L’estate dell’Umana Reyer è stata caratterizzata dal caso che ha visto protagonista Bruno Caboclo, centro brasiliano classe ’95 reduce da un buon Mondiale dopo una stagione molto interessante giocata a Ulm. Per Venezia un potenziale protagonista della propria stagione, uno su cui mettere le fiches per inserire la Reyer tra le squadre migliori del campionato di Serie A, ma alla fine non ci sarà. Non giocherà con le maglie orogranata.
Il caso
La vicenda vuole che il giocatore, ingaggiato ufficialmente lo scorso 30 giugno, non si sia mai presentato in laguna.
Dopo tentativi di contatto da parte della dirigenza veneziana, il giocatore ha fatto sapere, giusto qualche giorno fa, che non si sarebbe proprio recato a Venezia, pur non essendoci clausole di uscita nel contratto.
L’ipotesi principale porta a un possibile cambio d’agente del giocatore, con conseguente interesse da parte di qualche club europeo arrivato però tardivamente rispetto all’accordo firmato in giugno con la società veneta.
Una scelta, quella di Caboclo, difficile da capire, perché oltre a creare danno alla società presso cui avrebbe dovuto svolgere la propria attività professionale, lo crea a se stesso, correndo ora il rischio di incappare in sanzione FIBA che potrebbero tenerlo fermo per l’intera stagione.
Questo ovviamente ha causato e causa problemi a Venezia, che su Caboclo aveva puntato molto e che si è ritrovata a dover immediatamente ricorrere nuovamente al mercato ingaggiando Kyle Wiltjer, centro 31enne canadese dall’importante passato collegiale tra Kentucky e Gonzaga, seguito da una buona carriera in Europa tra Olympiacos, Malaga, Turk Telekom e Tenerife.
I provvedimenti della Reyer
La società ha dovuto pertanto uscire allo scoperto con un comunicato stampa, nel quale esprime il proprio dispiacere e dissenso rispetto al comportamento del cestista brasiliano. “Una gravissima violazione degli accordo intercorsi tra le parti, i quali sono tutt’ora pienamente vigenti e vincolano Bruno Caboclo a svolgere la sua attività di cestista professionista per la stagione sportiva 23-24 esclusivamente in favore dell’Umana Reyer Venezia e per nessun altro club in qualsivoglia Lega o Federazione”, dice il comunicato, chiuso con l’ovvia decisione della società di andare per vie legali al fine di tutelare i propri diritti e interessi.
Finirà con ogni probabilità in tribunale, con possibile risarcimento per la Reyer – che alla luce dei fatti sembra esclusivamente vittima dell’accaduto – e altrettanto possibile, se non probabile, fermo per il giocatore, che a quel punto potrebbe soltanto accasarsi oltreoceano; ma considerando che difficilmente ad oggi potrebbe trovare contratti in NBA, la strada per lui sarebbe la G-League oppure altri campionati extra-europei. Un bel danno per Caboclo, che senza questa vicenda avrebbe potuto essere uno dei giocatori più interessanti dell’imminente campionato di Serie A.