Un Napoli bello ed impossibile.
Bello per il calcio che produce e impossibile da reggere nel passo forsennato che la formazione di Spalletti sta imponendo: sia in campionato e sia in Champions League.
La dodicesima giornata di Serie A ci dice che i partenopei non hanno rivali al momento: 32 punti e vantaggio di cinque lunghezze sull’Atalanta seconda, con il Milan che crolla in casa del Torino e si trova a meno sei dai rivali.
Siamo alle porte di Novembre e in questo momento lo Scudetto da Milano sembra essere all’ombra del Vesuvio. Troppo presto per dirlo? Forse, ma il Napoli sta giocando un altro sport, rispetto agli avversari.
Tutto questo, in un turno di campionato, dove soltanto il già citato Milan e la Lazio cadono (Salernitana monumentale), mentre Atalanta, Inter e Juventus vincono.
In attesa ovviamente dei due posticipi del lunedì che andranno a completare il quadro: la Roma nella tana del Verona, con il Monza che riceve il Bologna per uno scontro salvezza.
Vedi Napoli e poi godi!
Aggettivi esauriti per descrivere questo Napoli.
La strada verso il terzo Scudetto sembra essere quella giusta: per il gioco espresso, per i risultati ottenuti, con la mentalità da grande squadre e per la coesione di un gruppo che ha compiuto il grande salto di qualità.
Vero, mancano tantissimi mesi alla fine della stagione e con un Mondiale che fra due settimane bloccherà le operazioni fino al 3 gennaio del nuovo anno. Quindi i giochi sono ben lontani dall’essere fatti. Eppure, questo Napoli ha un piglio diverso.
Diverso a quanto fatto vedere nelle altri stagioni e diverso rispetto al passo dei rivali. Azzurri per certi versi alieni, oppure marziani se preferite. Ce lo dicono anche i numeri, quasi impietosi nei confronti delle altre squadre. 32 punti raccolti in 12 giornate, con 10 successi e 2 pareggi. Zero sconfitte e unica squadra imbattuta in Serie A.
La truppa di Luciano Spalletti non smette di vincere da inizio settembre. L’ultima gara senza i tre punti è stata lo scorso 31 agosto: 1-1 al Maradona contro il Lecce. Da quel momento, i partenopei hanno fatto 13. Tredici intenso come vittorie di fila, tra campionato (8) e Champions League (5).
Perché nel frattempo, Anguissa e soci sono diventati grandi anche in Europa, con l’occasione in settimana di chiudere al primo posto nel girone di Champions: ad Anfield va bene pure una sconfitta, senza troppe reti al passivo. Una squadra che non fa differenze di alcun tipo, tra i confini nostrani e quelli della più importante competizione per Club al Mondo.
Il match di sabato con il Sassuolo è solo l’ultima impresa di una formazione che di colpo si è scoperta rullo compressore e che nel compimento della maturità cercata per tante stagioni, riesce a far diventare facili quelle situazioni che sono invece maledettamente complicate.
Non per questo Napoli che segna a raffica. In Serie A sono già 30 le reti messe a segno dagli azzurri, per il miglior attacco del torneo, con 9 gol al passivo e seconda difesa, dopo quelle di Atalanta e Lazio che hanno incassato un gol in meno.
Senza dimenticare il Luna Park messo in piedi in Champions League dai ragazzi di Spalletti che come detto asfaltano tutto quello che si pone fra loro e la vittoria. Alla vigilia della notte delle streghe appare quasi un paradosso parlare di Scudetto in tasca, o giochi chiusi, ma per adesso solo il Napoli merita di avvicinare quel drappo tricolore alla propria maglia.
Poi il Mondiale e la relativa sosta di quasi due mesi aggiungeranno pepe verso la ripresa del 3 gennaio. E da quel momento in poi si capirà davvero quanto possa essere meno virtuale e più materiale, lo Scudetto in casa Napoli.
Intanto la città e la piazza si godono il momento: il primato in Italia e in Europa, con un sogno nel cuore. Un sogno, nemmeno troppo segreto.
Sorride Gasp, piangono Pioli e Sarri
Il dodicesimo turno ci ricorda che l’Atalanta è sempre una mina vagante da non sottovalutare. Ancor di più nella prima stagione senza coppe europee dopo oltre un lustro: un vantaggio non da poco in una stagione complessa e compressa nel calendario, a causa del già citato Mondiale.
2-0 ad Empoli e seconda piazza in solitudine, a meno cinque dal Napoli dei marziani. Chi piange lacrime amare è il Milan. Il turnover di Pioli, in vista della decisiva gara di Champions contro il Salisburgo, non paga e la peggior partita della stagione rossonera, combacia con la serata quasi perfetta del Toro.
I granata infilzano i campioni di Italia in carica, due volte in due minuti. Diavolo al tappetto e nonostante il gol di Messias (viziato da un fallo del brasiliano e non visto dal direttore di gara, ma ancor più gravemente dal Var) arriva la prima sconfitta in trasferta del 2022 in campionato.
