Il day 6 dello US Open 2023 è andato in archivio con due successi azzurri, di cui uno ultra-sorprendente come quello di Matteo Arnaldi su Cameron Norrie. Sinner invece sbroglia la matassa-Wawrinka che è sempre complicata, ad onta di una carta di identità crudele per “Stan the man”. Vediamo una panoramica degli incontri giocati e cosa attenderci dal day 7 di oggi.
US Open, day 6: urrà Arnaldi e Sinner, peccato Bronzetti
Matteo Arnaldi getta la maschera e gioca da veterano, umiliando di fatto l’inglese Cameron Norrie, 45 posizioni più avanti di lui in classifica (16 vs 61, ma ancora per poco). Il 22enne sanremese è esaltante, non lascia mai respiro a Norrie che di fatto non riesce mai a entrare nel match. I 3 set a 0 (63 64 63) sono eloquenti, ma lo sono ancora di più il distacco di punti vinti (95 vs 73) e gli errori non forzati (16 per l’azzurro, 29 per l’inglese). Arnaldi non sbaglia niente, scende a rete poco ma bene (11/14) e soprattutto pare trovarsi a meraviglia contro i mancini. Lo confermerà poi Matteo stesso nell’intervista post-gara. Ora il ragazzo si è guadagnato un ottavo da sogno contro Alcaraz. Va bene che impossible is nothing, ma non ci illudiamo.
Il match tra Arnaldi e Alcaraz potrebbe svelare l’avversario nei quarti di Jannik Sinner, ma non bisogna commettere l’errore di dare certe cose per scontate.
Jannik affronterà infatti Sascha Zverev, ma prima di parlare di questo match è il caso di vedere come i due si sono guadagnati gli ottavi. Sinner aveva di fronte uno Stan Wawrinka pimpante e aggressivo, che per almeno 2 set è sembrato rivedere ai livelli – anche fisici – di quando battagliava alla pari con i big 3, riuscendo a vincere ben 3 prove del Grande Slam (forse dopo il suo ritiro avremo la reale contezza di quanto sia stata straordinaria, questa impresa dello svizzero). Sinner vince il primo set quasi in ciabatte, ma poi Stan prende coraggio e fa suo il secondo. Dietro questo passaggio a vuoto c’è un evidente problema fisico, che mette paura a tutti gli appassionati italiani. Sinner non riesce a servire con efficacia e appare limitato nei movimenti, Wawrinka da vecchia volpe ne approfitta. Poi il problema alla schiena dell’italiano pare risolversi e Jannik ritrova sicurezza, uscendo vincitore da un paio di scambi massacranti che spostano di nuovo l’inerzia del match dalla sua parte, di prepotenza. Notevole è stato in particolare un cross di dritto scagliato dopo in allungo dopo un colpo profondo e pesantissimo del suo avversario, che applaude. Alla fine è 6-3 2-6 6-4 6-2, con qualche timore e tanti applausi per entrambi.
Sascha Zverev aveva di fronte un avversario rognoso come Grigor Dimitrov, uno che avrebbe potuto comodamente vincere uno slam, se avesse avuto un po’ più di “testa”. I primi due set, il bulgaro li gioca comunque ad altissimo livello, ma la sorpresa è la reazione di Zverev. Sascha serve benissimo (media di 198 km/h con la prima, tra i migliori del torneo) e commette appena un doppio fallo a fronte di 15 ace. La rinnovata solidità mentale del tedesco è resa ancora più evidente da un episodio avvenuto a inizio terzo set, con la situazione di un set pari. Zverev riceve un warning errato da parte dell’arbitro, cosa che un tempo lo avrebbe fatto uscire di testa. In questo caso, invece, Sascha protesta garbatamente facendo cambiare idea al giudice di sedia. Da quel momento in poi, Zverev non lascia più scampo al suo avversario.
Quest’ultima è una bella notizia per il tennis, ma pessima per Jannik Sinner che lo affronterà negli ottavi. Oggi Zverev vale sicuramente più dell’attuale numero 12, al di là del fatto se riuscirà o meno a tornare al suo best ranking di 2° giocatore al mondo.
Brava Lucia!
Chiudiamo il capitolo principale di questa analisi con il terzo pezzo d’Italia in gara ieri. Parliamo ovviamente di Lucia Bronzetti, che aveva di fronte la cinese Qinwen Zheng, numero 23 del ranking WTA e giocatrice potente e offensiva. L’asiatica parte forte breakkando l’italiana, che però reagisce bene anche se perde il primo parziale per 63. Fino a qualche tempo fa, la riminese avrebbe forse mollato la presa, ma questa Bronzetti mostra di aver fatto enormi progressi sotto tutti gli aspetti: fisico, tecnico e mentale. Lucia va sotto di un break anche nel secondo ma reagisce subito con il contro-break, e poi si prende il set ribreakkando a zero l’avversaria. Il terzo set va ancora a strappi, con la cinese che va sul 2-0 e Lucia che reagisce fino al 4-2, con una palla per il 5-2 sul proprio servizio. Qui Zheng sale di livello e sfrutta un momento difficile dell’azzurra, salendo sul 5-4 e chiudendo infine la contesa per 6-4. Il sogno di Lucia Bronzetti termina al terzo turno, ma per lei è un punto di partenza da cui uscirà con una nuova consapevolezza.
