La Nazionale Under 21 di Paolo Nicolato, costruita sulle precedenti selezioni Under 19 e Under 20 guidate dallo stesso commissario tecnico, è attualmente una delle note più positive del calcio italiano.
Dopo che il gruppo del precedente biennio, agli ordini di Di Biagio, ha vissuto la delusione dell’eliminazione ai gironi dell’Europeo giocato in casa l’estate scorsa, il nuovo gruppo ha riscattato finora l’onore degli azzurrini inanellando 5 vittorie ed 1 pareggio nelle 6 partite giocate finora.
Si tratta di un gruppo pieno di talento (anche se spesso deve concedere i migliori alla Nazionale maggiore di Mancini), ma soprattutto che appare coeso e concentrato sull’obiettivo.
Il merito è senza dubbio del CT Nicolato, ma una figura fondamentale di questo gruppo è stato il suo capitano, quel Manuel Locatelli, che sta scalando le gerarchie e prenota un posto da titolare della maglia azzurra anche per l’Europeo dei grandi.
Il gioiello delle giovanili del Milan
Nato a Lecco l’8 gennaio 1998, Manuel Locatelli inizia a giocare a calcio prestissimo, nella squadra dell’oratorio di Pescate, allenata nel tempo libero dal lavoro in banca dal padre Emanuele.
Anche il fratello maggiore Mattia condivide la sua passione (che lo porterà a giocare come attaccante in Serie D con le maglie di Sondrio, Inveruno e Lecco). A 9 anni Manuel inizia a giocare nelle giovanili dell’Atalanta, e viene ben presto notato dagli osservatori del Milan.
La chiamata da Milanello arriva nel 2009: Manuel risponde e diventa in breve tempo la colonna portante del centrocampo degli Esordienti rossoneri. Con la maglia dei Diavoli Manuel compie tutta la trafila fino alla squadra Primavera, venendo allenato da tecnici come Walter De Vecchi (che diventa per lui una sorta di mentore) e Christian Brocchi.
Le giovanili del Milan in quegli anni contavano su numerosissimi giovani che oggi hanno trovato successo, da Donnarumma a Calabria, da Felicioli a Zanellato fino a quel Patrick Cutrone con cui Manuel stringe un rapporto di amicizia speciale, quasi fraterno.
Manuel si mette in luce con le sue doti da centrocampista completo, abile nei contrasti e nel recupero palla e dotato di una buonissima visione di gioco. Ad accorgersene è anche Silvio Berlusconi, che dopo che Locatelli iniziò ad essere aggregato agli allenamenti della prima squadra da Massimiliano Allegri, dichiarò:
“Abbiamo fra i giovani un ragazzo straordinario, che si chiama Locatelli e che spero possa essere un grande regista in futuro”
Silvio Berlusconi
L’esordio con la maglia rossonera
Regista tecnicamente dotato e abile nella distribuzione del pallone, Locatelli viene promosso in Prima Squadra in pianta stabile da Sinisa Mihajlovic nel corso stagione 15/16, ma quando l’allenatore serbo viene esonerato verso la fine della stagione gli subentra il tecnico della Primavera Christian Brocchi, che ben conosce Manuel e gli concede prima l’esordio in Seria A nel finale della partita con il Carpi del 21 aprile 2016, quindi la maglia da titolare nell’ultima giornata di campionato, il 14 maggio contro la Roma.
La partita di Manuel non è perfetta, e anzi un suo errore causa il vantaggio giallorosso firmato da Salah, ma Manuel comunque viene confermato in prima squadra anche per la stagione successiva, con Vincenzo Montella sulla panchina rossonera.
Nel frattempo Manuel si è imposto anche nelle giovanili azzurre, e in estate gioca sotto età gli Europei Under 19, competizione che vede gli azzurrini arrivare in finale ed essere sconfitti dalla Francia.
Alla ripresa del campionato, Manuel trova spazio sempre più frequentemente in campo, anche a causa dell’infortunio di Montolivo nel ruolo di regista, mettendo in luce anche le sue ottime doti difensive: riesce a leggere in maniera ottima l’azione avversaria e sfrutta il suo senso della posizione per tagliare le linee di passaggio degli avversari, fungendo da ottimo schermo per i difensori.
Ascesa e declino con il Milan
Il 2 ottobre 2016, entrato a mezz’ora dalla fine nel corso di un Milan-Sassuolo che i rossoneri stanno perdendo per 3-1, segna su punizione il suo primo gol da professionista, la rete del pareggio prima che un colpo di testa di Paletta faccia esultare San Siro per il definitivo 4-3 in rimonta.
Due settimane più tardi, il gol che lo rende un idolo della tifoseria rossonera: lo splendido destro che supera Buffon e vale la vittoria per 1-0 contro la Juventus.
È lo stesso portiere della Nazionale a fare i complimenti e ad incoraggiare il giovane centrocampista dopo la partita. Due mesi dopo, il 23 dicembre, Locatelli alzerà insieme ai compagni la Supercoppa Italiana vinta ai rigori proprio contro la Juventus, partita in cui scende in campo da titolare.
Nella stagione successiva, dopo aver partecipato da comprimario all’Europeo Under 21 perso in semifinale contro la Spagna, esordisce nelle coppe europee, il 3 agosto 2017 nel preliminare di Europa League contro i rumeni dell’Universitatea Craiova, ma la stagione del Milan si rivela molto deludente e dopo l’esonero di Montella e l’arrivo di Gennaro Gattuso in panchina le occasioni per Manuel diventano sempre meno frequenti, ed il minutaggio crolla.
Il trasferimento al Sassuolo e la lenta rinascita
A soli 19 anni sembra che l’esperienza milanista di Locatelli sia conclusa, e complici anche le complesse vicende societarie, la società decide di far fruttare la plusvalenza che può garantire in quanto prodotto del vivaio e lo cede al Sassuolo per una cifra complessiva di 14 milioni.
Manuel, milanista fin da bambino, inizialmente accusa il colpo ma poi si decide a ripartire in Emilia con rinnovato vigore.
Non so se è giusto dire che mi abbiano abbandonato, ma non sentivo più fiducia. E ho sofferto e pianto, sono sincero: è stata la mia vita per 10 anni. Ma sapevo che la scelta giusta era Sassuolo, che avrei sentito l’affetto giusto, qui. Affetto da ripagare, visto quanto ha speso.
Manuel Locatelli
Con la maglia dei neroverdi l’inizio è altalenante, alterna buone prestazioni ad altre in cui non riesce ad esprimersi al meglio e a trovare la giusta posizione in campo. Roberto De Zerbi insiste su di lui, utilizzando il bastone e la carota, lasciandolo in panchina in molte occasioni ma nel frattempo plasmandolo e facendogli assimilare concetti di gioco nuovi.
Nella stagione 19/20, a partire dalla partita contro il Lecce del 3 novembre 2019, non ha più lasciato la maglia da titolare se non per squalifica, e non è un caso se in concomitanza con la sua assenza è arrivata la peggior sconfitta del Sassuolo in questo lasso di tempo (il 3-0 di Udine).
In un reparto come quello di centrocampo che sta vedendo affermarsi moltissimi talenti in Nazionale, da Pellegrini a Barella fino a Tonali, non è facile affermarsi, ma Locatelli sta dimostrando una crescita notevole, sia dal punto di vista tecnico-tattico che caratteriale, e sembra aver trovato nel Sassuolo l’ambiente perfetto per maturare e poter mantenere quelle promesse che al Milan sembravano essere state disattese.