La sconfitta di Pistoia ha fatto suonare un nuovo pericoloso allarme in casa Dinamo Sassari, squadra che ad oggi lotta per non retrocedere. Ma chi se lo sarebbe aspettato?
Noi sicuramente no, che abbiamo imparato a conoscere l’ambiente e la società sarda, negli ultimi anni sempre ai vertici del campionato italiano, vinto nel 2015, e a volte anche delle competizioni europee: memorabile la vittoria della Europe Cup nel 2019.
Oggi però la Sassari del basket sta vivendo il momento più difficile del suo recente passato, trovandosi dopo otto giornate ad essere terzultima in classifica con sole due vittorie in cascina e quelle due stesse vittorie sono l’unica armatura che al momento la tengono lontana dalla possibilità di retrocedere (con Brindisi e Treviso ferme a zero successi).
Pensate che dal 2015 ad oggi la squadra biancoblu non ha mai chiuso una stagione regolare di Serie A al di sotto del 10° posto; è quindi evidente la stranezza nel constatare la situazione attuale. I motivi possono essere ricercati in tanti aspetti: il cattivo inserimento dei nuovi giocatori – forse troppi in una sola estate di mercato -; la perdurante assenza di Eimantas Bendzius che, operato al tendine d’Achille, ne avrà ancora per molto tempo ed era proprio quel giocatore che avrebbe dovuto essere il collante tra l’anno scorso e questo; l’assenza attuale di Ousmane Diop, che ne avrà per altre tre settimane e la cui assenza in area si fa sentire enormemente.
Un andamento che non è andato meglio in Champions League, dove la squadra di Bucchi ha ottenuto un successo e tre sconfitte, occupando al momento l’ultimo posto della classifica in un girone in cui, una Sassari al completo e con un po’ di fiducia in più, probabilmente avrebbe lottato per superare il turno. Quella fiducia va ritrovata negli uomini chiave, oggi a disposizione: Stefano Gentile, Filip Kruslin e Kaspar Treier, gli unici rimasti della vecchia guardia che possono trasmettere agli altri cosa significhi giocare per quella maglia e qui tifosi, che tanto fanno per sostenere la squadra.
Per il campionato ancora nulla è compromesso, ma al Banco serve una svolta, in prestazioni e risultati, anche ricorrendo al mercato qualora capitasse un’occasione e ci fosse la possibilità di cambiare qualcosa, perché tra i nuovi arrivati nessuno sembra riuscire a indossare i panni del leader e del risolutore; in attesa dei rientri di Diop e Bendzius.