Giuseppe e Franco Baresi da Travagliato in provincia di Brescia.
In ordine rigorosamente di nascita. “Beppe” nato nel 1958 e Franco più giovane di due anni. Per anni “avversari” nell’aia della loro cascina nel bresciano, poi per quasi 15 anni si sono affrontati come rivali e capitani delle due squadre di Milano.
Giuseppe Baresi simbolo della parte nerazzurra dei navigli e Franco al comando di quella rossonera.
Una storia più unica che rara, come solo il calcio italiano sa raccontare e quel calcio in particolare. Quello che da fine anni ’70 ai primi anni ’90 ha intrecciato storie incredibili e favole senza fine. Fratelli dunque, ma divisi dai colori e capaci anche di rifilarsi qualche colpetto proibito in campo se era necessario.
In fondo, ognuno tira l’acqua al suo mulino. E pensare che avrebbero potuto giocare assieme, ma dopo aver preso Giuseppe, l’Inter bocciò al provino il fratello Franco. Il Milan in maniera lesta tese la mano, a quello che diventerà “Il Capitano” del diavolo.
Gli inizi
Giuseppe e Franco Baresi, divisi appena da due anni di età iniziano a tirare calci al pallone nell’aia della loro cascina a Travagliato in provincia di Brescia. Non c’è molto da fare per i bambini di quegli anni, tolte ovviamente le ore di scuola. Nei campi infiniti di questo pezzo della Pianura Padana c’è una sola cosa che accomuna i giovani del posto. Il calcio. Giuseppe e Franco, con gli amici si sfidano in un lunghissime partite davanti casa.
Troppo piccoli per entrare in qualche settore giovanile del posto e non ancora pronti per accasarsi in qualche società ben più blasonata. Ci penserà di li a poco il San Michele Travagliato, la formazione parrocchiale che ha deciso di aprire una sorta di scuola calcio. Intanto i due fratelli devono fare i conti con la realtà cruda della vita e ben presto perdono entrambi i genitori. Il destino però sembra voler premiare le loro doti calcistiche.
Giuseppe e Franco affrontano un provino per l’Inter a metà anni ’70. Il maggiore è arruolato, mentre Franco ha un fisico ritenuto troppo esile. Quest’ultimo non si da per vinto e con la testardaggine bresciana si presenta a ben tre provini del Milan. I primi due non convincono molto gli osservatori dei rossoneri, ma il terzo è quello decisivo. Franco Baresi entra nelle giovanili del Milan e può iniziare un inedito derby a distanza con il fratello.
Giuseppe Baresi, una vita nell’Inter
Dal 1976 al 1992 Giuseppe Baresi ha indossato una sola maglia in carriera, oltre a quella della nazionale. I colori nerazzurri sono stati la sua seconda pelle. Di ruolo mediano, all’occorrenza anche terzino e difensore centrale. Proprio in questo ruolo, con il passare degli anni arretrerà il suo raggio d’azione. In tutto ha giocato con l’Inter in Serie A la bellezza di 392 partite segnando anche 10 reti. Nelle competizioni UEFA il suo bilancio recita, 73 gettoni e una rete, mentre in in Coppa Italia ha un bilancio di 94 partite e 2 gol.
In maglia nerazzurra ha vinto due scudetti (con 32 presenze nello scudetto dei record della stagione 1988-89), due Coppe Italia, una Coppa Uefa e una supercoppa italiana. Dopo aver messo a segno 8 presenze nell’Italia Under 21 e 6 nella nazionale Olimpica, Giuseppe Baresi ha preso parte con la nazionale maggiore all’Europeo del 1980 e al mondiale del 1986. In tutto 18 presenze con la maglia azzurra, l’ultima delle quali contro la Francia nel mondiale messicano. Match perso dalla truppa di Bearzot e che segnò appunto la fine dell’esperienza di “Beppe” con l’azzurro.
Nel 1992, a 34 anni di età, Giuseppe Baresi lascia l’Inter e si accasa in serie B al Modena. Con i gialloblu mette assieme 73 presenze in due stagioni e nel 1994 dice basta con il calcio giocato.
Da subito entra nel settore giovanile nerazzurro: prima come osservatore, poi come assistente e infine come allenatore. Anche nelle stagioni in cui non avrà una panchina fissa, farà sempre parte del mondo Inter. Nel 2008 siede come assistente di Mourinho sulla panchina della prima squadra.
