Il Giro d’Italia entra nel vivo con la quarta tappa, la prima con un arrivo in salita a Lago Laceno, storico arrivo della corsa rosa con momenti anche decisivi nel passato in ottica classifica generale. Vediamo comunque tutte le tappe di questa edizione che avranno un arrivo in quota.
Tutti gli arrivi in salita del Giro 2023
Sono sette in tutto gli arrivi in pendenza del Giro 2023 che movimenteranno le varie tappe della corsa rosa.
- QUARTA TAPPA (9 maggio): Venosa-Lago Laceno;
- SETTIMA TAPPA (12 maggio): Capua-Gran Sasso d’Italia/Campo Imperatore;
- TREDICESIMA TAPPA (19 maggio): Borgofranco d’Ivrea-Crans Montana;
- SEDICESIMA TAPPA (23 maggio): Sabbio Chiese-Monte Bondone;
- DICIOTTESIMA TAPPA (25 maggio): Oderzo-Val di Zoldo/Palafavera;
- DICIANNOVESIMA TAPPA (26 maggio): Longarone-Tre Cime di Lavaredo;
- VENTESIMA TAPPA (27 maggio): Tarvisio-Monte Lussari, cronometro individuale.
Giro 2023, prima settimana con il Gran Sasso
Lago Laceno che non è proprio un arrivo in quota, ma che comunque è il culmine di una tappa movimentata. Molto più accesa sarà senza dubbio quella di venerdì 12 maggio, quando i corridori rientreranno in Abruzzo per affrontare, dopo la cronometro di Ortona e la volata di Milan a San Salvo, il temibilissimo Gran Sasso.
La salita che affronterà il gruppo sarà quella da Campo Imperatore, dove Simon Yates nel 2018 vinse la tappa in quello che avrebbe potuto essere il suo Giro d’Italia: fu una pia illusione, con Froome ad attaccarlo 12 giorni dopo sul Colle delle Finestre.
Quello di cinque anni fa rimane l’ultimo arrivo a Campo Imperatore del Giro d’Italia, che sabato avrà un’altra tappa non proprio di piena montagna ma comunque tesa, con Fossombrone come traguardo. Saranno senza dubbio due giorni in cui si capirà chi ha le gambe e chi no, anche perchè quella del Gran Sasso sarà la più lunga del Giro 2023 coi suoi 218 chilometri.
Giro 2023, le salite decisive
Seconda settimana sulla carta “tranquilla”, dopo il drittone dei primi 9 giorni che culminerà con la cronometro di Cesena di domenica. Lo scollinamento verso Crans-Montana del 19 maggio, con partenza da Borgofranco d’Ivrea, sarà un’altra tappa importante, anch’essa lunga: 208 chilometri con passaggio dal Gran San Bernardo, Cima Coppi dell’edizione del Giro 2023, ovverosia il punto più alto della corsa.
Interessante anche la tappa che arriva a Bergamo dopo aver fatto una sorta di “Giro di Lombardia”, il 21 maggio: partenza da Seregno e arrivo nel capoluogo orobico come tante altre volte abbiamo visto in passato nella corsa rosa.
Giro d’Italia che però si deciderà nella terza settimana, con ogni probabilità, visto che almeno quattro tappe sono da segnalare come arrivi in salita. E ce n’è per tutti i gusti, compresa la cronoscalata al Santuario di Lussari.
Ma andiamo con ordine. Martedì 23 maggio si va sul Monte Bondone, mentre il 25 si cominciano a intravedere le Dolomiti con l’arrivo a Zoldo Alto. Il giorno dopo piatto forte, per non dire fortissimo, anche come panorama, con traguardo fissato sulle Tre Cime di Lavaredo nientemeno, non prima di essersi sciroppati in sequenza Campolongo, Valparola e Giau.
La partenza per questa frazione sarà da Longarone, per ricordare i sessant’anni della tragedia del Vajont del 9 ottobre 1963, quando una porzione consistente del monte Toc cadde nella diga artificiale provocando un’onda gigantesca che uccise poco meno di 2mila persone, spazzando via anche i paesini di Erto e Casso.
Finita? Macché. Da brividi anche la cronoscalata del 27 maggio, da Tarvisio al Monte Lussari: 18,6 chilometri in salita con un occhio anche al tempo. Da soli contro una salita mai affrontata dal Giro d’Italia. Poi il gran finale a Roma, con la passerella sui Fori Imperiali.