Oui, Madame. Perché da Torino alla Francia è proprio un attimo e certi attimi sono diventati eterni. La storia dei francesi alla Juventus è diventata, col passare del tempo, sempre più palese, lampante, importante. Il primo ad aprire le porte del sodalizio è stato probabilmente il più forte (o uno dei due) tra i transalpini bianconeri: Michel Platini, detto non a caso Le Roi, il re, è stato infatti il capostipite di una generazione di calciatori transitati da oltre le Alpi e finiti in quella che sì, decisamente, è la città più francese d’Italia.
In tanti, infatti, si sono sentiti subito a casa. E in tanti, poi, hanno deciso pure di tornare: Deschamps è rientrato da allenatore a Torino, Zidane ha mantenuto tante attività in città e torna appena può, lo stesso Pogba ha scelto di non accettare grandi proposte dall’estero per provare a ripartire da casa sua, quella bianconera. Qual è, dunque, il richiamo di queste sirene? La quiete di una città dove tutto scorre. Che dista poco dalle origini. Che fa sentire tanti a casa, ma soprattutto i francesi.
Nella storia, ci sono stati 28 giocatori transalpini che hanno vestito il bianconero; di questi, 7 non hanno mai avuto una presenza ufficiale con la maglia della Juve. E no, non tutti sono stati fuoriclasse incredibili: i grandi del passato superano di pochissimo “quelli di passaggio”, segno che a volte stare a casa non è tutto. Anzi.
Andiamo a vedere le loro storie, suddividendoli così: da una parte i grandi del passato, dall’altra i giocatori della rosa attuale, infine i giocatori di passaggio. Che per un motivo o un altro, a volte non hanno fatto saper prevalere il proprio talento.
Francesi alla Juve: i grandi del passato
Tanti campioni che hanno attraversato le Alpi per approdare a Torino e rendersi protagonisti di vittorie indimenticabili. La storia dei francesi alla Juve è fatta quasi interamente da queste leggende assolute.
Didier Deschamps
Alla Juventus dal 1994 al 1999. E ha vinto tutto (e perso tanto): tre scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe italiane per restare nel nostro campionato; una Champions League (1996, dopo averla vinta col Marsiglia), una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa Uefa. È tornato anche da allenatore, nell’anno di Serie B: portò subito i bianconeri nella massima serie.
Patrice Evra
Alla Juventus dal 2014 al 2017, dopo 12 anni al Manchester United. Era già leggenda, continuò anche in Italia: due scudetti, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Fu titolare nella finale di Champions League a Berlino, persa dalla squadra di Allegri contro il Barcellona.
Blaise Matuidi
Alla Juventus dal 2017 al 2020. Vinse tre campionati, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Arriva in bianconero dopo 6 stagioni al PSG: la squadra di Allegri aveva appena perso la finale di Champions League contro il Real Madrid.
Michel Platini
Alla Juventus dal 1982 al 1987, anno in cui poi si ritira dal calcio giocato. Per tre anni di fila è il Pallone d’Oro (83, 84, 85) e in bianconeri vincerà due scudetti e una Coppa Italia. Non solo: mai come con Platini la Juve fu proficua in campo internazionale. Nel palmarés, tra 1984 e 1985, arrivano: Coppa delle Coppe, Supercoppa Uefa, Coppa Intercontinentale e Coppa dei Campioni.
Lilian Thuram
Alla Juventus dal 2001 al 2006, dopo essere stato acquistato dal Parma insieme a Gigi Buffon. Thuram è stato un formidabile difensore, con la Juventus ha vinto due Supercoppe italiane e due campionati (più uno revocato per i fatti di Calciopoli). Salutò la Juve prima del baratro della B, passando al Barcellona.
David Trezeguet
Alla Juve dal 2000 al 2010, attraversando varie epoche e vincendo (quasi) tutto. David Trezeguet è stato il più grande marcatore straniero della storia della Juventus, per un totale di 171 reti in 320 presenze. Incredibile. Come l’affetto dei tifosi nei suoi confronti, per chi – di fatto – era costato un Europeo meritatissimo all’Italia. Quello del 2000. Alla fine, due campionati (più quello revocato da Calciopoli), due supercoppe e una Serie B vinta, da protagonista, nel 2006-2007.
Patrick Vieira
Soltanto un anno alla Juventus, dal 2005 al 2006. E che anno: uno scudetto, poi revocato, ma 5 gol in 31 presenze, oltre alla certezza di aver preso un centrocampista dalle incredibili qualità, mostrate in 9 stagioni splendide all’Arsenal. A giugno, conseguenza di Calciopoli, passò all’Inter.
