Come raccontare gli anni Novanta della Juventus? Così: da Roby Baggio a Luca Vialli. Dall’esplosione di Alessandro Del Piero al talento di Zinedine Zidane. E poi: le coppe. Tante. Ma solo una ‘dei Campioni‘, nonostante le finali.
Ecco, come raccontare gli anni Novanta? Anche con le sconfitte, più cocenti e deludenti. Per una squadra che si confermò in quel decennio una delle migliori della storia del calcio.
Siamo qui però “solo per la maglia“. Nel senso che andremo a vedere le divise indossate dai bianconeri in queste stagioni così piene di successi e insuccessi, dunque colme di ricordi.
Stagione 1989-1990
All’alba degli anni Novanta, la Juventus si affida a Kappa come sponsor tecnico, senza cambiare ulteriormente fantasia. Al centro della divisa c’è UPIM, con due casacche da gioco già viste in precedenza. La prima: maglia a strisce bianconere, naturalmente verticali, abbinata a pantaloncini e calzettoni bianchi (con dettagli neri). La seconda maglia si ispira alla città di Torino, prendendone i colori: giallo e colletto blu, blu anche le maniche e i pantaloncini.
In quella stagione, sotto la guida di Dino Zoff, si consumò l’addio del presidente Boniperti. In Serie A, il club arrivò quarto; vittoria in Coppa Italia e in Coppa Uefa (contro la Fiorentina).
Stagione 1990-1991
Un anno più tardi, la Juve introduce una nuova divisa, mantenendo però inalterate le casacche dell’anno precedente. Ancora Kappa a fornire le divise bianconere, ancora UPIM come sponsor centrale. Il completo bianco e nero, della stagione precedente, viene confermato; per le trasferte, c’è una maglia completamente nera con bordi bianchi. Si rifaceva alle vecchie divise di cortesia del club, non si vedevano dal 1960.
In quella stagione, la Juve, guidata da Maifredi, arrivò al settimo posto in classifica; fuori ai quarti di finale di Coppa Italia, sconfitta in Supercoppa e semifinalista di Coppa delle Coppe. E’ stata una delle stagioni peggiori in assoluto.
Stagione 1991-1992
Il ritorno del Trap. E comunque della Juventus. Quella di Roby Baggio, finalmente, miglior marcatore con 22 gol stagionali. I bianconeri si ripresentano ancora con il tris di maglie della precedente stagione. Nuovamente Kappa da sponsor tecnico, sempre UPIM come sponsor ufficiale. Dunque, divisa bianconera con pantaloncini e calzettoni bianchi; la seconda divisa, su volontà di Boniperti, rientrato a casa, torna a essere la maglia gialla con bordi blu. E la nera? Declassata a terza maglia.
In quella stagione, la Juve arriva in finale di Coppa Italia e seconda in campionato.
Stagione 1992-1993
La rivoluzione. E un mercato importante. La Juventus conferma Trapattoni, ma cambia veste. In campo, con l’arrivo di Vialli e Ravanelli (e la favola Torricelli), poi nello stile: ancora Kappa come sponsor tecnico, ma lo sponsor ufficiale divenne Danone. La prima divisa fu confermata dalla stagione precedente, come da tradizione maglia bianconera con pantaloncini e calzettoni bianchi; la seconda cambiò abbastanza chiaramente: divisa gialla, scollo con bottoncini e bande (due) blu sulle spalle. Venne chiamata “modello Spurs”, si rifaceva a una famosa maglia del Tottenham degli anni Settanta.
Non fu una stagione banale, tutt’altro: quarto posto in campionato, semifinali di Coppa Italia e… Coppa Uefa, alla fine. Con doppia vittoria sul Borussia Dortmund.
Stagione 1993-1994
Ancora il Trap in panchina, per una Juve che però non gira, nonostante il Pallone d’Oro per Roby Baggio e il lancio del promettentissimo Alessandro Del Piero. I bianconeri confermarono interamente le stagioni dell’anno precedente: ancora Kappa come sponsor tecnico, Danone sulle divise. In particolare, la seconda maglia piacque tanto. A tal punto da non volere ulteriori ritocchi.
I bianconeri finirono secondi in campionato, ma fuori al secondo turno di Coppa Italia e ai quarti di Coppa Uefa. A fine stagione, l’arrivo di Luciano Moggi e Antonio Giraudo; con loro, Roberto Bettega, in carica già dal 1993.
