Anni storici. E di grande stile. Ricordate le maglie del Napoli del primo scudetto (e non solo)?
C’è chi le ha collezionate, chi le ha stampate nella memoria e chi conserva ancora qualche cimelio. Per un tuffo nei ricordi, però, date un’occhiata a questi pezzi di storia pronti a essere innaffiati dalle vittorie di oggi.
Stanno per risalire vecchie sensazioni, non ci sono dubbi a riguardo. Non per prendere il posto del passato, ma per riscrivere presente e futuro.
La maglia 1979-1980
La squadra di Vinicio e quella di Giuseppe Damiani al posto di Beppe Savoldi, tornato al Bologna. E’ un anno di transizione, questo per gli azzurri. Che si presentano con una divisa però molto bella: targata Puma, l’azzurro è color cielo, molto leggero, con la parte superiore della divisa completamente bianca. Bianca sarà anche al seconda maglia, con la stessa fantasia e l’identico azzurro nella parte superiore.
Quel Napoli arriverà decimo in campionato, fuori in Coppa Italia ai quarti e ai sedicesimi di finale di Coppa Uefa. Il più presente sarà Castellini (40), miglior marcatore Damiani con 12 centri.
La maglia 1980-1981
Da Puma a Ennerre nella stagione successiva: si tratta di un’azienda italiana di abbigliamento sportivo, chiamata così per il suo fondatore, Nicola Raccuglia, che fonderà anche Ennedue. Il Napoli inizierà una proficua collaborazione con l’azienda, che si presenta al primo anno con una maglia spettacolare. Azzurro più scuro, fantasia a righe per maniche e colletto (chiuso, a V).
Gli azzurri, guidati da Rino Marchesi, arriveranno terzi in campionato; fuori al primo turno di Coppa Italia e parteciperanno al Torneo di Capodanno, eliminati ai gironi. Il più presente sarà Bruscolotti (34), miglior marcatore Claudio Pellegrini (12 reti).
La maglia 1981-1982
E’ l’anno che porta ai mondiali di Spagna, ma anche quella degli sponsor sulla maglia. La fantasia e l’azzurro restano gli stessi: ancora bianco per la seconda tonalità. NR come marchio, Rud Krol e la sua 5 a fare la storia; giallo e rosso, invece, il colore scelto per la casacca dei portieri. Come banner viene scelto ‘Snaidero‘, storica azienda italiana produttrice di mobili e cucine. Curioso, tutto sommato: la Snaidero nasce a Majano, Udine.
In quella stagione, gli azzurri arrivano quarti in campionato, fuori ai quarti di Coppa Italia e ai trentaduesimi di finale in Coppa Uefa; Pellegrini sarà miglior realizzatore (13) e giocatore più presente (30).
La maglia 1982-1983
Sarà una stagione complicata, questa qui. Il Napoli viene affidato prima a Giacomini e poi a Bruno Pesaola e Gennaro Rambone. Arriverà decimo in campionato, come l’anno prima fuori ai quarti di finale di Coppa Italia e ai sedicesimi di Uefa. Ramon Diaz segnerà più di Pellegrini (8 e 5 reti), con quest’ultimo con più presenze di tutti (43).
E’ un anno anche diverso per le maglie utilizzate. Intanto, il nuovo stemma, costruito attorno a una N ‘rotonda’ con testa d’asino all’interno. Ennerre sempre al fianco del Napoli, con lo sponsor che cambia e diventa ‘Cirio‘, nota marca di conserve alimentari. Curiosità: per le prime quindici partite, la prima maglia fu con inserti e pantaloncini blu notte. Per la solita scaramanzia, si tornò poi alla maglia azzurra con inserti e pantaloncini bianchi. Maglia diversa, la seconda: bianca con righine giallorosse e colletto (più maniche) completamente rosse.
