In oltre cinquant’anni di storia, la “stars and stripes” degli Stati Uniti d’America è stata la bandiera che più spesso ha accompagnato il vincitore del Main Event delle World Series Of Poker.
Su 52 edizioni finora disputate – 53 se si conta anche quella del 2020 che si è svolta quasi interamente online – i giocatori statunitensi hanno vinto 41 volte. Il numero comprende anche alcuni vincitori che al momento della vittoria avevano la doppia nazionalità: il cinese Johnny Chan (primo nel 1987 e nel 1988), l’iraniano Hamid Dastmalchi (1992), il vietnamita Scotty Nguyen (1998) e il laotiano Jerry Yang (2007). Ma è difficile sostenere che quelle non siano state vittorie americane.
La realtà è che per ora il Resto del Mondo deve accontentarsi di 11 successi, che diventano 12 aggiungendo la vittoria dell’argentino Damian Salas nel 2020. 9 di questi braccialetti appartengono a Paesi europei, ma uno in particolare finora ha fatto “la parte del leone”: la Germania, con tre titoli vinti.
I giocatori tedeschi si sono imposti due volte nelle ultime tre edizioni del torneo. Koray Aldemir ha vinto nel 2021, mentre Hossein Ensan è diventato campione del mondo nel 2019. Gli appassionati italiani ricordano bene la vittoria di Ensan ai danni di Dario Sammartino e quel famoso “VAR inutile”.
A dare il via alla tripletta tedesca è stato invece Pius Heinz che nel 2011 ha sorpreso tutti aggiudicandosi il torneo più importante alla sua prima apparizione alle WSOP. Anzi, al suo secondo in the money in carriera. Il primo era arrivato qualche giorno prima, un 7° posto nell’evento $.1500 No Limit Hold’em.
Dopo una partenza così promettente, tutti si sarebbero aspettati una carriera stellare per l’allora 22enne tedesco. E invece Pius Heinz è letteralmente sparito dalla scena del poker professionistico nel giro di pochi anni. La sua vittoria al ME WSOP 2011 è stata un vero e proprio “prendi i soldi e scappa“.
A quell’edizione del torneo ci sono 6.865 entry. Non è il record, è il quarto field di sempre fino a quel momento (adesso è l’ottavo), ma il montepremi è comunque stellare: 64.531.000 dollari.
Dopo le cinque giornate disputate a luglio, arrivano i nomi dei 9 finalisti. Siamo ancora nel periodo in cui il final table del ME WSOP si gioca a tre mesi di distanza dalla kermesse estiva, per cui Pius Heinz fa parte dei cosiddetti November Nine. Tra questi non ci sono grandi nomi. L’unica star è l’americano Ben Lamb già vincitore di un titolo WSOP sempre quell’anno.
Davanti alle telecamere di ESPN, alle quali per la prima volta si aggiunge la diretta streaming, Pius Heinz inizia con il 7° stack. Il tedesco riesce però a rimontare colpo dopo colpo e raggiunge così l’ultima giornata del torneo, insieme a Lamb e al ceco Martin Staszko.
L’americano esce abbastanza in fretta, azzoppato nella prima mano da Staszko. Heinz finisce il lavoro con J♦J♣ vs Q♠6♥ di Lamb e board liscio. Inizia così l’heads-up per il titolo tra Heinz e Staszko. Un testa-a-testa che si allungherà per ben sei ore con Heinz quasi sempre all’attacco e in vantaggio, salvo poi perdere tonnellate di chips con call discutibili.
La sfida ha una svolta quando arriva la mano numero 293. Il ceco limpa con Q♣9♣ da SB. Heinz, che ha A♥Q♥ ne approfitta per rilanciare a 7,9 milioni. Staszko chiama e fa scendere questo flop: 10♣7♣K♠. A questo punto il tedesco c-betta per 8,2 milioni ma il suo avversario rilancia a 17,5 in semibluff, con il doppio progetto colore-scala a incastro. Pius Heinz va in the tank.
Nella sua testa pesano di sicuro i precedenti call che hanno rimesso in partita Staszko. Adesso la decisione è ancora più rischiosa, perché Heinz sa che questa è probabilmente la mano che decide il torneo. Dopo qualche minuto il tedesco annuncia l’all-in!
Martin Staszko, che è in vantaggio di chips ma si è quasi committato con il raise, ci pensa molto meno prima di dire “call”. Allo showdown Heinz parte leggermente avanti (53%), ma né il turn 3♥ né il river 6♠ salvano Staszko. Poche mani dopo il player ceco mette tutte le chips con 10♣7♣: Heinz chiama con A♠K♣ e un board liscio lo incorona campione del mondo di poker per l’annata 2011.
Oltre al titolo ci sono 8.715.368 dollari, una montagna di soldi con la quale potersi dedicare alla professione senza grandi preoccupazioni. E’ quello che si aspettano tutti, soprattutto in Germania.
Heinz deciderà invece di limitarsi a gestirli. Lentamente si allontana dai riflettori del poker. Dal 2011 al 2016 il tedesco mette a segno solo altri 9 ITM, per circa 300mila dollari. Nel 2016 sparisce. Ricompare tre anni dopo, ne centra altri due che portano a $9.071.367 i suo guadagni complessivi dal vivo. Dal luglio del 2019 Pius Heinz è di nuovo uscito di scena. Saggio? Forse, ma in realtà i motivi sembrano essere più personali e profondi.
Nella sua ultima intervista ufficiale rilasciata a PokerNews, Pius Heinz ha spiegato alcune delle ragioni che lo hanno portato a quella scelta.
“Il poker è sostanzialmente tornato ad essere un hobby per me. Ero un semi-pro prima di vincere il Main, e sono stato un professionista per un anno e mezzo dopo averlo vinto. Ora gioco solo quando ne ho voglia e per puro divertimento. Questo modo di vivere il poker va bene per me. Mi sento di nuovo felice, non sento alcuna pressione. In fondo, è così che voglio continuare a farlo. Cerco solo di fare ciò che mi fa sentire a mio agio e felice. So che questo non aiuta i media, ma io sto bene così“.
Chiudiamo con un capitolo rosa della vita di Pius Heinz, legato al suo periodo da pro player e alla donna che vedete nella foto qui sopra. Nel 2013 all’EPT di Sanremo Pius Heinz riesce a catturare le attenzioni della bella Natalie Hof, presentatrice TV e host di tornei live. Il loro idillio è durato per qualche tempo, poi la Hof ha scelto come compagno un altro poker player: il brasiliano Felipe Tavares Ramos, con il quale è sposata dal 2018.
Immagine di testa: Pius Heinz con il braccialetto del Main Event WSOP 2011 (credits WSOP)