Non c’era certo bisogno di Napoli-Roma per accorgersi di quanto devastante e versatile sia Victor Osimhen nell’attacco partenopeo. Nella vittoria della squadra di Spalletti su una delle versioni più convincenti dei giallorossi messa in campo da Mourinho in questa stagione, ha impressionato il suo lavoro, paradossalmente in una delle poche partite in cui non è risultato decisivo.
O meglio, non ha deciso il risultato, dal momento che il Napoli ha segnato il 2-1 quando il nigeriano è uscito per lasciare spazio al match-winner, Giovanni Simeone, ma per tutto il primo tempo il lavoro di Osimhen è stato fondamentale e ha evidenziato quanto sia importante per tutta la squadra.
Il centravanti nigeriano infatti svaria per tutto il campo, da destra a sinistra, ma allo stesso tempo riesce ad essere un fondamentale punto di riferimento avanzato per le uscite di palla dei partenopei. In questo straordinario momento di forma, Osimhen riesce non solo, come si suol dire, a fare reparto da solo, ma anche ad essere allo stesso tempo terminale offensivo e migliore spalla possibile per i suoi compagni.
I movimenti su tutta l’ampiezza di Osimhen
Generalmente la punta centrale di un tridente offensivo gioca maggiormente sull’asse centrale, ma nel caso di Osimhen vediamo come sulla trequarti abbia toccato un gran numero di palloni, a destra come a sinistra.
La sua corsa e la sua voglia di arrivare su ogni pallone sono stati uno dei fattori principali che ha permesso al Napoli di controllare le iniziative romaniste e di riuscire a rendersi pericoloso nelle ripartenze. Spesso abbiamo visto il centravanti nigeriano allargarsi al posto di uno degli esterni d’attacca che avevano ripiegato, che fosse Kvara a sinistra o Lozano a destra, dando il tempo ai compagni di risalire e all’estero opposto di tagliare in mezzo all’area.
In un’occasione si è anche prodigato in uno scatto ed un cross dalla fascia degno di un esterno di ruolo che Kvara non è riuscito a ribadire in rete: se ci fosse stato lo stesso Osimhen in mezzo all’area sarebbe stato probabilmente il gol del 2-0.
Mourinho aveva preparato la partita molto bene, con Spinazzola e Zalewski sulle fasce bravi a tamponare le iniziative di Kvaratskhelia e Lozano (nell’unica incertezza del giovane italo-polacco è nato il cross di Kvara che Osimhen ha trasformato in gol con una prodezza) oltre a pressare molto alto, ma Osimhen ha in parte vanificato il lavoro degli esterni giallorossi sottraendosi alla marcatura dei centrali per andare lui stesso a prendere palla sugli esterni.
Un centravanti letale in posizione centrale
La straordinarietà della partita di Osimhem è dovuta al fatto che a fianco delle tante azioni di cui si è resto protagonista sulle zone laterali della trequarti, si è anche speso in un continuo duello con i centrali romanisti, in particolare Smalling.
Sia che si trattasse di andare incontro alla palla o di cercare la profondità, quando Osimhen si è trovato in posizione centrale ha dato vita ad un duello senza esclusione di colpi con il centrale inglese, che ha dato comunque i suoi frutti per il Napoli dal momento che spesso ha determinato la creazione di spazi utili per le verticalizzazioni
Tutto questo si è tradotto in una partita in cui la presenza all’interno dell’area di Osimhen è stata meno tangibile del solito, come si vede chiaramente dalla heatmap. Ma tanto è bastato per lo splendido gol che ha sbloccato il match: partendo con l’intenzione di andare a colpire di testa, il nigeriano nota prima del difensori giallorossi la traiettoria ingannevole del morbido cross di Kvara e opta invece per andare a stopparlo di petto, per poi, con incredibile istinto e rapidità, palleggiare il pallone con il ginocchio e calciarlo al volo in porta.