Da due settimane le Triton Poker Super High Roller Series stanno tenendo banco al Grosvenor Hotel and Casino di Londra. Si tratta di un appuntamento immancabile per i grandi giocatori, in particolare per quelli che negli anni si sono specializzati nei tornei ad alto/altissimo buy-in.
La kermesse ha preso il via il 27 luglio scorso e adesso sta per finire. Gli ultimi due eventi sono infatti in programma domani (10 agosto) a conclusione di una serie strutturata sulla distanza di 17 tornei.
L’elemento spettacolare delle Triton Poker Series è rappresentato dal field stellare, formato da una costellazione di super pro internazionali che vantano curricula da record. Per farsi un’idea, basta dare uno sguardo ai nomi dei vincitori dei tornei fin qui disputati.
Fedor Holz, ad esempio, è tornato alla vittoria in un grande evento live dopo il periodo di semi-ritiro durato dal 2017 al 2021. Il tedesco, che attualmente si trova al 13° posto della All Time Money List, si è imposto nell’evento #2 $25.000 NLH 7-Handed dopo aver battuto in heads-up il pro USA Christopher Brewer, quest’ultimo reduce dai due braccialetti conquistati alle WSOP 2023.
Holz non è l’unico campione tedesco ad aver sollevato il trofeo a forma di tridente. C’è Ole Schemion, primo nell’evento #5 $50.000 NLH 8-Handed, davanti al “gambler” cinese Minh Phu Dao. Anche per Schemion si tratta di un felice ritorno al successo considerato che l’ultimo primo posto risale al braccialetto WSOP vinto nel 2021 col Poker Hall of Fame Bounty. Quest’anno a Las Vegas non si è proprio presentato.
Scorrendo gli altri risultati, troviamo il nome di Jason Koon. Il pro statunitense, vincitore di un braccialetto WSOP nel 2021 nonché numero 5 della All Time Money List, ha conquistato uno degli eventi più “pesanti”: il #6 $60.000 NLH Seven Handed per un premio a 7 cifre.
Altri risultati mostruosi sono quelli di Bryn Kenney che nell’heads-up del $250k NLH ha superato il businessman-giocatore Talal Shakerchi, e del pro argentino Jose “Nacho” Barbero il quale, nonostante abbia chiuso 2° nel $200k NLH 7-Handed, ha catturato la moneta più alta del torneo grazie a un deal.
Un titolo se lo è aggiudicato anche il campione del mondo 2022, il norvegese Espen Uhlen Jørstad, primo nell’evento #3 $20k+20k Mistery Bounty (NLH 7-Handed).
Infine, ci sono due risultati che a nostro avviso meritano uno spazio a parte.
Il primo è la vittoria di Timothy Adams nel Main Event della serie londinese. Una vittoria particolarmente significativa per il professionista canadese perché si tratta di un bis.
Il vincitore di un braccialetto WSOP e oggi n.15 della ATML aveva infatti già conquistato nel 2019 il Main Event delle Triton SHR Series a Jeju, in Corea del Sud. In quella occasione si era lasciato alle spalle 5 giocatori di primissimo piano: Bryn kenney, Dan Smith, Peter Jetten, David Peters, Isaac Haxton. Alla fine si era portato a casa un trofeo impreziosito dal livello del final table e soprattutto dalla prima moneta a 7 cifre.
A Londra, dove il tavolo finale è diventato 9-handed, ha ritrovato Haxton, in compagnia di altri 7 avversari davvero ostici. Li vedete indicati nella foto qui sotto:
Timothy li ha messi in fila tutti, per un primo premio superiore a quello conquistato 4 anni fa. Questo è il payout finale:
Il tavolo ha offerto anche un’action davvero clamorosa. Ve la proponiamo.
Si comincia con l’apertura a 400.000 (bui 100k/200k bb ante 200k) di Juan Pardo (stack 3,4 milioni) con K♦K♣. Risponde Jean Thorel (6,7 mil.) che per la seconda volta nell’arco di pochi mani trova la starting hand migliore. Con A♥A♣ in mano, il veterano francese tribetta a 1 milione. L’azione arriva a Stephen Chidwick (9,4 mil.) che da SB alza ulteriormente la posta: 2.300.000 con A♠K♠. Daniel Cates (7,1 mil.) decide di buttare via J♣J♥ da BB.
Tocca di nuovo a Pardo, ma prima che lo spagnolo possa parlare, Thorel annuncia fuori turno il suo “all-in”. In realtà questo aiuta un po’ la scelta di Pardo il quale trova la forza per foldare i Cowboys! Chidwick invece chiama solo per trovarsi nettamente dominato allo showdown: il board 4♣9♠6♣5♦8♦ non lo aiuta e l’inglese compromette così il proprio torneo.
L’altro risultato speciale appartiene a Phil Ivey. Colui che ormai è considerato il Greatest Of All Time (G.O.A.T.) del poker a Londra ha vinto il suo 13° HR/SHR. Un risultato, questo, che si aggiunge ai 10 braccialetti WSOP e ad almeno altri 15 primi posti più o meno importanti realizzati fino ad oggi. Il tutto all’interno di una carriera che dura da trent’anni e conta 204 ITM ufficiali e più di 40 milioni di dollari incassati nei tornei live.
L’ultimo “oro” è arrivato dall’evento #12 delle Triton Series londinesi, un $60k NLH Turbo. Nella volata per il titolo, No Home Jerome si è lasciato alle spalle Nick Petrangelo e Cary Katz. Da notare che nei giorni precedenti, Ivey era arrivato 2° nel Mistery Bounty vinto da Jørstad e 6° nel 60k 7-Handed che ha incoronato Koon.
Questo sono le 9 posizioni finali dell’evento #12:
Anche da questo torneo arriva una mano che vale la pena raccontare. Non tanto perché sia una grande giocata o contenga elementi tecnici particolari, quanto piuttosto per la presenza del Dirty Diaper!
L’inquietante “pannolino sporco”, diventato famoso per le giocate estreme di Nicholas Rigby, è stato protagonista di una crackata paurosa. Se però non sapete di cosa si tratta, ve lo diciamo subito: il Dirty Diaper è la starting hand [3x][2x] offsuited. Per le spiegazioni sul nome e altre storie, il rimando è a un precedente articolo che trovate qui. Noi passiamo all’action.
L’azione prende il via da Leon Sturm (stack 500k) che da BB trova A♣A♥ e si limita al call (80k). L’astro nascente del poker tedesco non lo sa ma sta scherzando con il fuoco perché Ivey (1,1 mil.) ha 3♥2♦. Il pro USA rilancia fino a 215k e Sturm chiama, in linea con il proprio approccio in slowplay.
Scende il flop: 7♥5♥3♦. Adesso Sturm cambia linea ed esce puntando 80k. Ivey chiama. Il turn è un J♥ sul quale entrambi i giocatori optano per fare check. L’ultima carta è un clamoroso 2♠. Il giovanissimo tedesco esce puntando 280k lasciandosi dietro solo 5k: Ivey va all-in, Sturm chiama e si schianta sulla doppia coppia del campionissimo USA.
Slowplay don’t pay, dicono gli anglofoni. Ancora di più se dall’altra parte c’è il pannolino sporco.