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Tutti a blocchi di partenza della Premier League 2023-24.

Sarà poker consecutivo del Manchester City, con annesso decimo totale della sua storia? Oppure, il trofeo cambierà padrone? E poi, quali saranno le antagoniste degli uomini di Guardiola? Chi centrerà la zona coppe? Quali formazioni saluteranno il massimo campionato?

Una valanga di domande che cercano risposte. In questo approfondimento cercheremo di darne alcune, sul campionato più bello e ricco al mondo che sta per decollare nel secondo fine settimana di agosto.

Vediamo nel dettaglio.

Premier League: sarà ancora duello City vs Arsenal?

La scorsa stagione per lunghi tratti sembrava parlare londinese, con l’Arsenal vicina a riprendere quel titolo di campione d’Inghilterra che manca da 2004 dalla bacheca dei gunners. Poi un crollo totale degli uomini di Arteta, con i Citizens che non hanno più sbagliato un colpo nella volata finale.

Terza Premier League di fila per la banda di Guardiola che ormai che c’era ha alzato pure la FA Cup e soprattutto la prima storica Champions League, per un treble che mancava dall’acuto del Manchester United di Ferguson nel 1999. Insomma, alla fine, sono sempre gli Sky Blues ad esultare.

Haaland è l’ago della bilancia. Il norvegese si è abbattuto come un tifone sul campionato inglese, a suon di record, oltre che a trascinare la squadra anche in FA Cup e in Champions League. I campioni in carica non possono che partire davanti a tutti, in una ipotetica griglia di partenza e con il dovere di puntare al quarto sigillo consecutivo.

Nel Nord di Londra però il titolo sfumato sul più bello non ha certo demoralizzato l’ambiente. Anzi, l‘Arsenal ha preso coraggio, dopo stagioni a dir poco anonime e gli investimenti fatti a suon di milioni nel mercato estivo sono lì a dimostrare questo. Rice, Havertz e Timber hanno alzato il livello della rosa, oltre che portato notevoli spese fra cartellini e ingaggi.

Ad oggi, la rosa a disposizione di Arteta appare più profonda e completa: addirittura, ci sono la bellezza di 3 giocatori per ogni singolo ruolo. 33 elementi che probabilmente creano un traffico che da tempo non si vedeva e forse servirà anche snellire il gruppo, fermo restando che i Gunners giocheranno ben quattro competizioni in questa stagione.

Manchester City e Arsenal, sulla carta, sembrano avere qualcosa più delle rivali e saranno proprio loro a scattare dalla prima fila.

Premier League: Diavoli e Rossi in scia

Ovviamente, un conto è la teoria, un altro quello che succederà in campo. Per questi motivi, attenzione a Manchester United e Liverpool. I due club più titolati di britannia scattano dalla seconda fila, ma sono lì in agguato a sfruttare la scia e il minimo errore dei rivali, per piazzare il sorpasso.

I Diavoli Rossi non alzano la Premier League dal 2013: un’eternità per una squadra che dal 1993 in poi ha vinto più di ogni altra squadra a livello di campionati. Ten Hag ha svolto un ottimo lavoro nella scorsa stagione, nonostante la grana Ronaldo e tantissimi infortuni nel finale di stagione.

La sensazione è che questo United possa davvero sparigliare le carte in tavola, con un Rashford tornato ad altissimi livelli e una squadra completa in quasi tutti i ruoli. Serve il salto di qualità, quello che nelle scorse stagioni non è arrivato prima con Mourinho e poi con Solskjær: spetta al tecnico olandese completare il percorso.

Dalle parti di Anfield Road, i Reds hanno cambiato tantissimo. Specie in mezzo al campo: Henderson e Fabinho hanno spiccato il volo verso i petroldollari dell’Arabia, con un’altra serie di giocatori svincolati. Insomma, un’estate in versione porto di mare, per una formazione che nasce dai vicoli del porto della città.

Klopp ha reinvestito una parte del budget su due giocatori in particolare: Mac Allister dal Brighton e Dominik Szoboszlai dal Lipsia. Loro due dovranno integrarsi alla perfezione in un telaio rodato e che punta a reagire, dopo una stagione avara di gioie e zeppa di problemi. Ma guai a dare per morto il Liverpool.

Un tris di aspiranti campioni

Newcastle, Chelsea e Tottenham. Proprio in questo ordine, le tre formazioni proveranno a recuperare terreno scattando dalla terza fila.

I Magpies, ritrovata la Champions League dopo 20 anni, vogliono proseguire il percorso di crescita. Il mercato ha parlato chiaro, con in testa gli 80 milioni sborsati per l’acquisto di Sandro Tonali. Eddie Howe ha in mano una fuori serie e le aspettative sono molto alte per una squadra che può davvero essere la mina vagante della Premier League.

Poi ci sono i due club londinesi. Due delle tre squadre che hanno cambiato allenatore, rispetto alla scorsa stagione. I Blues hanno ingaggiato Pochettino e l’ennesima rivoluzione di mercato ha cambiato i connotati di una formazione che la scorsa stagione è stata la delusione più grande, a fronte degli investimenti fatti.

