La settimana delle italiane impegnate nelle coppe europee ci ha regalato la prima vittoria stagionale della Segafredo Virtus Bologna. Una bellissima reazione dopo la sconfitta interna dell’esordio, che ha avuto un grande e inatteso protagonista: Iffe Lundberg.
Il classe ’94 danese, reintegrato e risceso in campo nel weekend precedente dopo un’assenza dai campi durata mesi – l’ex coach Sergio Scariolo lo aveva messo fuori squadra e aveva le valigie pronte per lasciare Bologna in estate – si è preso la scena, trascinando i suoi con 14 punti (miglior realizzatore) in 22′ di gioco.
A Lundberg è stata ridata fiducia, sembrava avesse bisogno solo di questa e, con il supporto di compagni e coach, è quel tipo di giocatore che può dare una grossa mano alla Segafredo sia in campionato che, come dimostrato in questa occasione, in Eurolega. Senza mai una parola fuori posto – pur avendone avuto potenzialmente pieno diritto – ha conquistato un posto nel cuore dei tifosi bianconeri, che nella prima uscita in campionato (domenica scorsa con Varese) hanno palesato tutto il loro rispetto verso l’esterno di Copenaghen. Un idillio che nel match della Salle Gaston Medecin ha rilanciato il 28enne, considerabile oggi come vero nuovo acquisto della Virtus.
Squadra compatta, Belinelli e Shengelia zoccolo duro
La Segafredo, scappata via nel primo tempo dopo aver messo a segno 9 dei 14 tentativi da tre punti (chiuderà con 16/31) è stata perfetta nel mantenere e concretizzare il vantaggio guadagnato, opponendosi con autorità al rientro dei monegaschi, spinti dal pubblico di casa e da Kemba Walker, ancora seduto a bordo campo a guardare i compagni perché non pronto per scendere in campo.
Sono stati Belinelli e Shengelia a tenere a freno il rientro del Monaco, consolidando il vantaggio e conducendo in porto il primo importante successo europeo stagionale. Una risposta importante dopo i dubbi e le perplessità aleggianti sulla squadra da fine estate, per via di un mercato che ha portato poco in area pitturata, ma che ha riempito ulteriormente di talento il gruppo di esterni.
Bastano gli esterni?
Non un caso che la produzione offensiva delle V nere sia arrivata, anche in questo caso, dai giocatori sul perimetro: oltre ai 14 punti di Lundberg, 13 per Belinelli, 12 a testa per Shengelia e Smith e 9 di Dobric, finalmente disponibile e già produttivo. Ciò che manca è la produzione da parte dei lunghi, con Dunston che gioca 23′ e ne realizza appena 2 (1/4 da due) pur catturando 8 rimbalzi, Cacok che in meno di 6′ in campo chiude a 0 con un solo rimbalzo e Mickey – perno del quintetto – che si ferma a 5 punti in 20′ con 9 rimbalzi.
Difficile immaginarsi che la storia e il sistema di gioco della Virtus in questa stagione possa modificarsi con questo roster a disposizione, ma la bravura di Banchi è e sarà proprio quella di continuare a costruire i successi di squadra puntando sul materiale umano che ha disposizione, magari aspettando di poter puntellare il gruppo in corso d’opera. Certo che, se le partite andassero sempre come quella giocata a Montecarlo, non ci sarebbe più alcun dubbio ad aleggiare sopra Piazza Maggiore.