Jonathan Zebina
Alla Juventus dal 2004 al 2010, Serie B compresa. La Juve lo acquistò per volere di Fabio Capello, che l’aveva allenato a Roma. 117 presenze con i bianconeri, di queste 24 in Serie B. E’ ricordato con affetto dagli juventini, soprattutto per la decisione di restare a Torino.
Zinedine Zidane
L’erede, a tutti gli effetti, di Platini: arriva alla Juventus nel 1996, con la Coppa dei Camponi appemna conquistata. Alla Juve metterà insieme 212 presenze e 31 gol in 5 stagioni meravigliose, con il Pallone d’Oro del 1998 (dopo il Mondiale vinto) assolutamente meritato. Con la Juve, una Coppa Intertoto, una Supercoppa Uefa e un’Intercontinentale, oltre a due scudetti e una Supercoppa.
I francesi nella rosa attuale della Juventus
- Paul Pogba – La Juventus lo prende ragazzino, quando aveva appena 18 e fresco di svincolo dal Manchester United. Paul si dimostra subito forte, fortissimo: dal 2012 al 2016 cresce a dismisura in bianconero, salvo poi decidere di voler tornare a Manchester, dove sentiva di dover completare l’opera. Ecco: altre sei stagioni, a fasi alterne. E allora, la decisione dell’estate 2022: tornare a Torino, dove si era sentito davvero Paul. Nella prima stagione al suo rientro, l’infortunio al menisco esterno gli pregiudica completamente metà annata.
- Adrien Rabiot – Dal 2019 alla Juventus, che lo prende a parametro zero dal PSG. Dopo i problemi di adattamento iniziali, i bianconeri si ritrovano tra le mani un centrocampista affidabile, maturato e cresciuto. E’ uno dei pupilli di Allegri e ha superato le 100 presenze con la Juve.
- Marley Aké – Dal 2021 in bianconero, che lo preleva dal Marsiglia per poi girarlo nella Next Gen. Aké da quest’anno è stabilmente in prima squadra alla Juventus.
Francesi alla Juve: le promesse non mantenute
- Nicolas Anelka – Una vita in giro, ma tante esperienze in club di primissimo ordine. Dal Psg all’Arsenal (la sua parentesi migliore), dal Real Madrid al Liverpool, fino a City e Chelsea. E la Juve? Sì, pure la Juve: 6 mesi del 2013, giusto in tempo per vincere uno scudetto con appena due presenze. Non esattamente indimenticabili.
- Jocelyn Blanchard – Un centrocampista dal cuore d’oro e poco altro: dopo tre stagioni fantastiche al Metz, la Juve lo acquista nel 1998 per 7 miliardi di lire. Si rivelerà un flop da 12 presenze e nessuna rete.
- Landry Bonnefoi – Arriva nella stessa stagione di Buffon, ma il campo non lo vedrà mai. Bonnefoi – con un passato anche al Messina, con una sola presenza – è uno dei nomi sulla lista, di che non generano entusiasmo. Portiere discreto, si distinguerà solo per tre ottime stagioni all’Amiens. Altri bianconeri.
- Jean-Alain Boumsong – Titolare (o quasi) nella Francia che perse i Mondiali contro l’Italia nel 2006, Boumsong fu il grande colpo di Alessio Secco per la Serie B del 2006. Niente, però: non incise. Anzi: qualche erroraccio (e qualche infortunio) è capitato pure a lui. Dopo due stagioni andò al Lione.
- Kinglsey Coman – Alt, va fatta una precisazione: la Juventus credeva in Coman e Coman credeva nella Juventus. Semplicemente, dopo una sola stagione insieme e con la super offerta del Bayern Monaco – che detiene il suo cartellino dal 2015 -, le parti si sono lasciate in serenità. Ma di certo, il super esterno francese, non è che possa dire di aver fatto la differenza in bianconero.
- Thierry Henry – Doveva essere il grande colpo della Juve del 1999, fresco d’arrivo dal Monaco, dove aveva stupito tutti. E invece, Henry si rivelò una mezza delusione, colpa anche delle incomprensioni tattiche con Ancelotti. Passato all’Arsenal dopo 16 presenze e 3 reti in bianconeri, è diventato un attaccante meraviglioso. Nel tempo. E con la fiducia giusta.