Gli Spurs sono passati nelle mani di Ange Postecoglou. L’australiano, di chiare origini elleniche, ha stupito tutti alla guida del Celtic nella scorsa stagione e con merito si è guadagnato un level up di spessore. Adesso, arriva il compito più difficile per il neo tecnico che rischia seriamente di perdere Kane in attacco.

Premier League: orizzonti europei

Nella lotta che accenderà la volta alle coppe europee della stagione successiva, ci saranno sicuramente Brighton e Aston Villa.

La formazione di Roberto De Zerbi è un piccolo luna park che ha stupito tutti e che regala spettacolo in ogni match giocato. Aver centrato la storica qualificazione all’Europa League è stato una sorta di capolavoro da parte del tecnico italiano che ha conquistato tutti: tifosi, addetti ai lavori e critica.

I Villans sono passati in poco tempo, dalla zona calda alla Conference League: e in panchina c’è uno specialista delle coppe, come Unay Emery. Con lo spagnolo arrivato in corsa, i Clarets hanno cambiato letteralmente pelle. Confermarsi non sarà facile, ma il vento nuovo che spira su Villa Park induce a pensare che l’Aston Villa possa ripetersi.

Attenzione poi a Fulham, Crystal Palace e West Ham. La capitale che sogna, con tre quartieri e tre zone molto diverse da loro. I Cottagers sono stati una delle soprese più belle della stagione, con Marco Silva in panchina che spera nel secondo salto di qualità della squadra. Le Eagles sono tornate all’antico.

Dal mai compreso Patrick Vieira, al ritorno di Roy Hodgson. Con 76 primavere sulle spalle, l’ex CT inglese, ha portato le Aquile alla salvezza e la stagione che va ad iniziare fa intravedere una rosa che può ambire all’Europa. Quell’Europa dove il West Ham è tornato a vincere, dopo quasi mezzo secolo.

Gli Hammers hanno alzato la Conference League e adesso David Moyes è chiamato a dare la scossa in campionato agli Irons, dopo una stagione dai due volti. Belli di notte i londinesi, dove per notti si intendono quelle continentali, ma maledettamente incostanti in Premier League, tanto da conquistare la salvezza solo nelle battute finali.

Chi lotterà per la salvezza

Un manipolo di squadre dovrà combattere per la permanenza in categoria. Alcune con maggiori probabilità di farcela e altre con meno.

Nel primo blocco che potremmo anche chiamare salvezza tranquilla, ci sono Wolverhampton, Brentford, Everton e Bournemouth. I Lupi vogliono stare nella parte sinistra della classifica, così come le Bees: Lopetegui e Frank sono i timonieri ideali per proseguire il percorso iniziato nella scorsa stagione.

I Toffees dopo aver sfiorato l’ennesima retrocessione sperano di vivere un campionato meno sofferente, cosi come la formazione di Andoni Iraola: l’iberico è il terzo volto nuovo sulle panchine di Premier, a fronte di 17 allenatori confermati. I rossoneri cercano il salto di qualità, come dimostra il mercato intenso della sessione estiva.

E poi ci sono le altre quattro formazioni che lotteranno fino all’ultimo per strappare la permanenza in Premier League. Il Nottingham Forest è tornato nel massimo campionato dopo 23 anni e nonostante mille difficoltà Steve Cooper è riuscito a portare gli Arceri verso la salvezza. Ripetersi non sarà una passeggiata.

Inevitabilmente in questo gruppo ci sono le tre neo promosse. Nonostante l’alto livello del Championship, la serie cadetta inglese, il salto in Premier League spesso resta indigesto. Il Burnely ha dominato la seconda divisione nella passata stagione e Vincent Kompany è intenzionato a non cambiare quella filosofia di gioco che da novembre in poi ha fatto battere tanti record ai Clarets and Blue.

Lo Sheffield United e il piccolo Luton sono le altre due società che dovranno sudare le fatidiche sette camice per ambire alla salvezza. Le Blades sono tornare in Premier, dopo un solo anno di purgatorio, grazie all’ottimo lavoro di Paul Heckingbottom. Gli Hatters sono alla prima storica stagione nella massima categoria. Vinti i playoff del Champions e un sogno che va preservato, con il confermatissimo Rob Edwards al timone dei “Cappellai”.

La griglia di partenza della Premier League 2023-24

Ecco il riepilogo della situazione, a meno di sette giorni dallo start del campionato. La nostra griglia di partenza della Premier League.

GRIGLIA DI PARTENZASQUADRA ASQUADRA B
PRIMA FILAManchester CityArsenal
SECONDA FILAManchester UnitedLiverpool
TERZA FILANewcastleChelsea
QUARTA FILA TottenhamBrighton
QUINTA FILAAston VillaWest Ham
SESTA FILAFulham Crystal Palace
SETTIMA FILABrentfordWolverhampton
OTTAVA FILAEvertonBournemouth
NONA FILANottingham ForestBurnley
DECIMA FILASheffield UnitedLuton