Non è un bel periodo per l’Inter, e non siamo nemmeno a metà settembre!
Pur con tutte le attenuanti dovute ad una preparazione inedita, con una stagione ai nastri di partenza a pieno ritmo già a metà agosto, il rendimento dei nerazzurri, in particolare per quanto riguarda la fase difensiva, è stato nettamente al di sotto delle attese. Le sconfitte con Lazio e Milan in campionato e contro il Bayern Monaco in Champions League hanno messo in evidenza limiti caratteriali e tattici della squadra, oltre che tecnici.
Sul banco degli imputati, ovviamente, è finito l’allenatore Simone Inzaghi, accusato, almeno per quanto trapela all’esterno, di essere troppo titubante nell’apportare i giusti correttivi alla squadra e di essere stato troppo remissivo di fronte ad un mercato insufficiente condotto dalla società.
Ma ammesso e non concesso che le colpe maggiori siano da ricondurre ad Inzaghi, nell’eventualità di un esonero chi potrebbe prenderne il posto?
I possibili sostitui di Inzaghi dall’estero
- Thomas Tuchel
- Mauricio Pochettino
- Dunga
- Jorge Sampaoli
- Bruno Labbadia
- Domenico Tedesco
- André Villas-Boas
- Vladimir Petkovic
La dirigenza dell’Inter ha sempre cercato di rafforzare l’immagine internazionale (scusate il gioco di parole) della squadra. Il blasone e la forza di una rosa che negli ultimi tre anni ha collezionato uno scudetto e due secondi posti in Serie A possono anche stuzzicare la fantasia di alcuni allenatori stranieri che vogliano mettersi alla prova con la Serie A.
Ma non sono così tanti i nomi di primo livello attualmente liberi.
Mauricio Pochettino, libero dopo la fine del rapporto con il Paris Saint-Germain alla fine della scorsa stagione, con ogni probabilità ha delle richieste economiche che superano il budget interista, così come Thomas Tuchel, fresco di esonero da un Chelsea che due anni fa ha portato a vincere la Champions League. Inoltre l’allenatore tedesco si ritroverebbe nuovamente in squadra Romelu Lukaku, con il quale l’idiosincrasia al Chelsea è stata fin troppo evidente.
Altri nomi di rilievo nel panorama estero sarebbero delle scommesse: i sudamericani Dunga o Jorge Sampaoli hanno certamente carisma e personalità, ma per allenare in Serie A probabilmente serve maggiore esperienza nel calcio europeo da allenatori (l’argentino vanta sì una buona stagione al Siviglia, ma l’ultima esperienza a Marsiglia non è stata buona).
I tedeschi di chiara origine italiana Bruno Labbadia e Domenico Tedesco sono stati a lungo indicati come astri nascenti della panchina in Germania, ma alla lunga non sono riusciti a confermarsi (con il secondo appena esonerato dal Lipsia) e difficilmente potrebbero lavorare con calma di fronte ad un pubblico esigente come quello di San Siro.
Una suggestione potrebbe essere il portoghese André Villas-Boas, un tempo noto come lo “Special Two” in quanto sembrava ripercorrere le orme del famoso connazionale José Mourinho (lo “Special One“), di cui era stato collaboratore. Peraltro la sua carriera era iniziata proprio come osservatore di Porto, Chelsea e Inter, e in seguito ha ricoperto il ruolo di allenatore di Porto e Chelsea. Ma la sua carriera sembra aver imboccato una parabola discendente, dopo esperienze anonime in Cina e con il Marsiglia, che non lo rendono più adatto alla panchina interista.
Un profilo che potrebbe essere in linea, per esperienza, caratura internazionale e probabilmente anche richieste economiche, è quello di Vladimir Petkovic, che ha già avuto una buona esperienza in Italia alla guida della Lazio prima di assumere la guida della nazionale Svizzera.
