Un Compagno in più, ma con la C maiuscola.
C’è anche Andrea Compagno – appunto – tra i convocati di Roberto Mancini, almeno nella prima fase, in vista delle qualificazioni della Nazionale italiana a Euro 2024: gli Azzurri affronteranno Inghilterra e Malta, con punti già importanti a disposizione. Ma di chi si tratta? Intanto, di un attaccante. Di livello.
Sconosciuto ai più perché è emigrato nel 2020 in Romania, prima al Craiova; dal 2022 è passato alla Steaua Bucarest, dov’è attualmente il capocannoniere. Tutti questi gol hanno attirato l’attenzione del Mancio, alla ricerca di un elemento di spessore per il reparto avanzato: Immobile è ai box, Belotti trova poco spazio alla Roma, Scamacca è finito tra le seconde linee del West Ham. E Compagno no: gioca, fa divertire, soprattutto non ha paura in zona gol. Necessario.
In una Nazionale fatta d’esterni, alla fine a Mancini è mancato sempre un uomo di guizzi in zona gol. E dire che l’ha cercato a lungo, partendo addirittura da una possibile ri-convocazione di Balotelli, fino ad affidarsi alla continuità di Immobile, costanza meravigliosa del nostro campionato eppure (sempre) meno efficace in maglia azzurra. Una maledizione, a guardare le doti dell’attaccante della Lazio. Un deserto, a guardare alle sue spalle.
Allora, con scouting e ingegno, il CT è tornato sul vasto mondo degli attaccanti italiani per trovare un profilo che possa essere all’altezza. È arrivato fino in Romania. Per una provocazione, forse. Di sicuro per necessità: quella che porterà Andrea Compagno, palermitano, classe 1996, a vestire incredibilmente la maglia dell’Italia.
Una storia bellissima: dai dilettanti a Coverciano
Prima dello Steaua Bucarest, Compagno ha vissuto il calcio di provincia, pieno di graffi e speranze. Le prime, le aveva coltivate iniziando a giocare nelle giovanili del Palermo, squadra della sua città. E’ passato anche al Catania, vivendo l’effetto della storica rivalità, prima di lanciarsi nel solito giro e nel classico calderone di chi pone le basi di una carriera professionistica, in qualche modo normale.
Eccolo, il tour del salto, perennemente alla ricerca di qualcosa in più: dal 2015 al 2018 gioca costantemente nei Dilettanti, partendo dal Due Torri e arrivando dalla Sicilia al torinese, con il Pinerolo, il Toro primavera, Argentina, Borgosesia e Nuorese, oggi eccellenza sarda. Beh: capirete la parabola. A questo livello, tanti continuano per lo stipendio, altri mollano per cercare un nuovo posto nel mondo. Compagno, 195 centimetri e centravanti d’altra storia e di tutta stanza, ha proseguito. Anche per le origini: papà Rosario è stato al Palermo e al Cosenza, ha fatto tanta Serie B.
Nel 2018, Andrea accetta la chiamata dei sammarinesi del Tre Fiori: ha l’occasione di debuttare nelle competizioni Uefa, cosa che accade nel 2019, nel preliminare di Europa League contro i faroesi del Ki Klaksvik. 5-1, il risultato finale. Chi aveva fatto gol? Proprio Compagno, che nel luglio dell’anno successivo compie una scelta di vita e di coraggio: firma con l’FCU Craiova, promozione diretta in massima serie al termine della stagione 2020-2021. L’11 settembre del 2021 debutta nel massimo campionato di Romania, poi iniziano i gol. Saranno 18 in 39 partite. E saranno decisivi per l’upgrade, con lo Steaua Bucarest.
La principale squadra romena lo acquista per 1.5 milioni di euro più il 10% su una futura rivendita. Firma per due anni, ingaggio da 15mila euro al mese. A fine anno avrà messo insieme 24 reti, di cui 9 con lo Steaua, incluso il gol con l’Anderlecht in Conference League. Questo per dire: c’è una solidissima base di qualità dietro la chiamata del Mancio. E potrebbe esserci una grande sorpresa sulle sue qualità. Un po’ come accaduto a Gnonto: vista la carriera, finora?
Le caratteristiche
Naturalmente, Compagno deve sfruttare al massimo quest’occasione, e in pochi hanno dubbi che ciò accadrà. “Andrea ha una serietà che raramente ho visto in un giocatore“, ha raccontato Mihai Stoica, direttore generale della Steaua. Che all’inizio pensava a uno scherzo: “Valeriu Argaseala mi ha chiamato e mi ha detto: «Hanno dimenticato la tua email? Compagno è stato convocato in Nazionale. Gli ho chiesto se stesse scherzando. Non avevamo mai avuto un giocatore in Nazionale a questo livello“. Dai 400 euro di stipendio a Pinerolo, quelli che “con la gavetta e la testa giusta ti danno una marcia in più”, ora Andrea spera di poter svoltare.
Di poterlo fare a modo suo, soprattutto. Con le proprie caratteristiche. Quasi due metri e fisico da centravanti vero, uno di quelli in grado di spostare difensori e di far salire la squadra. Uno di quelli necessari per il gioco di Roberto Mancini, che finora ha provato a innescare la profondità delle sue punte veloci, ma senza troppo successo. In un campionato naturalmente di livello più basso, Compagno ha segnato in tutti i modi: destro (il suo piede), sinistro, colpo di testa. Bei gol, facili, di sponda, tap in. La mette dentro, insomma. Ed è fondamentale.
Il commento
“Con la gavetta e la testa giusta hai una marcia in più. Io a Pinerolo vivevo con 400 euro di stipendio, ero giovane e a 1000 chilometri da casa. Non uscivo, perché non volevo chiedere i soldi ai miei genitori e per arrivare a fine mese facevo la spesa al supermercato con la calcolatrice. Non mi è mai pesato. Il tornaconto è arrivato. Non mi sono arreso“, ha raccontato ancora Andrea Compagno.
E in Romania è idolatrato da tutti, segno che la sua scelta si è rivelata vincente. A TMW ha raccontato: “Ero ad un bivio: da piccolo quando giochi a calcio sogni la serie A. Ecco, io andando in Romania ho pensato che all’estero potessero aprirsi nuovi scenari belli, imprevedibili. Ho fatto una scommessa ed è andata come sognavo. Quest’anno mi ha comprato lo Steaua. E quando ti compra un club prestigioso ti cambia la carriera”.
L’obiettivo è provare il grande salto in Serie A. “Tutto nella mia vita è arrivato in maniera inaspettata. Penso giorno dopo giorno senza aspettative. Non so quando, ma spero di arrivare in Serie A”. E’ palermitano, ma il cuore ha sempre detto Inter. Magari arrivare lì sarà dura, ma chi se l’aspettava l’azzurro Nazionale? E allora, tanto vale sognare.