Ci sono giocatori che nascono con il bluff nelle vene. Sono artisti del poker e amano inventare giocate spettacolari che incantano gli spettatori. Eppure, questo talento a volte può essere il loro tallone d’Achille.
Innamorarsi del bluff è pericoloso. Si tratta senza dubbio di una giocata molto importante nel cash game, dove quello che conta è il risultato nella singola mano. Ma nel torneo, che invece è una forma di “poker gestionale” dove vanno traghettate le proprie chips fino al traguardo, eccedere con il bluff non è mai la strategia giusta per andare a premio.
Lo sa bene Viktor “Isildur1” Blom che è uno specialista del bluff. Lo sa perché è un grande giocatore e lo sa anche perché lo ha imparato a proprie spese, come racconta un suo clamoroso “autogol” in un torneo importante di qualche anno fa. Ma prima di arrivarci, vale la pena conoscere un po’ meglio questo fantastico giocatore che ha dominato la scena del poker online per almeno un triennio.
Protagonista di leggendarie sfide high stakes di TH No Limit e Pot Limit Omaha, la sua vera identità è stata a lungo un mistero. In realtà, prima di quel nickname che fa subito pensare al Signore degli Anelli di Tolkien, Blom ha esordito su Internet come “Blom90“.
E’ il 2008 e il 18enne proveniente da un paesino vicino Goteborg ha 2.000 dollari in tasca. Conosce il poker, anzi gli piace molto e vincere gli riesce già piuttosto bene. Decide quindi di depositare quei soldi su una pokeroom online e si mette a grindare con il Texas Hold’em No Limit. In meno di un anno spazza via la concorrenza presente sulla piattaforma, al punto da non avere più avversari.
Si trasferisce così su un altro sito di poker, molto rinomato in quel periodo perché ci giocano pezzi da 90 come Phil Ivey, Patrik Antonius e Tom Dwan, giusto per citarne alcuni. “Ero stanco“, ha raccontato Blom in un’intervista del 2011, “perché non riuscivo a trovare più azione… lì sapevo che avrei incontrato molti players disposti a sfidarmi… Ero convinto di essere in quel momento il miglior giocatore di NLHE del pianeta“. (fonte PokerNews)
Sulla nuova piattaforma “Blom90” cede il posto a “Isildur1” e lì nasce la leggenda. Il merito va soprattutto all’epica sfida con Tom “Durrrr” Dwan durata due anni e conclusa con un vincita mostruosa per Viktor Blom.
La fama di “Isildur1” cresce a dismisura, così come il suo conto in banca. Ma non sono tutte rose e fiori. Lo svedese sceglie di cambiare specialità e si dedica al Pot Limit Omaha, dove però rimedia delle sonore batoste da Patrik Antonius e soprattutto da Brian Hastings che in cinque ore gli porta via gran parte del suo bankroll. Fine di un mito?
Solo in parte perché Blom, da abile giocatore e stratega quale è, sceglie di fare un “fold” importante. Decide infatti di ridisegnare la propria vita allontanandosi dall’online e dalla pressione mediatica. Il poker però non sparisce.
Nel 2011, infatti, arriva la chiamata di una importante pokeroom online che lo inserisce tra i team pro, rivelando al mondo la sua vera identità. Il sodalizio dura poco, poco più di anno, durante il quale Viktor Blom scopre il poker live. E il debutto è ottimo.
Nel 2012 vince il $100K Super High Roller alla PCA, per una prima moneta da $.1.254.400 e fino al 2014 realizza altri 9 ITM nei principali tour di poker. Poi arriva una pausa durata fino al 2018 quando l’ormai ex-Isildur1 si ripresenta in sala aggiudicandosi il Main Event del partypoker MILLIONS di Rozvadov per 850.000 euro di premio. Seguiranno altri 12 in the money, per un ammontare complessivo di 3 milioni di dollari incassati nei tornei live.
E qui torniamo all’autogol al quale abbiamo fatto riferimento in precedenza.
Il torneo in questione è niente meno che il Main Event WSOP 2010. Blom è la nuova star del poker online, ma in questo caso si è concesso una parentesi live prima di voltare pagina definitivamente nel 2012. L’azione si svolge durante il Day2.
I bui sono 500/1000 ante 100 quando lo svedese apre a 3.000 da highjack con un modesto K♦2♦. Il cutoff folda ma non il bottone dove è seduto Ian Munns, un giocatore praticamente sconosciuto. L’inglese rientra nella categoria dei giocatori amatoriali che possono permettersi di partecipare a eventi con buy-in medio/alti. Si tratta di mine vaganti con un forte propensione al call, nei confronti dei quali il bluff diventa ancora meno efficace.
Munns ha probabilmente individuato lo stile super aggressivo di Viktor Blom e decide quindi di tribettare fino a 9.000 con in mano A♥7♠. I bui lasciano, ma non Viktor Blom che fa call nonostante sia fuori posizione.
Il flop è A♦A♣3♣. Isildur1 fa check. Munns, che ha il tris di Assi, punta altre 9mila chips ma a quel punto il suo avversario inventa un reraise da 58.000 pezzi in puro bluff! L’azione torna all’inglese che rialza la posta fino 116.000. L’azione in teoria dovrebbe concludersi qua per Blom il quale invece mette tutto in mezzo (231.000 chips) con K carta alta! Munns, che ha circa 100mila gettoni in più, ci pensa una decina di secondi e poi chiama. Allo showdown, il grinder svedese fa una mezza smorfia e si alza dal tavolo in anticipo.
Pochissimo anticipo, perché già al turn 10♣ Viktor Blom è drawing dead e player out dal torneo!
Giocata spettacolo o “suicidio” in bluff? A voi la scelta.