Il tecnico portoghese aveva chiesto al suo fianco un uomo che conosce a fondo il pianeta Inter e nessuno meglio di Giuseppe Baresi, poteva aiutarlo nell’ambientamento. Rimarrà fino al 2016 a stretto contatto con la prima squadra. Il suo rapporto con l’Inter si chiude dopo 40 anni dopo l’esordio in serie A. Nel 2016, all’indomani del passaggio della società da Moratti a Zhang, Giuseppe Baresi non fa più parte dell’organigramma tecnico dell’Inter. Resterà come osservatore esterno dei nerazzurri, seguendo le academy Inter nel mondo.
Franco Baresi, con il Milan anche in B
Franco Baresi debutta ufficialmente con la maglia della prima squadra nell’aprile del 1978, gettato nella mischia da Nils Liedholm. Nella primavera agisce come mediano e in casi eccezionali arretra al centro della difesa. Proprio in quel ruolo il “Barone” lo mette titolare dalla stagione seguente. Ad appena 18 anni guida il pacchetto difensivo e al termine della stagione il Milan vince il suo decimo scudetto.
L’inizio folgorante però, è subito cancellato dalla doppia retrocessione con il Milan. La prima per il calcio scommesse nel 1980 e la seconda due anni dopo sul campo, in una stagione dove Franco Baresi resta ai box per 4 mesi per una malattia del sangue. Assenza decisiva. Nonostante la retrocessione Enzo Bearzot lo porta al mondiale in Spagna. Non giocherà nemmeno un minuto, ma si laurea campione del Mondo, sfiorando il Bis ad Italia ’90 e soprattutto ad USA 94 nella sconfitta ai calci di rigore contro il Brasile in finale.
Nonostante le due annate in Serie B, Baresi non volta le spalle al “Diavolo” e a soli 22 anni ne diventa il capitano. Con l’avvento di Silvio Berlusconi alla guida del club, guida la difesa più forte del mondo e soprattutto raccoglie i frutti del duro lavoro. Lascia nel 1997, dopo 571 presenze in Serie A, che diventano 719 se sommiamo tutte le manifestazione con il Milan.
Vince 6 scudetti, due campionati di Serie B, 4 supercoppe italiane, 3 Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali e 3 Supercoppe Europee. Da lui, Paolo Maldini eredita i gradi di capitano sia nel Milan e sia nella nazionale. Dopo qualche stagione da allenatore delle giovanili, Franco Baresi diventa ambasciatore del Milan nel Mondo.
E proprio con la Nazionale ci sarà un rapporto controverso. Franco Baresi come detto si laurea campione del Mondo nel 1982, ma salterà l’edizione del 1986 visto che Bearzot lo vorrebbe come mediano. Baresi non ne vuol sapere di mollare la difesa e alla fine resta a casa. Tornerà alla guida della difesa con Vicini, perdendo la semifinale dell’Europeo 1988 con la Russia e poi quella del mondiale italiano del 1990 con l’Argentina.
Nel 1994 potrebbe diventare campione del mondo per la seconda volta, ma è uno dei tre giocatori che falliscono dal dischetto contro il Brasile. Era rientrato a tempo di record, dopo essersi rotto il menisco nella gara inaugurale 21 giorni prima. Il sogno si infrange ad un passo dal titolo e le sue lacrime sulla spalla del CT Arrigo Sacchi fanno il giro del mondo. In tutto sono 81 le presenze in azzurro con una sola rete.
I derby in famiglia all’ombra della Madonnina
Giuseppe e Franco Baresi sono stati per anni rivali sulle due sponde del naviglio e per 10 capitani delle rispettive truppe. Si sono scambiati sempre i gagliardetti e in tutto da avversari sono stati 28 i derby che li hanno visti protagonisti. Il più curioso di tutti arriva nella stagione 1979-1980: durante un corner per il Milan, Franco sale nell’area avversaria e ovviamente viene preso in consegna dal fratello. I due arrivano a contendersi un pallone e dopo essere caduti a terra, si scambiano un paio di colpi proibiti.
Per loro fortuna l’arbitro non vede, ma questo gesto testimonia che nessuno dei due era pronto a togliere la gamba davanti all’altro. Come simboli di Inter e Milan, come simboli della stessa città. Giuseppe Baresi, nel giorno della gara di addio di Franco, giocherà nella formazione All Stars che sfida il Milan di Franco.
Al momento dell’uscita di scena del “Piscinin“, sarà proprio Giuseppe a salutarlo per ultimo e i due si stringeranno in un abbraccio mai visto prima sul terreno di gioco. Il cerchio si è chiuso quel giorno.