La maglia 1983-1984
Sembrava dovesse andar meglio, e invece il Napoli fece anche peggio nella stagione successiva. Prima affidato a Santin e poi a Marchesi, il club azzurro arrivò undicesimo in campionato, uscendo al primo turno di Coppa Italia. De Rosa fu il miglior marcatore con 8 reti, Dirceu, brasiliano, il giocatore più utilizzato con 35 presenze.
La Ennerre tornò a realizzare maglie differenti per gli azzurri. Intanto, il tessuto: in acrilico 100%; Latte Berna divenne il nuovo sponsor, ricamato sul tessuto della maglia, con Ennerre cucito sul cuore. Non c’è il logo della squadra azzurra, completamente bianca in trasferta (con maniche e colletto azzurri) e completamente rossa quando utilizza la terza divisa (colletti e maniche bianchi).
La maglia 1984-1985
Eccolo, el Diez. Diego Maradona sbarca a Napoli e gli effetti si vedono subito: il Dieci porta gli azzurri all’ottavo posto e agli ottavi di finale in Coppa Italia. Diego è anche il giocatore più utilizzato con 36 gettoni, saranno invece 17 le reti del primo anno.
E le maglie? Storiche: azzurra con estremi bianchi per la prima casacca, color panna la seconda, con colletti e maniche azzurri. La terza era invece color oro, con pantaloncini blu e calzettoni oro. Ai bordi, sempre l’azzurro. Sempre ‘Cirio’ come sponsor.
La maglia 1985-1986
Semplici e belle, le maglie del 1985-1986. Monocolore e con colletto da ‘polo’, il Napoli si presentò con una nuova versione delle casacche, sempre firmate da Ennerre. Completamente azzurra la prima, con pantaloncini bianchi; completamente bianca la seconda, con pantaloncini azzurri. Cambia lo sponsor: si passa a ‘Buitoni‘. E si fa la storia.
In quella stagione, il Napoli arriva terzo in campionato, qualificandosi all’edizione successiva della Coppa Uefa; fuori al primo turno di Coppa Italia. Garella è il più presente (35 partite), Maradona il miglior marcatore con 13 gol.
La maglia 1986-1987
Diego torna, e lo fa da campione del mondo, pronto a fare la storia anche in Italia. Sì, è questione di giorni. Anzi: di giornate. Sarà proprio Diego, con 17 gol in totale, a trascinare gli azzurri al primo scudetto della propria storia, con tanto di Coppa Italia portata a casa. Sotto la guida di Ottavio Bianchi, è una stagione irripetibile. Meravigliosa. E naturalmente al di sopra di ogni aspettativa.
E’ ancora Ennerre a partecipare a un evento unico, non cambiando le maglie ma aggiungendone una nuova: la prima azzurra, la seconda bianca (con pantaloncini bianchi), la terza… rossa, tutta rossa. Con maniche bianche, rigate.
La maglia 1987-1988
Sotto la guida di Ottavio Bianchi, ancora, il Napoli terminerà il primo anno da campione d’Italia al secondo posto. Maradona ancora protagonista con 21 gol totali, De Napoli il più presente con 41 gettoni.
Ancora Ennerre a firmare le casacche, stavolta impreziosite dallo scudetto (ad altezza cuore, a sinistra), e la coccarda della Coppa Italia. Azzurro, bianco e rosso: ancora con colletto stile polo e lo sponsor ‘Buitoni‘.
La maglia 1988-1989
Ancora secondi, con divise leggermente diverse. Non è una rivoluzione ma l’azzurro è meno intenso e iniziano a vedersi le maglie in acrilico che saranno protagoniste negli anni 90. Anche lo sponsor è diverso: da Buitoni a Mars, multinazionale statunitense di dolciumi. Sarà l’anno delle finali: oltre al secondo posto in campionato, arriva infatti la sconfitta nell’epilogo di Coppa Italia e la vittoria in Coppa Uefa.
Sarà Careca il miglior marcatore della stagione, con 27 reti all’attivo. Corradini stacanovista con 58 partite giocate. Sarà l’ultimo anno di Bianchi, che cederà lo scettro a Bigon, vincitore del secondo scudetto pochi mesi più tardi.