Gli italiani si sa, sono un popolo di santi, navigatori e… allenatori di calcio. Tutti gli appassionati del pallone, si sono ritrovati almeno una volta a discutere in merito alle scelte dei vari mister, su formazioni, scelte di gioco o di giocatori.
Ma per chi volesse andare oltre al solito chiacchiericcio da tifosi e tentare realmente la strada dell’allenatore, ecco qualche consiglio utile sull’iter da seguire.
1. Allena squadre amatoriali
Partiamo dal fatto che se c’è tanta passione e vogliamo davvero provare a sederci su una panchina per vivere tutte le emozioni del calcio giocato dalla prospettiva del campo, di fatto non è indispensabile ottenere complicati patentini e seguire corsi.
Per quanto riguarda tutte le squadre amatoriali che giocano fino ai campionati provinciali, in realtà non è necessaria alcuna qualifica specifica. Nulla vieta quindi di avvicinarsi a queste realtà e verificare la disponibilità di un percorso. Anche se è evidente come senza alcuna competenza o esperienza pregressa, difficilmente verremo presi in considerazione per un ruolo del genere.
A meno di non essere già all’interno di una di queste società sportive quindi, meglio premunirsi e cominciare a studiare per intraprendere il giusto percorso.
2. Frequenta il corso per allenatore dilettante regionale
Il primo step per chiunque voglia diventare allenatore è quello del corso per Allenatore Dilettante Regionale, istituito dalla FIGC a partire dal 2019 (sostituendo quello da allenatore UEFA B).
Per accedere al corso è necessario, oltre a versare una quota di circa 660 euro, di avere un’età minima di almeno 23 anni, di essere in possesso dell’idoneità alla pratica sportiva agonistica e una buona conoscenza della lingua italiana.
Dopo l’iscrizione si dovranno seguire le 120 ore di lezione dedicate, oltre a un tirocinio e gli esami di fine corso che daranno eventualmente diritto a un patentino da allenatore.
Quel documento sarà poi valido per poter allenare nei vari campionati, dalla terza categoria fino all’Eccellenza (oltre a fino alla Serie C femminile).
3. Consegui il patentino allenatore UEFA A
Lo step successivo, se vogliamo proseguire la carriera da allenatore nelle categorie superiori, è quello di prendere il patentino UEFA A, seguendo un corso a Coveciano, nella sede della FIGC.
Poter accedere a questo corso però, non è così scontato. In base al numero di posti disponibili infatti, oltre a requisiti necessari come il possesso dell’abilitazione UEFA B (ottenuta con il corso del punto precedente) e ad aver compiuto almeno 30 anni, potrebbe essere necessario presentare altri titoli utili a ottenere un punteggio maggiore nelle graduatorie di ingresso: dal curriculum da calciatore a quello da allenatore, ma anche lauree specifiche e ulteriori corsi svolti.
Se dopo questa “selezione” saremo idonei e accettati, il corso avrà la durata di 192 ore e sarà basato su argomenti diversi che spaziano dalla medicina sportiva, fino alle metodologie di allenamento e regolamenti di gare.
Per chi supererà l’esame finale, ecco spalancarsi le porte di tutte le panchine delle squadre giovanili (comprese le formazioni primavera), oltre che di tutti i club fino alla Serie C e le squadre femminili fino alla massima serie.
4. Frequenta il corso UEFA Pro
Manca solo un passo per coronare il massimo livello del nostro sogno di allenatori, quello per patentino UEFA Pro, ovvero il lasciapassare per allenare qualunque tipo di squadra al mondo.
L’accesso anche in questo caso è a numero chiuso e di nuovo saranno elemento di priorità l’eventuale carriera da giocatore o da allenatore, oltre a titoli aggiuntivi conseguiti nel mentre (e naturalmente ad aver già ottenuto il patentino UEFA A e almeno 32 anni di età).
Dopo l’accettazione, il corso si compone di 256 ore, dove si discuterà di tattica avanzata, metodi di allenamento, psicologia sportiva e ulteriori spunti di regolamento di gioco. Sarà possibile anche svolgere degli stage in club di rilievo, prima di un esame finale che darà diritto al patentino.
5. Pensa a qualche piano alternativo
Come abbiamo visto, il percorso per diventare allenatore ai massimi livelli è tutt’altro che semplice e richiede tantissima dedizione, passione, tempo e pazienza. Soprattutto se non possiamo sfruttare elementi favorevoli come l’aver giocato a calcio a livello professionale.
Questo condizione però non è requisito essenziale e potremmo pensare di sfruttare anche un’altra strada per arrivare al punto finale. Una laurea specialistica in Scienze Motorie per esempio, fornisce parimenti un elemento distintivo importante da mettere sul piatto durante le selezioni per i vari corsi.
Quel tipo di studi inoltre, ci regala competenze pratiche e teoriche proprio su molti degli argomenti da studiare poi anche nei corsi (medicina sportiva, scienza della comunicazione e dell’educazione oltre a materie di metodi di allenamento e quant’altro).
Per chi non avesse vicino una facoltà fisica sull’argomento, è persino possibile svolgere corsi di laurea online sull’argomento, tramite alcune delle università telematiche disponibili.
Infine, potremmo anche decidere di spostare il nostro obiettivo, scegliendo magari percorsi meno battuti e con meno concorrenza. Per esempio quello del corso da allenatori per il Futsal (il calcio a cinque), o magari quello per diventare allenatore dei soli portieri.
Se poi la nostra vocazione è quella di coltivare i giovanissimi talenti e formarli proprio nella loro età iniziale, perchè non provare a specializzarsi in quella direzione tramite un corso da Allenatore Giovani Calciatori UEFA (Grassroots C Licence), che ci permetterà appunto di ottenere un patentino valido per allenare tutti i livelli giovanili, con l’unica eccezione delle squadre primavera.
Le strade insomma sono diverse, ma hanno tutte una cosa in comune: ci vorrà tanto, ma tanto impegno.