A quattro anni di distanza dall’ultima volta Pascal Ackermann è tornato al successo al Giro d’Italia. Al termine di una volata molto combattuta, il corridore tedesco della UAE Team Emirates, ha prevalso al fotofinish su Jonathan Milan.
Ackermann ha scelto il tempo giusto per uscire dalla ruota di Mark Cavendish, che aveva lanciato lo sprint dalla dodicesima posizione. In precedenza la Corsa Rosa ha dovuto salutare uno dei suoi grandi favoriti, Tao Geoghegan Hart, coinvolto in una caduta lungo la discesa della Colla di Boasi. La maglia rosa Geraint Thomas e il secondo in classifica, Primoz Roglic, anch’essi finiti a terra, sono riusciti a rientrare in gruppo. “Dopo tre anni riesco a vincere una tappa in un Grande Giro ed è una grandissima gioia – ha spiegato Ackermann in conferenza stampa -. Ho lavorato duro per tornare ad alto livello dopo la frattura del coccige che mi ha bloccato per tre mesi a fine 2022. Ryan Gibbons si è messo a mia completa disposizione, portandomi in posizione perfetta all’ultimo km. Spero di potere ricevere il suo aiuto anche nelle prossime volate, è un corridore molto abile nei finali. E’ stato molto bello riuscire a vincere qua anche perché c’era la mia famiglia ed abbiamo potuto condividere questa gioia“.
Geraint Thomas ha mantenuto la maglia rosa ma non può sorridere: “E’ stato uno shock perdere Tao Geoghegan Hart – ha puntualizzato il portacolori dell’Ineos Grenadiers -. Quando è arrivata la comunicazione del suo ritiro, e del coinvolgimento di Pavel Sivakov, ci sono rimasto molto male. D’altronde il Giro è così, fino a stamattina avevamo cinque corridori in top 15 e ora è cambiato tutto. Bisogna adattarsi, rimanere ottimisti e andare avanti. Non ho potuto evitare la caduta, ma non voglio incolpare nessuno. E’ stata anche una caduta sfortunata perché sono finiti a terra i primi tre della classifica generale. Finora era stato un Giro da sogno per noi. Senza Tao dovremo modificare un po’ la nostra strategia“.
“Eravamo davvero motivati – ha raccontato l’asso dell’Astana Qazaqstan Cavendish -. È stato un bello sprint, ma non è stato facile arrivarci. Vadim Pronskiy ha guidato tutto il giorno davanti, tenendo un ritmo incredibile e assicurandosi che la fuga non andasse mai troppo lontano. E i ragazzi si sono presi cura di me nel tratto finale. I ragazzi hanno corso in modo incredibile per me: sono orgoglioso di loro e mi dispiace solo di non essere riuscito a vincere, ma sono stato battuto da due giovani dal potenziale incredibile, Pascal Ackermann e Jonathan Milan“.
La tappa Bra-Rivoli
La Bra-Rivoli di giovedì è una tappa divisa in tre parti: collinare per i primi 50 km, piatta da Alba a Rivoli (primo passaggio) per 75 km e quindi il circuito finale di 54 km con la salita al Colle Braida.
Ultimi 3 km interamente all’interno dell’abitato di Rivoli. Da segnalare tra i -2 km e l’ultimo chilometro un breve restringimento che immette nella discesa che porta alla curva ai 750 m di immissione in Corso Einaudi.
Curva stretta a sinistra seguita da 200 m all’8% e quindi dal rettilineo finale di 400 m in leggerissima ascesa.