È una stagione maledetta, per Ferrari. L’annata 2022 sembrava dover essere quella del ritorno alla lotta per il titolo: una vettura velocissima e molto affidabile, la F1-75, guidata dal miglior pilota – Charles Leclerc – e da un ambizioso compagno di squadra, lo spagnolo Carlos Sainz.
Invece, una serie di errori grotteschi, inaspettati e imperdonabili da parte del box hanno fatto concludere anzitempo il sogno iridato, con Max Verstappen che ringrazia e da tempo si è involato verso il suo secondo titolo. Non solo: anche la classifica costruttori sembra ormai già andata.
E come conseguenza di questa spiacevole situazione, non può non finire sulla graticola il Team Principal della Ferrari, quel Mattia Binotto che ha sempre difeso il lavoro del team (anche in situazioni indifendibili, come nell’ultimo Gran Premio d’Ungheria ), e che ora vede la sua posizione in bilico.
I tifosi Ferrari nel mondo, infatti, non possono ulteriormente accettare situazioni di così tanto imbarazzo. Si parla di un Binotto licenziato: andiamo a vedere quanto c’è di vero, non prima di aver riepilogato come si è arrivati a questo punto.
Gli errori Ferrari del 2022
Dopo una partenza a razzo in campionato, con due successi nelle prime tre gare, da Imola in avanti il Cavallino Rampante ha dovuto subire le conseguenze di scelte errate da parte del team, che sono costate fior di punti. Vediamole.
- Imola: errore ai box durante il pit-stop di Leclerc. Leclerc che perde la posizione su Norris, ma poi finisce in testacoda, concludendo poi sesto. In questo caso, possiamo imputare al team idealmente 2 punti persi, rispetto ai 7 totali, perché l’errore di Leclerc è comunque pesante.
- Miami: Ferrari decide di non mettere in pista l’ala nuova, scelta che si rivela sbagliata per la gara. 7 punti persi.
- Spagna: ritiro di Leclerc (che stava dominando la gara) per problemi tecnici. 25 punti persi.
- Monaco: scelte scellerate al muretto portano un probabile 1-2 Ferrari ad un secondo e quarto posto. 13 punti persi.
- Azerbaijan: Doppio ritiro per problemi tecnici. 37 punti persi.
- Canada: Bella rimonta di Leclerc, che però ha riscontrato problemi di “clipping”, finendo dietro la Alpine con un podio alla portata. 5 punti persi.
- Gran Bretagna: Sainz vince, ma la Ferrari “sacrifica” Leclerc, in una discutibile strategia sotto safety-car. 6 punti persi.
- Austria: Vince Leclerc col brivido per un problema all’acceleratore, ma Sainz vede la sua F1-75 andare in fiamme. 18 punti persi.
- Francia: Errore chiaro di Leclerc, che va a sbattere e si ritira. Se proprio vogliamo imputare qualcosa alla squadra, possiamo farlo nelle strategie che hanno coinvolto Sainz, che non ha colto il podio per una chiamata ai box nel finale. Imputiamo a Ferrari 2 punti persi.
- Ungheria: Ennesimo disastro. Una serie di scelte strategiche sbagliate portano il team a montare le bianche a Leclerc. Magari Ferrari non avrebbe vinto, ma un secondo ed un terzo posto sarebbero stati alla portata. 13 punti persi.
Il totale è presto fatto, con Ferrari che ha perso per strada (solo per demerito proprio) ben 128 punti. Un’enormità, specie perché regalati quasi in toto alla fortissima Red Bull.
Binotto licenziato? Gli scenari
Ciò che ha fatto (comprensibilmente) arrabbiare l’ambiente ferrarista, sono le difese di Mattia Binotto del suo operato e di quello del team, ostinandosi a non riconoscere una serie di errori scolastici da parte del muretto, con Leclerc che più volte è stato messo in imbarazzo dalle scelte di squadra.
Non mancano, quindi, le voci che vogliono Binotto lontano da Maranello nei prossimi giorni. Ed è un ex protagonista del mondo della Formula Uno, Ralf Schumacher, che ha inaspettatamente acceso la miccia :
Non solo sembrano così lontani i tempi di Jean Todt e Michael Schumacher , ma addirittura questa sciagurata stagione targata Binotto fa rimpiangere tra i tifosi persino Maurizio Arrivabene, uno che certo non è stato troppo amato nel mondo Ferrari.
Tra i tifosi circolano dei nomi, forse fatti più per sognare e sperare che un nuovo corso possa cambiare le cose. Oltre ad un ritorno al passato col già citato Jean Todt, è stato fatto il nome di Toto Wolff: l’attuale Team Principal Mercedes, dopo tanti anni alle Frecce d’Argento, potrebbe essere stimolato a voler cambiare aria e invogliato ad inseguire un nuovo traguardo in rosso.
In alternativa, qualcuno ha menzionato Flavio Briatore: amato, odiato e contestato, ma quanto ha fatto in Formula Uno è innegabile, con ben quattro titoli mondiali in bacheca.
Vedremo se in queste settimane cambierà qualcosa, quel che è certo è che Ferrari non può permettersi più figure di questo genere.