La fase a gironi della Coppa del Mondo di Qatar 2022 si è di fatto conclusa con le solite, immense emozioni. E ovviamente con tantissime sorprese.
Concludendo dunque il primo turno della competizione, è emerso – e ha sorpreso – il numero di storie che solo il Mondiale sa dare. Ah, allo stesso tempo, guardando un super Giappone e un Senegal da applausi (senza Mané), qualcuno a fargli posto doveva pur esserci. E infatti, ecco le nazioni che sono diventate le più grandi delusioni, di fatto non avanzando agli ottavi di finale.
La Germania
I quattro volte campioni del mondo sono arrivati alla Coppa del Mondo in Qatar con un conto in sospeso con i loro tifosi, dopo essere stati eliminati nella fase a gironi di Russia 2018. Tuttavia, la storia si è ripetuta. E i tedeschi sono stati ancora una volta una delle più grandi delusioni della Coppa del Mondo.
La Germania ha esordito contro il Giappone e la squadra di Hansi Flick era semplicemente strafavorita. Poi è subentrato il fascino dei Mondiali, quelli in cui i nipponici sono riusciti a rimontare nei minuti finali in maniera così netta e così repentina, da lasciare sbigottiti tutti, soprattutto gli avversari. Tant’è: alla fine, non è stata la Germania a conquistare i tre punti. Brava nel riuscire a recuperare un punto contro la Spagna e poi a battere la Costa Rica per 4-2 nell’ultima giornata. Ma no, non è bastato. Perché la vittoria del Giappone sulla Spagna ha estromesso gli uomini dalla Coppa del Mondo.
I teutonici diventano una delle peggiori delusioni del Qatar e questo fallimento potrebbe portare a grandi cambiamenti nel calcio tedesco: il CT dovrebbe rimanere, il responsabile Bierhoff (ex Udinese e Milan) rischia invece più di tutti. Ma come si è arrivati a questa situazione? Sfortuna, in primis. Però allo stesso tempo anche mancanze strutturali nella rosa: non è un caso la doppia eliminazione ai gironi per la Germania, anche perché mancano tanti elementi da grande squadra. In primis, un centravanti che possa supportare la mole di gioco; subito dopo, una leadership diffusa all’interno della formazione. Se conosciamo un po’ i tedeschi, sarà allora solo questione di tempo.
Il Messico
La squadra di Gerardo Martino è arrivata in Qatar tra molti dubbi, ma i tifosi aztechi speravano che la Tricolor potesse almeno avanzare alla fase a eliminazione diretta della competizione.
El Tri ha aperto con un pareggio senza reti contro la Polonia in una partita dominata dalla squadra del ‘Tata’, con Guillermo Ochoa che ha giocato un ruolo fondamentale parando un rigore a Robert Lewandowski. Nella seconda partita della fase a gironi, il Messico ha avuto qualche minuto di fortuna contro l’Argentina, ma Lionel Messi ha fatto crollare la difesa azteca con un tiro dalla distanza ed Enzo Fernandez ha siglato la vittoria per l’Albiceleste nelle fasi finali della partita.
La Tricolor è arrivata all’ultima giornata con un solo punto e aveva ancora la possibilità di qualificarsi per gli ottavi di finale se avesse battuto l’Arabia Saudita. Contro i “Figli del Deserto”, il Messico ha giocato la sua migliore partita in Qatar, ma la vittoria per 2-1 non è stata sufficiente per passare al turno successivo e il Messico è uscito dalla fase a gironi per la prima volta dal 1978.
In un girone certamente complicato, a pesare più di altro è stata la rosa corta dei messicani: la sensazione era che non avesse tante armi a disposizione, o comunque meno delle ultime uscite. A parte Lozano, a chi affidarsi? Forse al Chicharito Hernandez, se solo fosse stato convocato: in patria se ne discute ancora. E lo si farà a lungo. Intanto, il Tata Martino ha salutato tutti.
La Danimarca
I danesi sono stati una delle migliori squadre del Campionato Europeo dello scorso anno, raggiungendo le semifinali della competizione. Grazie ai risultati ottenuti al torneo UEFA, i tifosi si aspettavano automaticamente una prestazione storica in Qatar. Tuttavia, la Danimarca ha disatteso le aspettative. Quelle di tutti, e in particolare quelle degli addetti ai lavori. La formazione è uscita dalla Coppa del Mondo senza neanche una vittoria. E la “piccola dinamo rossa” – come viene chiamata in patria – si è classificata in fondo al suo gruppo con un solo punto e un solo gol segnato.
La Danimarca ha aperto con un pareggio contro la Tunisia, ha perso contro la Francia nella seconda giornata e ha concluso la sua partecipazione con una sconfitta a sorpresa contro l’Australia, che è riuscita a qualificarsi per gli ottavi di finale. Eccola, la vera delusione: aver concesso spazio alla fiducia delle altre squadre. Il gruppo era alla portata, Francia a parte. E dopo la compattezza straordinaria trovata agli Europei, tutte le tracce del lavoro svolte sono sostanzialmente evaporate. Eriksen è stato probabilmente il migliore, ma gli altri? La super difesa? Kjaer? E’ passato un anno. E ha fatto parecchia differenza.
Il Belgio
I “Diavoli Rossi” sono arrivati al torneo mediorientale come una delle pretendenti al titolo con una squadra ricca di stelle, ma il Belgio si è rivelato una delle grandi delusioni in Qatar. Addirittura, c’era un algoritmo che li prevedeva vincitori assoluti del torneo: il calcio è oggettivamente un’altra storia.
Comunque, la squadra di Roberto Martinez ha aperto la sua campagna mondiale con una brutta prestazione contro il Canada, ma è riuscita comunque a conquistare i tre punti. Nella seconda giornata, il Belgio ha subito una sconfitta shock contro il Marocco e nell’ultima giornata non è riuscito a battere la Croazia, uscendo dalla Coppa del Mondo.
C’è poco da dire. Tanto talento e forse tutto sprecato. La generazione d’oro del Belgio si è spenta senza aver vinto un titolo internazionale importante, è ancora un fallimento. E’ oggi uno dei più grandi fallimenti del Qatar.