Edizione numero 106 del Giro d’Italia, che parte dall’Abruzzo come non succedeva dal 2001 e che arriverà a Roma per la quinta volta nella sua storia.
La Corsa Rosa ha perso forse un po’ di peso a livello internazionale nei confronti sia del Tour de France che della Vuelta, ma mantiene il suo indiscutibile fascino, oltre alla durezza del suo percorso.
Andiamo a vedere chi sono i favoriti della vigilia e chi potrebbero essere le soprese.
Giro d’Italia 2023, i favoriti
Tutto ruota intorno a due nomi, il duello che accompagnerà queste tre settimane e spiccioli: Primoz Roglic e Remco Evenepoel. Andiamo per anzianità, anche perché il futuro sembra proprio indirizzato, nelle grandi corse a tappe, verso il formidabile belga vincitore dell’ultima Vuelta e campione del mondo in carica.
Roglic con il Giro d’Italia ha un rapporto ancora tutto da scoprire, in realtà. È arrivato sul podio nel 2019 quando trionfò a sopresa Carapaz e lui arrivò terzo, ma per il resto la sua presenza sulle strade della Corsa Rosa è sempre stata piuttosto discreta se non inesistente.
Viene da un buon inizio 2023 e ha uno squadrone, la Jumbo-Visma, a disposizione. Uno squadrone che però negli ultimi giorni è stato falcidiato dal Covid, ma non è che i rincalzi siano tanto peggio. Il tracciato è dalla sua parte, con ben tre tappe a cronometro.
Certo, lo stesso discorso vale per Evenepoel, corridore molto simile a Roglic anche se meno esperto. Forte a crono, buonissimo passista, sa difendersi bene in montagna, pure lui con una squadra tosta a disposizione, la Deceuninck-Quick Step. Nel 2021 Remco non aveva fatto, però, una gran figura al suo primo Giro d’Italia, letteralmente terrorizzato nella tappa sullo sterrato in stile Strade Bianche e poi ritiratosi. In due anni ne è passata di acqua sotto i ponti.
Salvo sorprese, che comunque al Giro d’Italia non mancano mai, due posti del podio a Roma sembrano occupati.
Giro d’Italia 2023, gli outsider
Negli ultimi quattro anni solo una volta un chiaro favorito ha poi conquistato il Giro d’Italia: Bernal nel 2021. Poi Carapaz, Geoghan Hart e Hindley possiamo considerarle sorprese più o meno grandi.
Di questi tre solo Geoghan Hart è presente ai nastri di partenza, con la sua Ineos che è davvero una corazzata visto che ci sarà anche Geraint Thomas, vincitore del Tour 2018. E poi Filippo Ganna, in modalità battitore libero, ma alla caccia della prima maglia rosa di questo Giro, con la cronometro di Fossacesia Marina. Ineos che come sempre rischia di rimanere “con troppe carte in mano”, a cominciare dalla scelta del vero capitano.
Ha una bella squadra anche la Uae, che aspetta Pogacar per il Tour e che qua punterà su Joao Almeida, esploso nel 2020 quando rimase in rosa addirittura per 15 giorni.
La Bora-Hansgrohe invece senza Hindley vincitore in carica, che andrà pure lui al Tour, avrà come prima punta Vlasov, uno che è sempre lì lì per esplodere ma non riesce mai a venire fuori.
Re degli outsider, ma uno dei più esperti del gruppo, Rigoberto “Ciccio” Uran, già sul podio al Giro, che parte a fari spenti con la sua EF.
Occhio anche a Thibaut Pinot della FDJ, sempre sfigatissimo nei grandi giri, ma che senza la pressione di dover far bene in Francia potrebbe togliersi delle belle soddisfazioni nella sua ultima stagione da professionista.
E gli italiani? Qualcuno punterà sicuramente a entrare nella top 10, a partire da Damiano Caruso della Bahrain oppure l’infinito Domenico Pozzovivo, che a 41 anni sarà ancora lì a remare con la Israel. Potrebbe intrufolarsi tra i big anche Lorenzo Fortunato della Eolo-Kometa.
Giro d’Italia 2023, le tappe-chiave
Ventuno tappe di cui tre a cronometro, il Giro d’Italia come sempre decolla forte fin dall’inizio. Già lunedì con l’arrivo a Lago Laceno potremmo vedere qualche movimento dei favoriti, per testarsi un po’.
Settimana inaugurale comunque movimentata con il Gran Sasso, primo arrivo in salita, programmato per il 12 maggio. Due giorni dopo la crono di Cesena sarà un altro banco di prova.
Weekend successivo con la Cima Coppi del Gran San Bernardo per la tappa che arriverà a Crans-Montana, venerdì 19, e l’interessantissima Seregno-Bergamo di domenica 21, prima del secondo e ultimo giorno di riposo.