Il bilancio della fase a gironi della Champions League 2022/2023, anche leggendo le statistiche, offre uno scenario di luci e ombre per il calcio italiano. Luci provenienti in gran parte dai fuochi d’artificio prodotti dall’attacco del Napoli, e ombre che rappresentano l’abisso in cui è sprofondata la Juventus. Nel mezzo, il rendimento di Milan e Inter, sicuramente soddisfacente ma che lascia intendere che vi sia ancora una distanza non indifferente rispetto alle grandi d’Europa attuali.
L’attacco del Napoli stupisce
Non si può certo dire che sia mancato lo spettacolo nella prima fase di Champions League: con una media di 3,17 gol segnati a partita (304 in totale) gli amanti del gioco offensivo hanno avuto di che essere soddisfatti.
E, non senza sorpresa, la squadra che ha capitalizzato il maggior numero di occasioni non è stata una delle solite dominatrici della fase a gironi come il Bayern Monaco (18 gol, in seconda posizione) o il Liverpool (17), bensì il Napoli di Spalletti, che ha totalizzato ben 20 gol senza vantare un bomber di livello superiore come Mbappé o Salah (capocannionieri a quota 7 gol).
Colpisce anche il bottino del Benfica, che con 16 gol segnati affianca il Paris Saint-Germain al 4° posto degli attacchi più prolifici.
Quello che spicca del Napoli è il cinismo davanti alla porta: risulta infatti solo la 5ª squadra come tiri tentati (106, alle spalle di Real Madrid, Liverpool, City e Bayern) e la 3ª come tiri nello specchio della porta (45, 7 in meno dei Bayern che ne ha totalizzati 52 e alle spalle anche del Liverpool, 47), eppure i partenopei hanno fatto registrare una media di 3,33 gol a partita.
Inter: difesa protagonista
L’Inter di Simone Inzaghi ha centrato la qualificazione in un girone per nulla scontato, arrivando alle spalle del Bayern Monaco ma riuscendo a sopravanzare il Barcellona e il Viktoria Plzen.
Nonostante i cechi si siano rivelati la peggior difesa della competizione, con 24 gol incassati (peggio dei 22 dei Glasgow Rangers e dei 21 del Maccabi Haifa), l’Inter ha dimostrato una maggior maturità rispetto alle edizioni precedenti riuscendo a incamerare i punti necessari anche contro l’avversaria più debole del girone.
Ma è contro Bayern e Barcellona che i nerazzurri hanno tirato fuori il meglio. Nonostante contro i tedeschi non sia bastato, l’applicazione difensiva della squadra di Simone Inzaghi è stata ottima, a differenza che in campionato: 3 partite senza subire gol, come Porto e Liverpool e peggio solo di Manchester City (4), Bayern Monaco e della sorpresa Bruges (5).
Ma solo il Bruges, tra queste, ha dovuto subire un impatto così forte dagli attacchi avversari: andando ad analizzare le respinte difensive effettuate infatti troviamo l’Inter in terza posizione, con 128 respinte, dopo Shakthar Donetsk (155) e appunto il Bruges (131).
Ma allo stesso tempo nessun giocatore dell’Inter è entrato nella top ten individuale dei giocatori che hanno effettuato il maggior numero di respinte, classifica che vede Dino Peric della Dinamo Zagabria (52) sopravanzare Mykola Matvyenko (33) e Valerii Bondar (30) dello Shakthar. Questo significa che la fase difensiva dell’Inter è stata condotta da tutta la squadra in maniera compatta.
Juventus: un disastro su tutti i fronti, a partire dalla difesa
La campagna europea della Juve è stata un vero e proprio disastro, certificato dallo sconcertante rendimento difensivo: 13 gol subiti, la 6ª peggior difesa della competizione. Il fatto che i gol subiti siano stati divisi tra Perin e Szczesny fa in modo che i portieri bianconeri non figurino tra quelli maggiormente battuti (classifica guidata da Josh Cohen del Maccabi Haifa che ha incassato 21 reti), ma tra le squadre di cartello solo il Barcellona e il Siviglia hanno avuto una difesa similmente inaffidabile, con 12 gol incassati.
Colpisce anche il fatto che gli juventini siano stati puniti con 14 cartellini gialli, esattamente come il Milan, ma che non compaiono nemmeno nella top 10 delle squadre che hanno commesso più falli, a differenza dei rossoneri che i 14 gialli (e 1 rosso) li hanno ottenuti con 75 falli (7ª squadra nella classifica generale). Il che significa che per la Juve non c’è stata nemmeno tanta intensità, bensì scarsa qualità negli interventi difensivi.