Il gol di Bellingham al minuto 92 di Barcellona-Real Madrid ha spostato clamorosamente gli equilibri a favore dei blancos, che si mantengono così in testa alla Liga assieme al sorprendente Girona. Per i blaugrana una botta tremenda, dopo il vantaggio firmato da Gundogan, ma forse Xavi dovrebbe iniziare a riflettere sul periodo della sua squadra.
Barcellona – Real Madrid, Ancelotti ci ha provato di più
Di Bellingham ormai è quasi inutile parlare. O meglio, è quasi inutile aggiungere altro a ciò che stiamo vedendo, i 13 gol in 13 partite come in passato al Real Madrid aveva fatto Cristiano Ronaldo sono solo la punta dell’iceberg di un impatto dell’inglese che è davvero a 360 gradi. Nel Clasico ha giocato praticamente in tre ruoli, inizialmente interno nel 4-4-2 poi più avanzato e infine da vera e propria punta centrale, come dimostrato dalla decisiva rete del 2-1.
E pensare che era dato in dubbio per via di un piccolo dolorino accusato in Champions League contro il Braga. Ma Bellingham ormai passa sopra a queste cose ed è diventato il trascinatore assoluto di un Real Madrid che a parte l’inciampo nel derby sta mantenendo ritmi da rullo compressore con 12 vittorie e un pareggio.
Ancelotti attorno all’inglese ha costruito la squadra, ma va anche detto che ha avuto più coraggio di cambiare mentre il Clasico stava pendendo dalla parte del Barcellona, inserendo Modric, Camavinga e Joselu. Ciascuno ha dato il suo contributo, specialmente il croato che anche da riserva è un lusso: anzi forse con un minutaggio limitato può spremere al meglio le ultime stille di classe rimaste nel serbatoio. Anche Camavinga però con la sua incredibile duttilità è una pedina difficilmente sostituibile.
Onore a Carletto che anche sull’1-1 non si è accontentato e ha finito in crescendo. Poteva farsi andar bene il pareggio e mantenere il Barcellona a distanza di sicurezza e invece ha concluso alla grande e ora è il Real il favorito per la conquista della Liga.
Xavi, troppa paura e i big da ritrovare
La scelta iniziale del Barcellona di Joao Cancelo come attaccante esterno nel 4-3-3 ha funzionato. L’obiettivo era di tenere a bada lo spauracchio Vinicius con due giocatori di fatto: il portoghese, più Araujo terzino destro. Vini in realtà si è annullato abbastanza da solo, finendo sostituito da Vazquez prima del 2-1 di Camavinga e senza tirare mai in porta, con 3 palle perse.
Sta di fatto però che questo Xavi in versione “catenacciara” alla lunga non può convincere. Ed è curioso che il Barcellona sia andato in sofferenza con il rientro di Lewandowski, assente da quasi un mese e decisamente non in palla. Insieme a lui si è rivisto anche Raphinha in un attacco che ha chiuso con Yamal pure gettato nella mischia. Alla lunga il Barça non può lanciare un giovane a settimana, anche se fin qua ha funzionato: prima o poi i big vanno fatti giocare.
Quando rientreranno Pedri e De Jong come si comporterà Xavi? Penserà maggiormente a non prenderle, come nel Clasico, o punterà sul reparto offensivo che ha pochi eguali in Europa come varietà di opzioni? Ferràn Torres, d’accordo, può fare il falso nove, ma Rudiger e Alaba lo hanno mangiato, specialmente il tedesco autore di ben 6 spazzate. E pazienza per lo svarione costato il gol di Gundogan, a posteriori abbastanza casuale.
La sensazione è che all’allenatore catalano, specie dopo questo Barcellona – Real Madrid, sarà richiesto maggiore coraggio, in generale di imporsi di più in campo. “Meritavamo di vincere, altro che sconfitta”, ha dichiarato Xavi nel post-partita: ma intanto i rivali di sempre sono a 4 punti e con il morale alle stelle.