Il derby campano Salernitana-Napoli si è concluso con la vittoria per 2 a 0 per i partenopei. Continua, dunque, l’imbattibilità degli azzurri in Serie A contro i granata. Infatti, con la partita di ieri, salgono a sette le partite senza vittoria per la Salernitana (tre pareggi e quattro vittorie del Napoli) e soprattutto alimenta la striscia negativa di ben 12 gare senza successo nella massima competizione nazionale.
Ma non è stata una partita scontata perché la squadra di casa, davanti alla cornice spettacolare del proprio pubblico, ha dato battaglia e, con uno spirito diverso rispetto alle prime uscite di campionato, ha fatto sudare la partita ai Campioni d’Italia uscendo tra gli applausi del proprio pubblico nonostante le difficoltà di questo periodo delicato e l’ultimo posto in classifica. Uscire a testa alta dal match contro il Napoli era un passo fondamentale per Inzaghi, quasi quanto fare risultato. Infatti, dopo esser subentrato al posto di Sousa, per il tecnico di origine piacentine era fondamentale dare continuità ai risultati ma, visto anche l’elevata forza tecnica dell’avversario, quello che si aspettava da questa partita era una bella prestazione di squadra condita da grinta, tenacia e voglia di non arrendersi, perché questi sono gli ingredienti giusti per uscire dalla crisi. Per questo può ritenersi in parte soddisfatto “SuperPippo”, perché i suoi ragazzi hanno dimostrato che non hanno alcuna intenzione di rimanere ultimi in classifica e, se l’approccio continua a essere questo, daranno battaglia per la salvezza.
La squadra di Garcia ha giocato un’ottima partita a Salerno, ha vinto dando un segnale importante al campionato e alle sue dirette rivali per la zona Champions. Inoltre, era una partita chiave per dare continuità alla vittoria in trasferta a Verona per 3 a 1 e il pareggio in casa contro il Milan per 2 a 2 in rimonta (che sa tanto di vittoria), condito tutto dalla vittoria in trasferta a Berlino di Champions League per 1 a 0. Un 2 a 0 a Salerno arrivato grazie alle reti di Raspadori e Elmas. In queste settimane, dopo la sosta nazionali dove il Napoli veniva dalla sconfitta in casa con la Fiorentina, le voci di un cambio in panchina e soprattutto dalla notizia dell’infortunio di Victor Osimhen, la squadra partenopea ha saputo compattarsi e rialzare la testa.
L’uomo copertina è colui che non ti aspetti: Giacomo Raspadori. Dopo l’anno scorso dove ha avuto poco spazio (complice anche un infortunio che l’ha tenuto ai box a lungo), quest’anno con Rudi Garcia sembra aver trovato una sua dimensione e, soprattutto con l’assenza di Victor Osimhen, sta emergendo il suo talento perché non solo fa giocare bene la squadra ma inizia anche a essere decisivo. Infatti, nelle ultime 4 partite il suo score recita 3 goal e un assist. Statistiche alla mano il Napoli per il momento può giocare per il quarto posto dato che perde con le prime della classe (anche se molte deve ancora affrontarle) e vince, invece, con le squadre di media basso livello.
Ma quello che si evince guardando la squadra di Garcia è che deve trovare ancora una quadra di gioco. Ci sono vari aspetti su cui discutere ma tra tutti, quello su cui porre l’attenzione, è che la squadra non ha un modulo adatto per ottimizzare al meglio le caratteristiche tecniche dei propri giocatori. Questo si capisce dalle parole del tecnico nelle interviste post-partita, dove dice chiaramente che il problema di un giocatore come Giacomo Raspadori (sapendo che il suo ruolo ideale è da trequartista/falso nove) è Victor Osimhen e il 4-3-3, ma al contempo non fa nulla per cercare di inserire entrambi magari cambiando modulo passando a un 4-2-3-1 o un modulo che possa valorizzare ancora di più i propri giocatori. È sicuramente “una bella gatta da pelare” per l’allenatore del Napoli, perché se è vero che un Simeone può pur sempre essere un’arma in più da subentrante, un Raspadori in queste condizioni non può assolutamente far panchina. Se riuscirà o meno a risolvere questa situazione ce lo dirà solo il tempo, amico di tutte le nostre domande, nel mentre possiamo goderci un “falso nove” italiano che sta dimostrando di essere all’altezza di grandi palcoscenici, nazionali e internzionali.