Cade così il primato europeo dei meneghini; unica formazione dei top 5 campionati che era sempre rimasta imbattuta lontano da casa, nei match di Serie A. Ci ha pensato un magistrale Torino, diretto da un immenso Juric a regalare il secondo ko stagionale al Milan e con il Napoli che allunga.
Serata amara anche per la Lazio. Zaccagni illude i capitolini, ma nella ripresa una Salernitana monumentale cala il tris e per la prima volta nella sua storia sbanca all’Olimpico. Un 3-1 per tre punti pesanti, con Davide Nicola sempre più idolo di una città che sogna, dopo l’incubo della retrocessione sfiorata solo lo scorso maggio.
Sarri resta al palo a quota 24 e oltre a perdere la gara, perde anche il suo uomo migliore: Milinkovic-Savic, rimasto in panchina nella prima frazione, non fa in tempo ad entrare e subisce un’ammonizione che lascia molto perplessi. È il quinto cartellino giallo e dalla diffida, il serbo va in squalifica automatica. Addio derby contro la Roma, nella prossima giornata.
Per la serie, oltre il danno anche la beffa.
Inter e Juventus sornione
Una stagione fra tante difficoltà per l’Inter e ricca di delusioni per la Juventus, reduce dalla tempesta di Lisbona che ha sancito l’eliminazione in Champions League.
Nonostante tutto, entrambe sono lì. La squadra di Simone Inzaghi in particolar modo. Dalla Champions con annessa qualificazione agli ottavi, al campionato dove le scenario migliora di domenica in domenica. Il tris servito alla Sampdoria lancia i nerazzurri al quarto posto in coabitazione con la Lazio.
24 punti, a meno due dal Milan e con il Napoli che dista sempre 8 lunghezze. La quarta vittoria di fila però fa morale, classifica e soprattutto riporta serenità ad un ambiente che appena un mese fa aveva le sembianze di una polveriera pronta ad esplodere.
Tre punti pesanti anche per la Juventus. La settimana era iniziata malissimo, ma i ragazzi di Allegri sono riusciti a dare un finale meno drammatico a questi setti giorni. Successo per 1-0 a Lecce e il bellissimo gol di Fagioli è la conferma che una ventata d’aria giovane e fresca può far cambiare marcia ad una Juve incredibilmente incostante.
I bianconeri si portano in zona europea a quota 22: stessi punti della Roma attesa nel primo dei due Monday Night a Verona.
Miracolo Nicola e scossa viola
Lo abbiamo detto in precedenza, ma merita ancora spazio. La Salernitana di Nicola è uno spettacolo per chi ama il calcio. Coraggiosa e sbarazzina al tempo stesso per certi versi: capace di affondare nel primo tempo e poi nella ripresa di rimettersi in carreggiata: uno, due e tre siluri che affossano la Lazio.
16 punti per la truppa granata, ovvero 10 in più della zona retrocessione. Quel limbo al quale sembrava condannata lo scorso anno, prima dell’approdo dello stesso Davide Nicola. Dal suo arrivo la squadra campana ha cambiato pelle e dopo la rimonta salvezza, ecco la Salernitana che strizza l’occhio alla parte sinistra della classifica.
Un successo storico all’Olimpico, il primo del club, ad immagine e somiglianza del suo allenatore. Un condottiero indiavolato che a bordo campo telecomanda la squadra e vive il match, dando spazio ad un’altra partita nella partita stessa. E’ un altro miracolo targato Nicola.
Tre punti pesanti arrivano anche per la Fiorentina a Spezia. La squadra dell’ex Italiano parte bene e si porta in vantaggio. Poi soffre, subisce il pari ligure e nella ripresa più volte è salvata dalle parate di Terracciano. Appena lo Spezia resta in 10, i viola trovano la zampata che da ossigeno puro alla classifica, con Cabral.
13 punti in classifica e un bel distacco sulla zona pericolosa che iniziava ad avvicinarsi fin troppo: Fiorentina che in campionato non vinceva da un mese. Nel giro di 4 giorni la squadra e il tecnico mettono a tacere i malumori, con il pass per la fase a scontri diretti della Conference League e con i tre punti conquistati al “Picco”.
In fondo alla classifica invece non si muove quasi niente. Fatta eccezione per la Cremonese che ferma sullo 0-0 l’Udinese e costringe la squadra di Sottil alla quarta gara di fila senza successi: un numero che fa notizia. La Sampdoria con 6 punti resta avanti di una lunghezza ai grigiorossi e al Verona che attende la Roma.
Spezia e Lecce, rispettivamente a quota 9 e 8 sono lì ad un tiro di scoppio, con Monza e Bologna che si giocano una bella fetta di salvezza nel Monday Night che va a chiudere il dodicesimo turno.