Sabato sera gli Azzurri hanno centrato la vittoria contro Malta, nella splendida cornice del San Nicola di Bari, con un rotondo 4-0. Risultato rotondo, ma prestazione non propriamente convincente.
La differenza di valori tecnici tra le due nazionali è stato decisamente evidente, ma l’Italia decisamente faticato ben più del dovuto per avere ragione di un avversario come Malta.
Andiamo a vedere cosa è emerso dalla partita a parte un risultato che era in qualche misura scontato ma arrivato più per i colpi dei singoli che per merito della squadra.
Il centrocampo azzurro: da fiore all’occhiello a reparto con qualche problema
La manovra azzurra, soprattutto nel primo tempo, è apparsa decisamente troppo poco fluida. Il centrocampo azzurro, fino a poco tempo fa il reparto più completo e meglio assortito della rosa italiana, ha perso tante certezze: Verratti emigrato in Qatar e lontano parente del giocatore che era, Jorginho che fatica a trovare spazio all’Arsenal, Pellegrini infortunato (ancora…), Tonali escluso per le note vicende di cronaca…
Da un lato si è riscoperto un Giacomo Bonaventura edizione deluxe: il centrocampista viola, assente da tre anni dalla Nazionale, si è rivelato invecchiato bene come un buon vino, confermando anche in maglia azzurra quanto di buono sta facendo vedere con quella viola. Ma dall’altro Nicolò Barella sta soffrendo l’alta frequenza di utilizzo all’Inter, e Manuel Locatelli si dimostra poco adatto al ruolo di regista per come lo intende Spalletti: la palla tra i suoi piedi non scorre veloce, gli appoggi sono elementari e spesso poco precisi, la posizione in campo non offre protezione alla difesa ma nemmeno supporto all’attacco. Lo juventino da il meglio di sé come mezzala, ma in quel ruolo la concorrenza è alta.
C’è infatti un Davide Frattesi a disposizione che con l’Italia coglie tutte le occasioni che fatica a trovare con l’Inter. In campo una manciata di minuti è riuscito a trovare il gol del 4-0 con un caparbio inserimento. Lui e Bryan Cristante, che non è certo il regista più raffinato in circolazione ma che garantisce sempre copertura e intensità, sono fortemente candidati ad una maglia da titolari contro l’Inghilterra, dove servirà tanta corsa. Ma appare strano come un reparto in cui avevamo l’imbarazzo della scelta ora sia ridotto a soli 5 giocatori, tra cui un trentaquattrenne di ritorno in azzurro dopo 3 anni di assenza.
Attacco: Raspadori-Kean decisamente rimandati, almeno con questo assetto
In attacco, tolto un Mimmo Berardi in forma smagliante e autore di una doppietta, abbiamo visto Giacomo Raspadori operare inizialmente in posizione di attaccante centrale e Moise Kean come esterno sinistro.
Schieramento che non ha proprio convinto: l’attaccante della Juventus, molto generoso in termini di corsa e pressione agli avversari, è apparso poco preciso nei controlli e nella gestione del pallone. Inoltre nella prima parte di gara mancava troppo spesso di tagliare in mezzo all’area, dove spesso Raspadori lasciava spazio arretrando a cercare il dialogo con i compagni sulla trequarti, intasando così il settore di sinistra che già veniva coperto dalle salite di Dimarco.
Meglio nella ripresa quando i due si sono scambiati di posizione, con Kean che quanto meno garantiva più profondità alla manovra azzurra giocando sulla linea dei difensori maltesi, e Raspadori più libero di giocare la palla sull’out di sinistra. Contro l’Inghilterra forse sarà il caso di affidarsi alla fisicità di un centravanti di ruolo come Gianluca Scamacca.
Ottime indicazioni da Riccardo Orsolini, che al momento però difficilmente può ambire ad essere più di una riserva per Berardi.
Difesa non giudicabile contro Malta, ma l’impressione è che ci sia sicurezza
La coppia di attaccanti composta da Paul Mbong e Luke Montebello ha provato in un paio di occasioni a rendersi pericolosa, ma Gigio Donnarumma non ha dovuto effettuare parate e la serata di Gianluca Mancini e Alessandro Bastoni è stata tutto sommato tranquilla, con i due difensori che si sono fatti notare più per le sortite offensive che per interventi difensivi.
Certamente Malta non è un test probante per la difesa azzurra, ma comunque i segnali arrivati dal reparto sono stati positivi, anche con un elemento di primo livello come Giovanni Di Lorenzo tenuto a riposo e sostituito da Matteo Darmian.