Alcuni casi di COVID-19 sono stati registrati durante i Worlds 2022 che si stanno svolgendo all’Hulu Theatre di New York City (USA). La notizia è arrivata al termine delle due giornate di pausa tra le partite di andata del Group Stage e quelle di ritorno.
Secondo quanto si legge sul sito oneesports.gg, i team Edward Gaming, DWG KIA e Gen.G hanno annunciato di aver alcuni giocatori affetti da coronavirus.
I primi a farsi avanti sono stati i cinesi di EG, con il midlaner Lee “Scout” Ye-chan che è risultato positivo al COVID dopo il secondo test PCR.
Quattro ore dopo è stata la volta delle due organizzazioni sudcoreane. DWG KIA ha riferito in merito alla positività del jungler Kim “Canyon” Geon-bu, mentre in casa Gen.G ci sono ben tre persone affette da COVID: il midlaner Jeong “Chovy” Ji-hoon, l’head coach Go “Score” Dong-bin e il coach Kim “Museong” Moo-seong.
Per tutti quanti si tratta fortunatamente di sintomi leggeri, abbastanza da permettere loro la prosecuzione del torneo.
Tutte e tre le organizzazioni devono aver tirato un bel sospiro di sollievo. Sostituire giocatori titolari in un momento chiave come questo avrebbe potuto avere un impatto negativo non solo dal punto di visto tattico ma anche psicologico.
In particolare per Edward Gaming che è prima nel Gruppo A a pari punti (2-1) con Fnatic e T1: la situazione è ancora apertissima e i campioni del mondo in carica dovranno sudarsi uno due posti in palio per i quarti di finale. Discorso simile per DWG KIA. I sudcoreani, vincitori dei Worlds 2020, sono sì secondi nel Gruppo B ma non possono permettersi passi falsi, soprattutto contro i diretti concorrenti per il passaggio del turno, cioè G2 Esports. Un po’ più tranquilla è la situazione di Gen.G che comunque potrà contare sulla formazione tipo visto che “Chovy” ha fatto capire di stare abbastanza bene per giocare.
Ma in che modo i vari player affetti da COVID potranno proseguire nel torneo, senza compromettere la salute degli altri?
Il regolamento di Riot Games prevede situazioni di questo tipo. Quando un giocatore risulta positivo ma si sente abbastanza bene per giocare, può comunque competere da una postazione isolata e collegata ad una rete LAN specifica. I compagni di squadra e la squadra avversaria continuano invece a giocare dalla sede del torneo.
Riot Games adotta questa politica in tutti per tutti i suoi eSport. E’ successo anche nel Valorant Champions concluso meno di un mese fa a Istanbul, in Turchia, quando alcuni giocatori sono risultati positivi durante il torneo.
Immagine di testa: il team cinese Edward Gaming (credits Riot Games)