Ad inizio stagione le premesse per una tempesta perfetta in procinto di un’estate rovente c’erano tutte. Il Milan si è in pochi giorni trovato orfano dei propri simboli, ovvero Maldini, Massara e Tonali. In quel preciso frangente più che un sentore di rivoluzione era percepibile aria di pronosticabile disastro. Gli stessi tifosi, pur consapevoli di un mercato post vittoria dello scudetto al limite del fallimentare, non riuscivano ad accettare l’idea di dover rinunciare a coloro che rappresentavano il milanismo più estremo.
Nonostante il pensiero dei più, quelle si stanno, almeno in linea teorica, rivelando le scelte vincenti. Al netto dei parametri zero, grazie all’onerosa cessione di Sandro Tonali è stato possibile ricostruire il centrocampo e l’attacco. Il colpo verosimilmente più veloce e convincente riguarda proprio il reparto offensivo e da oggi vedrà un nuovo protagonista: Noah Okafor. Lo svizzero è oggetto del desiderio della compagine meneghina già da qualche tempo. Il colpo di fulmine decisivo si è verificato durante la scorsa stagione in occasione della gara d’andata della fase a gironi di Champions. L’attaccante elvetico aveva siglato il gol di vantaggio della squadra austriaca dopo un doppio tunnel. Prima su Kalulu poi su Maignan, pertanto è più che comprensibile l’entusiasmo con il quale è stato accolto.
Chi è Noah Okafor?
Noah Okafor è nato a Binningen, Svizzera, il maggio 2000 da padre nigeriano e madre svizzera. Il paese elvetico è stato il luogo che gli ha permesso di sviluppare il suo potenziale dal punto di vista calcistico. È cresciuto nelle giovanili del Basilea. Ha esordito in prima squadra il 19 maggio 2018 in occasione del match di Super League disputato contro il Lucerna e terminato con il risultato di 2-2.
Il primo gol in carriera è arrivato qualche tempo dopo, ovvero 28 luglio 2018, sfida contro Neuchatel Xamax nella quale Okafor ha aperto le marcature e che si è poi conclusa con il punteggio di 1-1. Nel corso delle due stagioni tra le fila del Basilea, lo svizzero fornirà innumerevoli prove di eccelse qualità ed una roboante prospettiva di crescita.
Nel 2020 è stato acquistato a titolo definitivo dal Salisburgo. Qui inizia una scalata che lo porterà a farsi conoscere sul panorama calcistico europeo come uno dei prospetti più promettenti. A renderlo oggetto del desiderio di alcuni top club sono due episodi nello specifico. Il primo riguarda il gol partita messo a segno contro il Siviglia nell’ultima partita della fase a gironi di Champions League. Ciò gli ha permesso alla sua squadra di diventare la prima compagine austriaca a superare la fase ad eliminazione diretta. Il secondo è strettamente legato alla scelta del Milan di portarlo a Milano. Il 6 settembre 2022 Noah Okafor ha messo a segno la rete che è rimasta nella mente dei rossoneri e che lo ha definitivamente consacrato un talento.
Nella sua seppur, fin qui, breve carriera, Noah Okafor si è già conquistato più di una convocazione in Nazionale. Ad oggi lo si può considerare uno dei capisaldi della stessa. La prima chiamata è arrivata in occasione della fase finale della Nations League 2018/2019, match valevole per il terzo posto contro l’Inghilterra, poi persa dagli elvetici ai rigori. Il primo gol con la Svizzera è arrivato il 15 novembre 2021 nella sfida contro la Bulgaria, vinta poi per 4-0.
Duttilità, tiro, fisico e tecnica: il ruolo di Noah Okafor nel Milan di Stefano Pioli
L’acquisto di Noah Okafor è stato tanto rapido quanto apprezzato e grazie alle peculiarità che lo caratterizzano, potrebbe diventare il jolly adatto per il gioco di Stefano Pioli. Il suo ruolo naturale è quello del centravanti ma non ha mai disdegnato altre posizioni nel reparto offensivo. In carriera ha disputato complessivamente 166 partite di cui 64 da ala destra, 64 da punta centrale e 38 a sinistra. Le cifre migliori le ha messe a segno giocando da punta e può vantare 25 reti e 15 assist complessivi.
Nel corso dell’ultima stagione al Salisburgo, al netto dell’infortunio al malleolo che lo ha tenuto fuori nell’ultimo mese e mezzo di campionato, i suoi dati sono più che discreti. Okafor ha creato complessivamente 1313 azioni e gli sono riuscite nel 42.7% dei casi, questa ha portato l’elvetico a collezionare 10 gol e 5 assist. A contraddistinguere positivamente il giocatore è il dato relativo all’accuratezza dei passaggi. Ne ha realizzati 475 con una percentuale di accuratezza del 71.8%, segno di un attaccante particolarmente attivo nella zona offensiva e che fa della corsa uno dei suoi punti di forza. Il neo acquisto rossonero corre ma lo fa in modo pensato ed atto a portare a compimento l’azione.
Pure il dribbling può essere annoverato tra i suoi punti di forza. In tal senso i dati sono piuttosto chiari: gli sono riusciti nel 54.2% dei casi e ne ha tentati complessivamente 131. Questi numeri uniti a quelli di Ruben Loftus-Cheek possono solo che far ben sperare dato che anche l’inglese ha un’eccellenza capacità di dribblare in quanto è stato il migliore lo scorso anno in Premier League.
Sempre in termini di statistiche, ci sono due elementi che Okafor, coadiuvato da Stefano Pioli, dovrà migliorare: i tiri totali in porta e i duelli offensivi. Per quanto riguarda i primi, su 56 totali solo il 39.3% sono riusciti. Questo dato dovrà subire un deciso incremento, specie se vorrà conquistarsi un posto da titolare e far rifiatare Giroud e a necessità essere utilizzato come ala. Per quanto riguarda l’aspetto dei contrasti vinti, l’elvetico ne ha tentati 331 ma solo nel 34.4% dei casi si sono rivelati efficaci.
Questo dato, al netto delle indiscutibili qualità tecniche, è tutt’altro che confortante. Il ruolo nel Milan di Pioli sarà verosimilmente quello della punta, pertanto sarà fondamentale per Okafor migliorare questo aspetto per diventare completo. Lo svizzero è destro ma non disdegna le giocate con il sinistro, in quanto riesce a portare a termine le azioni con entrambi i piedi con un discreto successo.
Ad Okafor verrà indubbiamente richiesto un netto miglioramento dal punto di vista realizzativo. Tuttavia, la sua duttilità, il fisico e la corsa restano peculiarità gradite a Stefano Pioli. Inoltre, l’elvetico resta quel profilo che il tecnico rossonero ha richiesto a più riprese e che ora, avendolo in rosa, potrà contribuire a rendere la squadra maggiormente competitiva su più fronti.