È stato senza dubbio la rivelazione del primo scorcio di campionato e il pezzo pregiato di molte aste di fantacalcio (in particolare nelle leghe che lo classificano come centrocampista): Khvicha Kvaratskhelia è il nuovo “oro di Napoli”.
Il georgiano ha sorpreso molti osservatori, anche se alcuni avevano già notato le sue qualità nel corso della Nations League, e qualcuno l’aveva già notato in Russia con la maglia del Rubin Kazan (ben pochi invece lo seguivano nel campionato georgiano, dove era tornato dopo lo scoppio della guerra in Ucraina).
Acquistato per 10 milioni dalla Dinamo Batuni (che a sua volta l’aveva prelevato tre mesi prima versando 8 milioni al Rubin Kazan), il georgiano non era propriamente uno sconosciuto per gli appassionati di calcio internazionale, tanto che la sua quotazione superava già i 15 milioni.
Le circostanze del conflitto ucraino e la sua decisione di lasciare il campionato russo hanno creato le condizioni per l’acquisto a prezzo di saldo da parte del Napoli, con la parentesi del breve passaggio nel campionato del suo paese.
I numeri di Kvaratskhelia nelle prime 7 giornate
Dopo le prime 7 giornate di campionato possiamo già vedere come si sia trattato di uno dei migliori affari della Serie A, se non addirittura del calcio europeo. A parte l’entusiasmo che le sue giocate hanno portato in una tifoseria che aveva assolutamente bisogno di nuovi idoli dopo le partenze contemporanee di Insigne, Mertens e Koulibaly, sul campo “Kvaradona” ha fatto registrare numeri incredibili.
Sempre presente in tutte le partite giocate dal Napoli (in un’occasione da subentrante), per una media di 65 minuti a partita, ha messo a segno 4 gol (uno ogni 113,8 minuti) e 2 assist. Colpisce la varietà di gol messi a segno: 2 di destro, 1 di sinistro e 1 di testa. Con la sua abilità palla al piede, la sua rapidità e il suo tempismo riesce spesso ad arrivare alla conclusione dall’interno dell’area, ma ha comunque un buon tiro, tanto che un gol l’ha segnato con una conclusione da fuori area.
La sua tecnica e la sua rapidità d’esecuzione sono straordinarie, a livelli che fanno tornare alla mente i più grandi fuoriclasse del calcio sudamericano, altro che la scuola sovietica e in particolare quella georgiana di cui finora i massimi esponenti in Italia sono stati il terzino Kakhaber Kaladze e l’attaccante Levan Mchedlidze, oggetto misterioso “parcheggiato” all’Empoli per una decina d’anni.
Nella zona di campo un tempo presidiata da Lorenzo Insigne, Kvara si è subito inserito al meglio: più di 30 passaggi a partita, con una percentuale di successo dell’81,7% (125 su 153), di cui solo circa un quarto all’indietro. La percentuale di successo poi è di un ottimo 72,1% analizzando solo i passaggi nella metà campo avversaria, segno di come la sua gestione della palla in fase offensiva alimenti sempre la manovra offensiva partenopea.
In totale sono 8 le chiare occasioni da gol create, ma ci sono ancora margini di miglioramento: su 13 cross effettuati su azione, solo 1 è riuscito. Certo, dipende anche dalle caratteristiche dei compagni d’attacco, ma nel momento in cui sta trovando sempre più spazio un centravanti come Simeone il miglioramento su questo fondamentale potrebbe portare ad ulteriori assist.
Nonostante un fisico non troppo imponente, fa registrare percentuale discrete anche nei contrasti (44,4% di successo) e nei duelli aerei (50% di successo), anche se non sono certamente cose che gli vengono richieste. Sono solo 5 infatti i falli commessi finora, a fronte di 8 subiti, ma alle spalle ha normalmente un giocatore grintoso come Mario Rui e un mediano attento come Zambo Anguissa a recuperare palla per lui.
Se continua con queste cifre, è facile immaginare che il valore del giocatore possa almeno quintuplicare entro la fine della stagione (anche se a fine anno la vetrina maggiore sarà per i giocatori che partecipano al Mondiale), e bisognerà vedere se il Napoli avrà la forza di rifiutare offerte che potrebbero arrivare dalle big d’Europa.