d’Europa?
Vediamo nel dettaglio.
Un mese avaro di gioie
Gli ultimi 34 giorni del Manchester City in Premier League resteranno nella storia del campionato inglese. Quattro partite, nessuna vittoria, tre pari e una sconfitta. In questi match, 8 gol segnati e 9 incassati da Ederson. L’ultima vittoria risale allo scorso 4 novembre, con il tennistico 6-1 al Bournemouth.
Da quel momento, una giostra che ha sorriso poco agli uomini di Pep Guardiola: ad iniziare dall’incredibile 4-4 in casa del Chelsea, a cui è seguito il pari casalingo per 1-1 contro il Liverpool. Sempre al City of Manchester, 3-3 contro il Tottenham, per poi cadere 1-0 a Villa Park nella tana dell’Aston Villa nel turno infrasettimanale.
I gol segnati non mancano, ma l’aspetto che colpisce di più è l’elevato numero di reti al passivo. Il primo grande cruccio degli Sky Blues che pur avendo una vocazione naturale per il gioco iper-offensivo hanno sempre avuto una difesa di ferro. 9 reti al passivo nelle ultime 4 gare che diventano 17 nelle 15 giornate giocate sin qui.
30 punti per Haaland e soci, con tre lunghezze di vantaggio sulla quinta piazza. La vetta dista adesso sei punti, con l’Arsenal al comando, mentre Reds e Villans, sono avanti rispettivamente 4 e 2 punti. Niente è perduto e la storia della Premier League ci parla di crolli incredibili, con gli stessi Gunners che lo scorso anno mollarono la presa in primavera e spianando al strada proprio al City.
I record negativi contro l’Aston Villa
La gara di mercoledì nel turno infrasettimanale, sul terreno dell’Aston Villa, è l’esatta fotografia del momento negativo dei Citizens. Gli uomini di Guardiola hanno registrato diversi primati non proprio eccelsi. Mai le squadre del tecnico catalano hanno concesso qualcosa come 22 tiri ai rivali nei 90 minuti.
Di questi 22, 13 sono arrivati nello specchio della porta: nessun avversario, in 535 gare da tecnico nei maggiori cinque campionato, hai calciato così tanto nella stessa gara verso la porta di una squadra di Guardiola. Di contro, il Manchester City ha calciato solo due volte nello specchio dei Clarets.
Doppia palla gol per Haaland nella stessa azione e doppio miracolo del Dibu Martinez che solo un anno fa si laureava campione del mondo da assoluto protagonista assieme a Messi. Infine, ma non per ultimo, per la prima volta in carriera Unay Emery ha battuto Pep Guardiola. Una serataccia in tutto e per tutto per il Manchester City e il suo allenatore.
De Bruyne, l’ago della bilancia
Fra i tanti motivi che possono spiegare il momento poco edificante dei Campioni di Inghilterra in carica (che nel frattempo hanno vinto in carrozza il girone G di Champions League) c’è anche l’assenza di Kevin De Bruyne. Un giocatore non solo forte, ma tremendamente importante dal punto di vista tattico per il City.
Basti pensare che il belga può agire da mezzala, da esterno di centrocampo ed esterno d’attacco, con la possibilità di vederlo agire come falso nueve al centro dell’attacco, senza dimenticare le sue doti innate da trequartista. Giocatore moderno che sa adattarsi a tante situazioni e moduli, mixando qualità e quantità: visione di gioco, intelligenza tattica, confidenza con la via del gol, tecnica sopraffina e uomo assist come pochi.
Insomma De Bruyne è di vitale importanza per questa squadra. Out dai primi da agosto, dopo l’intervento alla coscia: inizialmente il suo rientro era previsto per gennaio, ma Guardiola ha deciso di accelerare i tempi. Troppo importante il Belga che è appena stato messo nella lista dei convocati per il Mondiale Per Club, dove gli Sky Blues si giocheranno il titolo iridato per la prima volta.
Non sappiamo ancora se il centrocampista offensivo dei Citizens scenderà in campo, ma già averlo inserito nella lista è un chiaro segnale da parte di Guardiola: De Bruyne è il primo tassello per risalire la china.