La Formula 1 si prepara ad affrontare l’undicesimo round della stagione 2023, si correrà il Gran Premio d’Ungheria nella pista dell’Hungaroring. Come sempre, in questa stagione, l’uomo da battere rimane Max Verstappen alla guida della sua RB19, mentre ci sono da segnalare le due McLaren di Lando Norris e Oscar Piastri, che dopo il grande balzo in avanti dimostrato a Silverstone, avranno voglia di riconfermarsi. Atteso proprio all’Hungaroring il ritorno di Daniel Ricciardo al volante della monoposto marchiata AlphaTauri, dopo l’ufficializzazione arrivata in settimana in seguito al “licenziamento” di Nyck De Vries dopo solo dieci gare. Sabato occhi puntati sull’introduzione sperimentale di un nuovo format di qualifiche: durante le Q1 tutti i piloti dovranno utilizzare le gomme a mescola dura, nelle Q2 quelle a mescola media, mentre le soft, gomme da qualifica per eccellenza, potranno essere sfruttate solo nelle Q3.
Date, Orari, Qualifiche e Gara del GP d’Ungheria
Venerdì 21 luglio
- Prove Libere 1: ore 13:30 – 14:30
- Prove Libere 2: ore 17:00 – 18:00
Sabato 22 luglio
- Prove Libere 3: ore 12:30 – 13:30
- Qualifiche: ore 16:00 – 17:00
Domenica 23 luglio
- Gara: 15:00
Dove vedere il GP?
Il GP di Ungheria verrà trasmesso in diretta da Sky Sport sul canale Sky Sport F1, nonché in streaming su Now e SkyGo. Sul canale del digitale terrestre TV8 saranno visibili, in diretta, le qualifiche del sabato e la gara della domenica.
Statistiche e record del tracciato
Il record ufficiale della pista appartiene a Lewis Hamilton, che durante l’edizione 2020 del Gran Premio ha stabilito un tempo di 1’16″627, anche il record assoluto appartiene a Lewis, con 1’13″447 registrato durante le qualifiche della stessa edizione.
Il primo trionfatore in F1 è Nelson Piquet (Williams-Honda), al termine di un duello con il connazionale Ayrton Senna (Lotus-Ford), grazie a un sorpasso decisivo all’esterno al termine del rettilineo dei box.
A proposito di coraggio e spettacolo, non possiamo che ricordare due imprese di Nigel Mansell. Nel 1989 vince, alla guida della Ferrari, nonostante la partenza dal 12° posto in griglia, approfittando sì del ritiro di molti avversari, ma anche compiendo manovre di classe, mentre nel 1992 il pilota inglese giunge secondo dietro ad Ayrton Senna e si laurea in largo anticipo (record perché è il 16 agosto) campione del mondo sulla sua imprendibile Williams-Renault, dopo essersi aggiudicato, su 11 Gran Premi corsi, otto vittorie e due secondi posti.
Mansell viene imitato il 19 agosto 2001 da Michael Schumacher. Da ricordare anche le prime vittorie in F1 di Fernando Alonso (2003) e Jenson Button (2006), nonché l’unica, nel 2008, del finlandese Heikki Kovalainen su McLaren-Mercedes.
Da brividi il trionfo nel 2015 di Sebastian Vettel su Ferrari, con dedica al francese Jules Bianchi, morto in seguito alle conseguenze dell’incidente avute nel Gran Premio del Giappone dell’anno precedente.
Caratteristiche del circuito
La pista è lunga 4.381 metri e i piloti dovranno percorrere 70 giri in senso orario. È un circuito impegnativo viste le elevate temperature ambientali, che fanno raggiungere all’asfalto i 60 gradi d’estate, e l’alternanza continua di accelerazioni e frenate. Ci saranno due zone per l’attivazione del DRS, alla prima e alla quattordicesima curva.
Ci sono 580 metri tra la linea di partenza e la prima curva, cui si arriva a 320 km/h in settima o ottava marcia, difatti è proprio qui che c’è la frenata più severa del tracciato. Dalla curva 1, una svolta a destra con un raggio che aumenta in uscita. Segue un’accelerazione che porta alla staccata della curva 2 a sinistra. Si prosegue in leggera discesa verso la curva 3, a destra, che si percorre in pieno e immette nel terzo tratto veloce fino a scollinare oltre la curva 4.
Dall’uscita della 4, mantenendo la stessa marcia, si arriva alla 5. Si sale poi verso la chicane (curve 6 e 7). Il circuito prosegue con due curve abbastanza veloci, la 8 e la 9, da percorrere a 150 e 140 kmh, e si allunga verso la 10, a sinistra, una curva da prendere a 265 km/h in sesta. Si entra così in piena potenza alla curva 11, con una frenata che porta la velocità di uscita a 180 kmh. In questo tratto, dove anche un piccolo errore può pregiudicare il tempo sul giro, ai piloti servirà una macchina ben bilanciata e reattiva nei cambi di direzione. Successivamente si ha la curva 12 che porta alla 13, la curva più lenta del circuito. La staccata è impegnativa perché bisogna portare la monoposto dai 230 ai 100 kmh ed è difficile trovare l’esatto punto di frenata. Si giunge così alla curva 14 dove prima della staccata si trova la zona DRS.
Che aspettarsi dunque?
Il pilota olandese Max Verstappen e il suo team, la Red Bull, stanno riscrivendo la storia della Formula 1. Quest’anno tutte le gare sono state portate a casa dalla scuderia austriaca, con 8 affermazioni di SuperMax e due di Sergio Perez, l’Hungaroring potrebbe essere l’undicesima. Dopo quanto visto a Silverstone, i riflettori saranno puntati soprattutto sulle Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz, chiamate al riscatto dopo il deludente weekend inglese. Da capire come la SF-23 aggiornata si adatterà al tracciato ungherese e se i problemi di degrado gomme sono stati definitivamente risolti o meno. Il Gran Premio d’Ungheria arriva nel momento opportuno per testare le reali possibilità del team di Woking, che deve confermare quanto di buono fatto sulla pista britannica su un layout, quello dell’Hungaroring, ben differente. Le MCL60 dovranno mostrarsi competitive anche nelle curve lente, sebbene Norris abbia avvertito tutti sulla realtà dei fatti: “Sul lento siamo ancora terribili”. Da tenere d’occhio anche Aston Martin e Mercedes in questo weekend di gara, ma fanali puntati anche su Daniel Ricciardo, che ritorna in Formula 1 dalla porta di servizio dell’AlphaTauri per sostituire il deludente Nyck DeVries.