Al di là delle dichiarazioni di facciata, che siano esse per la stampa o per tenere buoni gli azionisti, la stagione della Juventus non è stata certo positiva. O, almeno, c’è da distruggere e ricostruire ben più di quanto ci sia da salvare. Vediamo allora quali elementi, all’interno di una rosa che era per distacco la più pagata del campionato 2022/23, concluso con un terzo posto sul campo poi divenuto 7°, per le note ragioni legate alle penalizzazioni.
Juventus 2023/24, con o senza Allegri?
La domanda attorno alla quale tutto ruota è quella relativa al “manico”, perché Massimiliano Allegri è stato sì confermato ufficialmente dalla società, ma tuttavia essa tutto appare tranne che una scelta condivisa e definitiva. L’impressione è che la Vecchia Signora sia in qualche modo prigioniera del contratto proposto ormai due estati fa al tecnico livornese, che pare non sia disponibile a transare nemmeno per un centesimo, sul resto delle spettanze (due anni a 7 milioni netti annui, più due di bonus legati a determinati risultati). Intorno alla permanenza dell’attuale tecnico si intrecciano altre storie e altri destini, come quelli di Juan Cuadrado, Wojciech Szczęsny e Federico Chiesa dei quali parleremo più avanti.
Cessioni Juventus 2023/24: chi potrebbe partire
Vediamo allora, reparto per reparto, chi potrebbe presto salutare il bianconero.
Difesa
Partiamo dalla difesa e anzi dal portiere, poiché l’avventura di Wojciech Szczęsny alla Juventus potrebbe essere giunta al termine. Sia chiaro: il principale problema della Juventus non è certo quello del portiere, e il 33enne polacco è reduce da una ottima annata sotto il profilo delle prestazioni personali. I possibili problemi sono di due ordini, uno economico, l’altro relativo al rapporto con Allegri. L’assenza di Champions League e un possibile ridimensionamento dell’organico potrebbe portare la Juve, che di recente ha allungato il contratto a Tek fino al giugno 2025, ad ascoltare eventuali altre proposte. Le big europee sono quasi tutte sistemate nel ruolo, ma Szczęsny ha estimatori. Dall’altra parte, è emerso un certo logoramento del suo rapporto con il tecnico. Il polacco non ha nascosto un certo disappunto per l’atteggiamento troppo rinunciatario della squadra, che lo porta a essere chiamato in causa più del dovuto. “Quando sono il migliore in campo non è mai una bella notizia”, ha detto.
Sempre dal pacchetto arretrato sono attese porzioni importanti di quello svecchiamento più volte annunciato, ma stavolta non più rimandabile soprattutto sugli esterni. Juan Cuadrado è un fedelissimo di Allegri, ma a 35 primavere il “panita” non può garantire le sgroppate di un tempo. Le ipotesi su di lui sono di un prolungamento annuale a cifre più ridotte rispetto agli attuali 4,5 milioni netti, oppure verrà lasciato libero di trovarsi squadra. Il rinnovo automatico lo ha invece avuto Alex Sandro, e a 6 milioni netti. Una mossa che non è piaciuta al 99% dei tifosi bianconeri, visto che il 32enne brasiliano è oggi l’ombra del bel giocatore visto fino a qualche stagione fa. La Juventus si guarda comunque intorno, e se fosse vero l’interesse del Galatasaray, la rescissione non sarebbe un problema, anche se ci si dovesse accollare una parte dell’ingaggio.
Bonucci va a scadenza nel giugno 2024 e ha già annunciato che alla fine della prossima stagione smetterà. Dunque è ipotizzabile che Leo rimanga come “chioccia” e come legante di uno spogliatoio un po’ sfilacciato.
Centrocampo
La partenza certa al 100% è quella di Leandro Paredes, mai ambientatosi e che mai ha dato segnali minimamente sufficienti di meritarsi il riscatto del prestito dal PSG. In ballo c’è la situazione di Adrien Rabiot, reduce dalla prima annata pienamente positiva in maglia bianconera. Il francese è forse l’unico che possa dirsi migliorato, in questo biennio di Allegri-bis, ma le pretese di mamma Veronique potrebbero essere un problema. Rabiot ha oggi mercato come forse non he ha mai avuto, ma la Juve ci proverà.
Manuel Locatelli è stato un investimento importante per la Juventus, il suo impegno non è mai mancato ma quest’anno il rendimento è stato inferiore a quello del 2021/22. Non che questo sia necessariamente ascrivibile a colpe sue, che è spesso stato chiamato a ruoli di sacrificio e di cucitura del gioco di una squadra abituata a giocare sotto ritmo. L’ex Sassuolo è giocatore di sistema e si esalta in condizioni che in questa Juve non ha ancora trovato. Buona l’intesa con Fagioli, quando quest’ultimo è diventato titolare, ma di fronte a una offerta pazza (magari dell’Arsenal, che lo ha cercato a più riprese l’anno scorso), la dirigenza bianconera non si straccerebbe le vesti.
Attacco
Passati in archivio i saluti ad Ángel Di María, arrivato con mille aspettative e qualche dubbio e finito con appena 2-3 partite “da Fideo” in tutta una stagione, c’è da registrare un empasse che sa di addio anche per Arek Milik. Il centravanti polacco non è andato affatto male, essendo arrivato come vice-Vlahovic ma avendo in più di una occasione preso il posto all’ex Fiorentina. Tuttavia il Marsiglia ha risposto picche a ogni richiesta di sconto sul riscatto del cartellino, ragion per cui molto difficilmente rivedremo Milik in bianconero la prossima stagione. Anche perché, e non è argomento da poco, su di lui spinge forte Sarri come rinforzo per la Lazio. Moise Kean è stato riscattato dall’Everton, e la società inglese non ha fatto sconti. Il ragazzo va rivalorizzato, e nella stagione appena terminata ha dato segnali di collaborazione. Kean dovrebbe restare, anche perché nessuno lo prenderebbe oggi alle cifre pagate dalla Juve per il riscatto, e non è il momento più adatto per appesantire il bilancio.
Infine, i capitoli Vlahovic e Chiesa. Entrambi ex viola, entrambi costati molto (80 milioni il centravanti, 40 l’esterno), entrambi fino ad oggi sotto le attese, seppure per motivi assai differenti. Al di là del merito dei singoli casi, che hanno a che fare sia con problemi fisici che con equivoci tattici, nessuno dei due è mai parso in grande sintonia con Massimiliano Allegri. Questo fattore, più l’assenza della Champions League e la probabile esigenza di ridimensionare il peso economico dell’organico, potrebbe indurre alla partenza di uno dei due. Sempre, ovviamente, di fronte a offerte adeguate. E queste, oggi, potrebbero arrivare da pochissime squadre: Real Madrid, Chelsea, PSG, Manchester United.