Settimana da incorniciare per la Segafredo Bologna, che ha messo in fila altre due vittorie in Eurolega, che fanno tre consecutive se aggiungiamo quella della settimana precedente nel Principato di Monaco.
La squadra di Banchi ha sfruttato al meglio il doppio confronto casalingo, dimostrando autorità e capacità di chiudere gare contro squadre che vuole tenersi dietro in classifica. Rispetto all’anno scorso un gran bel passo avanti.
Saper vincere le partite “da vincere”
Considerare una squadra di Eurolega “piccola” è abbastanza paradossale, ma come in ogni torneo, ci sono formazioni candidate a essere le Cenerentole del gruppo, che non hanno un roster altamente competitivo e non partono oggettivamente per concorrere a un posto tra le migliori. Possiamo inserire in questo ristretto gruppo l’Alba Berlino dei “nostri” Spagnolo e Procida: team giovane, con talento, ma difficilmente in grado dal poter raggiungere playoff o qualcosa di più.
Discorso diverso – seppur il record sia 1-3 – per la Stella Rossa, formazione più ricca di potenziale ma che probabilmente deve ancora amalgamare le stelle inserite con l’ultimo mercato estivo: su tutti Milos Teodosic, molto ben arginato dalla difesa virtussina, che lo ha tenuto a 1/7 da tre punti consentendogli solo quattro assist.
Sta di fatto che la Virtus, nella settimana appena trascorsa, le ha messe in fila entrambe, vincendo alla Segafredo Arena con grande autorità. 87-76 il risultato del match contro l’Alba, 85-79 il finale contro la Stella Rossa. Una chiave importante per il prosieguo della stagione europea, che vedrà sicuramente dei bassi ma che necessita di questi alti contro squadre alla portata, per consolidare la fiducia del gruppo in una competizione lunghissima e faticosa.
Shengelia ora è il leader
Punto in comune delle due vittorie? Toko Shengelia, oggi il giocatore di riferimento offensivo per le V nere. 26 punti contro i tedeschi, 19 contro i serbi e tanti saluti ai detrattori che lo volevano lontano dalla Due Torri.
Il georgiano, del quale è francamente difficile discutere le capacità tecniche e l’impatto che ha sempre avuto nelle squadre di EL in cui ha giocato, sembra aver trovato la freschezza e la libertà d’azione dei tempi d’oro, che lo fanno essere quel leader che la Virtus cercava dopo l’addio di Teodosic.
Non solo punti e alte percentuali al tiro, ma anche rimbalzi, assist e tanta presenza in campo e nello spogliatoio, dove ha sempre più peso insieme ai veterani Hackett e Belinelli. E a differenza di Teodosic, che i tifosi hanno riaccolto come il figliol prodigo nella sera in cui era ospite con la Stella Rossa dove ha scelto di chiudere la propria carriera, ha ancora voglia di riscatto, di provare a raggiungere il grande risultato anche in Europa.
Bologna può sognare?
Non possiamo oggi dire a cosa possa puntare questa Virtus in EL, ma la classifica dopo i primi quattro turni parla chiaro e dice che le V nere sono al pari di Fener, Valencia e Zalgiris con tre vittorie e una sconfitta, dietro alle uniche imbattute: Barcellona e Real Madrid. Evidente che non siamo qui a dire che questa classifica valga più di ciò che è – una somma di vittorie dopo soli quattro turni – ma è il segnale che la squadra di Banchi sta crescendo e provando a essere una presenza all’interno del gruppo che si giocherà l’accesso ai playoff.
Una reale cartina di tornasole l’avremo solo dopo i match contro le reali contendenti, ma intanto vincere le partite “da vincere” è un importante punto di partenza per diventare una grande squadra.