Gli altri match
Carlos Alcaraz si concede un set di pausa contro Evans, che poi negli altri 3 fa letteralmente impazzire. Solo un incidente di percorso, per il prossimo avversario di Matteo Arnaldi.
Daniil Medvedev affrontava Sebastian Baez, che gli rende circa 30 posti in classifica (32 contro 3) ma soprattutto circa 30 centimetri. Il tennis del piccolo argentino non ha chance contro le lunghe leve del dinoccolato russo, che si rilassa un po’ solo nel terzo set, vinto comunque al tiebreak.
Andrey Rublev conferma i pronostici contro il “carneade” Rinderknech, che aveva beneficiato nel turno precedente del KO di Matteo Berrettini. Il francese era tuttavia in vantaggio contro l’azzurro, quando quest’ultimo si è fatto male, e conferma l’ottimo stato di fiducia portando a casa il primo set. Poi il russo si sveglia e prende il largo, lasciando appena 4 game a Rinderknech fra 2° e 3° set, prima di controllare il ritorno del francese e chiudere 7-5.
Importante anche il successo di Jack Draper, che di Rublev sarà il prossimo avversario. L’inglese, che pare essersi finalmente lasciato alle spalle i problemi fisici, doma la resistenza di Michael Mmoh, che riesce a strappare un set al britannico quando questi abbassa un po’ il livello. Tuttavia la differenza tra i due è netta, e ciò emerge da alcuni dati come i vincenti (52 contro 28) e dalla % di punti vinti con la prima palla (86% per Draper).
Infine Alex de Minaur, che si rivela ingiocabile per il povero Nicolàs Jarry. Il cileno racimola appena 6 game (6-1 6-3 6-2) contro l’australiano. Il rischio, per de Minaur, è ora di fare la stessa fine nell’ottavo contro Medvedev.
Gli incontri di oggi: spicca Wozniacki-Gauff
Oggi il day 7 dello US Open apparecchia un menu con gli ottavi di finale per la parte alta del tabellone nel singolare femminile, e nella parte bassa per il singolare maschile.
Tra gli uomini poco da dire su Djokovic-Gojo, mentre l’australiano Hijikata potrebbe dare qualche problema a Tiafoe: ha già battuto Fucsovics e Zhang, il giustiziere del calante Ruud. Tra Paul e Shelton è replay del quarto di finale dell’ultimo Australian Open, ma con entrambi i giocatori che sono venuti parecchio avanti (Shelton era n.89 ed è 47, Paul era 35 ed è 14). Paul sembra ancora avanti di un corto muso, ma sarà quasi certamente battaglia così come è facile prevedere un match di lavatrici scagliate da un lato all’altro del campo, fra Taylor Fritz e Dominic Stricker. Lo svizzero sembra non volersi fermare, occhio.
Il singolare femminile offre Cirstea-Bencic con la svizzera favorita, ma occhio alla rumena che ha appena fatto fuori Rybakina. La numero 1 al mondo Swiatek dovrebbe riuscire a domare la potenza di Jelena Ostapenko, ma l’attesa è tutta per il match fra Caroline Wozniacki e Cori Gauff.
La danese si era ritirata dopo l’Australian Open 2020, proprio il torneo che aveva svelato al mondo l’allora quindicenne Gauff, che aveva superato al 1° turno Venus Williams e la detentrice del titolo Osaka al 3° turno, prima di uscire agli ottavi con la futura vincitrice Kenin. Oggi Wozniacki ha 33 anni ed ha deciso di tornare alle competizioni, con appena qualche match sulle gambe (2 turni a Montreal, uno a Cincinnati). A Flushing Meadows la danese sembra però trasformata, ha battuto Kvitova e Brady e adesso minaccia proprio Gauff, che nel frattempo è diventata numero 6 al mondo, ma ha tutti i difetti della sua ancora giovanissima età (19 anni). Il match con la Mertens lo ha messo ancora una volta in chiaro, con Cori che ha approfittato dell’inconsistenza della belga.
Wozniacki-Gauff sarà un match interessantissimo, non solo come confronto generazionale, anche per dirci se il tennis femminile ha davvero fatto dei passi indietro rispetto a qualche tempo fa. Il successo di una 33enne ferma dal 2020, in tal senso, sarebbe come una sentenza della Cassazione.