Idolo indiscusso della Sud, Paulo Dybala ha però fatto parlare del suo futuro recentemente, anche per via di una clausola inserita nel suo contratto, che potrebbe liberarlo già dalla prossima sessione di mercato.
Cosa dice la clausola di Dybala
Innanzitutto, è bene partire da una corretta terminologia. È sbagliato parlare di “clausola” nel caso del contratto che la Roma ha stipulato con Paulo Dybala – in quel momento senza contratto – questa estate.
Il termine corretto è infatti “partnership”: tra il club giallorosso che lo ha messo sotto contratto e il fuoriclasse argentino che ha accettato di mettere nero su bianco il proprio legame col club capitolino.
Secondo quanto riportato da diverse e autorevoli fonti, infatti, Paulo Dybala è legato alla AS Roma fino a prova contraria, cioè fino a quando a due differenti condizioni si possano presentare al calciatore argentino due differenti destinazioni: una in Italia e una all’estero.
Dove potrebbe andare
La cifra che un club italiano deve tirare fuori per strappare Dybala alla Roma dopo il primo anno di contratto è di 20 milioni di euro.
Con una fondamentale postilla: la Roma può sempre annullarla aumentando l’ingaggio del giocatore a 6 milioni di euro – contro gli attuali 3.8 (bonus compresi). Ciò significa che la Roma avrà sempre e comunque l’ultima parola in caso di offerta di un club italiano per l’argentino. Se la Roma dovesse invece scegliere di accettare l’offerta di un club italiano per Dybala, tratterrebbe l’80% della cessione, mentre il restante 20% andrebbe al giocatore e al suo entourage.
Al momento, al di là delle nostalgiche ma infondate (soprattutto finché Allegri rimarrà alla guida del club bianconero) voci su un suo ritorno alla Juventus, sta prendendo piede la destinazione milanese, sponda Inter. Addirittura, c’è chi ha parlato – forse con un po’ troppa fantasia – dell’arrivo dell’argentino come legato al ritorno di José Mourinho sulla panchina Bauscia (il contratto del portoghese con la Roma scade nel 2024).
Diverso il discorso per la cessione all’estero. Qui la clausola scende sensibilmente: 12 milioni di euro. I termini della partnership sono gli stessi valevoli per la cessione interna (in Italia), ma cambia radicalmente la postilla sull’ultima parola contrattuale, che spetterebbe in questo caso al calciatore e non alla società che ne detiene il cartellino (la Roma appunto). Quanto appena detto inciderebbe però in negativo (dalla prospettiva di Dybala) sulla rivendita: si eliminerebbe infatti quel 20% della cessione dalle casse del calciatore e del suo entourage. Nel caso estero, sono diverse le società che in passato ma timidamente si sono affacciate alla corte di Dybala: su tutte in Spagna Atletico e Barcellona, in Inghilterra Arsenal, poi poco altro.
Cosa farà la Roma per trattenerlo
Ammesso dunque e non concesso che arriveranno delle offerte per Dybala in estate, la Roma potrà far leva sulle “clausole” contrattuali poc’anzi elencate. Eppure, risulterà chiaramente decisivo in questo discorso il reale potere d’appeal del club giallorosso, il quale quest’anno puntava idealmente al primo posto in Serie A – l’infortunio di Wijnaldum e il caso-Zaniolo hanno complicato non poco il piano di inizio stagione.
Arrivare in Champions risulterebbe in questo senso un ottimo presupposto sul quale intavolare seriamente il rinnovo al giocatore argentino. Occhio però anche alla situazione Mourinho, sempre più col mal di pancia e attenzionato da diversi club in giro per il mondo – oltre l’Inter, anche il Real ci starebbe seriamente pensando per il dopo-Ancelotti. Come infatti il portoghese è stato essenziale per la buona riuscita dell’operazione in estate, così Dybala ha ribadito nel pre-partita di Salisburgo-Roma che «io vorrei essere allenato da lui». L’addio di Mourinho, detto altrimenti, coinciderebbe quasi sicuramente con l’addio di Dybala dalla Roma.
Come lo sostituirebbe la Roma
Questo è un capitolo ancora imprevedibile.
Nella finestra invernale la Roma si era avvicinata ad Hakim Zyiech – fuoriclasse marocchino in forza al Chelsea – quando Zaniolo era parso a un passo dal Bournemouth, e come profilo tecnico-tattico l’ex Ajax assomiglia a Paulo Dybala. C’è però da dire che l’addio dell’argentino rivoluzionerebbe anche i piani tattici del club giallorosso, che forse punterebbe più su un centrocampista dinamico e box-to-box come Frattesi magari passando ad un 4-3-3 – senza trequartista ma con un’unica punta come Tammy Abraham.