Stagione 1994-1995
Un anno di cambiamenti importanti. E partiamo dalle maglie: dopo anni di tradizione, stavolta ci sono mutazioni considerevoli. Intanto, l’apparizione (per la prima volta) dello stemma societario sulla maglia. Viene inserito sotto il colletto, e sopra vengono poste le due stelle. Lo stesso accade per la maglia in trasferta, dove lo stemma viene posto sul cuore: maglia blu con due grandi stelle gialle all’altezza delle spalle. In un’amichevole estiva con il Vicenza, venne mostrata anche la terza maglia: nera, stelle gialle, pantaloncini gialli. Simil Dortmund.
Quella stagione, ecco, portò a qualcosa di importante. Più di qualcosa. Marcello Lippi scrisse uno scudetto importantissimo, con Vialli capocannoniere e Ravanelli da 30 gol stagionali; vittoria anche in Coppa Italia, con la fa Coppa Uefa che sfugge d’un soffio contro il Parma. A San Siro.
Stagione 1995-1996
Non riuscì il bis ai bianconeri, che conservarono la maglia Kappa ma cambiarono sponsor: fu Sony a sponsorizzare la Juventus. Per la prima volta, a proposito di sponsor, la Juve optò per il tipo “composit”. Ossia: mostrare due marchi differenti in un’unica annata. Oltre a Sony, ne sponsorizzò il prodotto “MiniDisc”. Un’altra vita.
E le maglie? Uguali all’anno precedente, con l’aggiunta dello scudetto. In particolare la blu divenne storia, con la vittoria in Coppa dei Campioni contro l’Ajax, a Roma. In quella stagione, i bianconeri portarono a casa anche la Supercoppa Italiana.
Stagione 1996-1997
L’anno di Zizou Zidane. Ma anche di Bobo Vieri e Nicola Amoruso, arrivati a rinforzare un attacco stellare. Ancora Kappa con Sony sulle divise, ma a cambiare furono divisa da trasferta e terza maglia: ancora stelle sulla casacca, ma bordate di bianco e riportate sui pantaloncini (oltre che sulle spalle) con la presenza di alcune bande gialle. La terza maglia era ancora nera, con una fantasia particolare: venne disegnata la silhouette del volto di una zebra, con bordo giallo.
La Juve tornò a vincere la Supercoppa Uefa e vinse in particolare la Coppa Intercontinentale. Tornò ancora a vincere lo scudetto, con Alex Del Piero trascinatore. In finale di Coppa dei Campioni, il Dortmund di Riedle e Ricken non diede occasione di raddoppio.
Stagione 1997-1998
Altro giro, altro scudetto. E una nuova finale di Champions League, ancora persa. Inizia qui, la maledizione bianconera, che lungo la stagione lotteranno con l’Inter in particolare per il primato italiano. Con una Supercoppa e un titolo di campionato, Lippi può dirsi però soddisfatto.
In quella stagione, Kappa e Sony accompagnarono ancora la Juventus. Ma è l’anno del centenario, e allora tutti si aspettano qualcosa di particolare. E infatti la Juventus cambia: taglio netto col passato, a partire dalla casacca bianconera. Solo due strisce verticali in mezzo, con molto più nero che bianco; il nero viene infatti utilizzato per pantaloncini e calzettoni. La seconda maglia fu confermata: blu e stelle gialle. La terza era qualcosa di speciale: rosa con bordini neri. Ricalcava naturalmente la prima maglia del 1897, con intento commemorativo. Il logo era “Juvecentus” e venne utilizzata alla Coppa del Centenario, a Cesena, contro il Newcastle.
Stagione 1998-1999
L’ultimo Lippi e il primo Ancelotti. Comunque, cambi sostanziali. La Juve lo fa anche sulle maglie: con Kappa, sulle divise c’è Canal+ e successivamente D+ in Serie A e Coppa Italia, mentre Tele+ in Champions League. Il club torna con una maglia da tradizione: classiche strisce bianconere, più strette) e pantaloncini con calzettoni neri. La seconda maglia è interamente bianca, con parte alta “tinta” di nero. La maglia blu diventa la terza: il giallo non ha alcuna stella, solo inserti lungo le braccia.
In quella stagione, la Juve si ritrova senza nulla tra le mani: fuori alle semifinali di Champions, fuori in Coppa Italia ai quarti e… settimi, solo settimi in campionato.