Che anni, quegli anni. Nel 2003-2004, la Serie A splendeva di luce propria: in 306 partite arrivarono ben 816 gol, 2.67 per match. Dal 30 agosto 2003 al 16 maggio 2004 andò in scena un campionato dai mille risvolti, dai contorni di gloria e con una fortissima certezza: era il mondo a invidiarci, non il contrario.
Nell’anno in cui Perugia, Modena, Empoli e Ancona ritrovarono la strada della Serie B, a trionfare fu il Milan di Carlo Ancelotti, fresco di vittoria della Champions League un anno prima. E fresco anche di un super Shevchenko: la stagione precedente aveva trovato poca continuità e poche reti in campionato (ma era diventato decisivo in Champions), ma in quell’annata cambiò tutto. In particolare, i rossoneri si ritrovarono un jolly incredibile tra le mani: Ricardo Kakà.
Pronti a rivivere le emozioni? Pensate soltanto all’importanza capitale di quella stagione: è proprio dall’estate 2004, da quel match a San Siro, che “Baggio non gioca più”.
La classifica dei marcatori
Un addio da top 10, quello del Divin Codino. Che in 26 partite portò a casa 12 gol, risultando il decimo marcatore stagionale di tutto il campionato. Per il resto, la classifica aveva parlato piuttosto chiaro: nei primi 11, due milanisti. Ad aprire ovviamente Sheva, a chiudere la sorpresa Tomasson, finalmente con continuità di rendimento.
Tanta Italia, da Gilardino a Totti, rispettivamente secondo e terzo bomber della A. Poi i tocchi sudamericani: Chevanton, mitico, ad anticipare Adriano. Con Trezeguet e un giovanissimo Antonio Cassano a inseguire i più blasonati colleghi di rete. Tra le sorprese, spiccava certamente Fabio Bazzani: 27 anni, prima punta della Sampdoria, mise insieme 13 gol in 32 partite. Gli stessi di Bobo Vieri, che di match ne aveva però giocati ben 10 in meno.
Ecco la classifica completa di quella stagione.
GIOCATORE | SQUADRA | GOL (RIGORI) | PRESENZE |
Shevchenko | Milan | 24 (1) | 32 |
Gilardino | Parma | 23 (4) | 34 |
Totti | Roma | 20 (6) | 31 |
Chevanton | Lecce | 19 (4) | 31 |
Adriano | Parma | 17 (2) | 25 |
Trezeguet | Juventus | 16 (1) | 25 |
Cassano | Roma | 14 (0) | 32 |
Bazzani | Sampdoria | 13 (0) | 32 |
Vieri | Inter | 13 (2) | 22 |
Baggio | Brescia | 12 (0) | 26 |
Il Re dei Bomber: Shevchenko
Si può dire certamente che sia stato il suo anno. Non solo per lo scudetto e per il titolo di capocannoniere, ma per come fu assolutamente decisivo in ogni contesto. La stagione 2003-2004 iniziò con la vittoria – e gol decisivo – in Supercoppa Uefa, poi il titolo di campione d’Italia e una media gol spaventosa: gli valsero un posto nell’olimpo, dopo quattro stagioni senza successo nazionale per il club di Berlusconi.
Non fu la prima volta in assoluto con la corona di capocannoniere: Sheva aveva già vinto nel 1999-2000, ma non era mai stato così formidabile, in ogni contesto. Con appena un rigore segnato, fu incredibile nel testa a testa con Gilardino, che l’avrebbe poi affiancato al Milan nella stagione successiva.
Bomber a sorpresa: Chevanton
Era arrivato in Italia nell’estate del 2001, quando si era trasferito al Lecce dopo l’esperienza al Danubio. Nella stagione 2003-2004 c’è il boom di Chevanton: 19 gol realizzati in 31 partite, quarto posto nella classifica dei cannonieri e pala di miglior marcatore del Lecce in una singola stagione di Serie A. Vucinic riuscirà solo ad eguagliarlo un anno più tardi.
Per Chevanton è una stagione record: in quell’anno ha stabilito anche il nuovo primato per gol totali con la maglia dei salentini, portandosi a 30 reti e superando Pasculli. Il Lecce chiuse al decimo posto quella stagione, l’uruguaiano fu assoluto protagonista e giocoliere in grado di far innamorare tutti. Il motivo? Tiri da fuori, tiri da dentro, colpi di testa e di fortuna: a un certo punto, segnava sempre. Segnava ovunque.
Bomber assente ingiustificato: Di Natale
Fu l’anno dell’addio, dopo aver segnato tanto e con l’Empoli, dopo averla riportata in Serie A. In 33 partite, Totò riuscì a fare soltanto 5 gol. Pochi, pochissimi. Anche perché i toscani iniziarono ad affondare poco dopo l’inizio della stagione, senza avere più la forza di riemergere dagli abissi.
Di Natale si accordò a fine anno con l’Udinese, scrivendo un’altra e incredibile storia della sua carriera. Fu un break decisivo e fortunato: che fatica, però, nel 2003-2004.