Anch’egli è reduce da una brutta esperienza al Bordeaux, ma i risultati della squadra dopo il suo esonero (retrocessa all’ultimo posto di Ligue 1) hanno decisamente ridimensionato le sue colpe.
Puntare sull’appartenenza: gli ex-interisti disponibili
- Dejan Stankovic
- Thiago Motta
- Walter Zenga
- Paulo Sousa
- Gigi Di Biagio
- Jurgen Klinsmann
- Santiago Solari
- Christian Chivu
La società potrebbe anche scegliere di puntare sul senso di appartenenza al popolo nerazzurro, e scegliere una guida tecnica che abbia già la fiducia della tifoseria quantomeno per quanto ottenuto sul campo da giocatore.
In tal caso il primo profilo che viene in mente è quello di Dejan Stankovic, centrocampista dell’Inter del Triplete amatissimo dai tifosi, già vice allenatore di Stramaccioni in passato e reduce da tre buone stagioni alla guida della Stella Rossa di Belgrado. Le sue capacità in un campionato di primo livello come la Serie A però sono tutte da testare.
Altri ex-nerazzurri che invece si sono messi alla prova nel campionato italiano sono Walter Zenga (grande cuore interista, ma dal carattere molto difficile), Thiago Motta (altro eroe della squadra di Mourinho), Paulo Sousa o Gigi Di Biagio, tutti attualmente disponibili come allenatori ma che, per un motivo o per l’altro, non appaiono adeguati al profilo interista in questo momento.
Ci sono anche altri ex giocatori dell’Inter che hanno intrapreso la carriera di allenatori, ma i cui risultati all’estero non sembrano essere in linea con le ambizioni di una squadra di vertice. Anche volendo puntare su personaggi che hanno vestito la maglia nerazzurra, piuttosto che a gente come Jurgen Klinsmann o Santiago Solari, forse sarebbe meglio puntare sull’attuale tecnico della Primavera Christian Chivu, che ha almeno il vantaggio, come Stankovic, di essere una delle icone del Triplete.
Il possibile sostituto di Inzaghi tra i tecnici italiani
- Roberto De Zerbi
- Eusebio Di Francesco
- Aurelio Andreazzoli
- Davide Ballardini
- Leonardo Semplici
- Roberto D’Aversa
Nel panorama dei tecnici italiani disponibili con esperienza di Serie A non ci sono grandi nomi tra cui scegliere: Roberto De Zerbi ha ottenuto buonissimi risultati con il Sassuolo, ma la sua esperienza internazionale con lo Shaktar Donetsk, prima dello scoppio della guerra in Ucraina, non ha convinto appieno.
Ottimi risultati con il Sassuolo anche per Eusebio di Francesco, ma la sua successiva esperienza con la Roma e soprattutto i clamorosi fallimenti con Cagliari e Verona ne hanno decisamente minato la reputazione.
Ci sono poi alcuni nomi di allenatori sicuramente affidabili ma per square di media-bassa classifica, oppure in situazioni di pura emergenza.
Sembra difficile immaginare allenatori come Leonardo Semplici, Aurelio Andreazzoli, Davide Ballardini o Roberto D’Aversa alla guida di una squadra che gioca la Champions League.
Le minestre riscaldate da evitare
- Walter Mazzarri
- Frank De Boer
- Roy Hodgson
- Claudio Ranieri
Quello che l’attuale dirigenza interista sembra essersi lasciata alle spalle è la nostalgia: se quando era disponibile non hanno ritenuto opportuno legarsi nuovamente a José Mourinho, il tecnico più amato dal popolo interista, sicuramente non prenderà in considerazione nomi che ai tifosi fanno rizzare i peli sul collo come Walter Mazzarri, Frank De Boer o Roy Hodgson.
Forse Claudio Ranieri, nonostante i brutti risultati ottenuti sulla panchina nerazzurra, potrebbe essere visto con un certo favore, per le sue doti umane.
Ma alla sua età forse non è più adatto (o più probabilmente non vuole più sottostare) alle pressioni di una piazza esigente come quella milanese.