Il Tour de France 2022 è tornato con la quarta tappa e lo ha fatto dopo il giorno di riposo per il trasferimento dalla Danimarca.
La prima frazione in territorio francese, che sulla distanza di di 171,5 chilometri ha portato la carovana gialla da Dunkerque, a pochi chilometri dal Belgio, a Calais, ha visto la vittoria in fuga solitaria da parte di Wout van Aert, che ha così potuto finalmente festeggiare la prima affermazione dopo una serie di piazzamenti che stava iniziando a farsi fastidiosa, come da lui stesso ammesso, nonostante gli abbia consentito di indossare il simbolo del primato.
Il belga della Jumbo Visma ha sferrato l’attacco decisivo quando mancavano una decina di chilometri al traguardo e non ha dato scampo ai suoi rivali: secondo si è piazzato Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) che ha regolato Christophe Laporte (Jumbo-Visma).
In classifica generale il vantaggio di Van Aert è salito a 25″ su Yves Lampaert (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e a 32″ sul campione in carica Tadej Pogacar: lo sloveno dell’UAE Team Emirates resta il favorito numero uno per la vittoria finale. Quarto Mads Pedersen (Trek-Segafredo) a 36″ e quinto Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) a 38″.
“C’è stata un’azione perentoria da parte della Jumbo Visma – ha raccontato Aleksandr Vlasov della Bora-hansgrohe -. Ero però in una buona posizione perché la squadra ha fatto di nuovo un ottimo lavoro per l’intera giornata. Non ho corso rischi nella discesa prima della salita e alla fine in questa tappa non è successo niente di particolarmente rilevante“.
Mercoledì la Grande Boucle propone la quinta tappa, la Lille-Arenberg Porte du Hainaut (157 km), e ci sarà davvero poco da scherzare.
Si tratta di una frazione molto temuta dagli uomini di classifica, consapevoli che potrebbe succedere di tutto: sul percorso, infatti, i corridori dovranno infatti affrontare ben undici tratti di pavé (tutti concentrati nell’ultima settantina di chilometri, vanno dai 1300 metri del tratto da Auberchicourt a Emerchicour ai 2800 che porteranno da Erre a Wandignies-Hamage) per un totale di 19,4 chilometri.
Uno scossone alla classifica generale non è improbabile, così come non è improbabile che a vincere la tappa sia uno dei tantissimi specialisti in classiche presenti a questa edizione del Tour de France.
Mathieu Van der Poel, il capitano dell’Alpecin-Fenix, è senza dubbio tra i più attesi della frazione di mercoledì.
Ha tutto per vincere la tappa, rispondendo così nel contempo a Wout van Aert, che sta godendo di grande libertà e che potrebbe cercare il bis.
Il suo destino, però, potrebbe essere legato a quello di Primoz Roglic, l’uomo di punta della Jumbo Visma, al quale potrebbe anche servire un aiuto già da oggi.
Attenzione anche a Yves Lampaert (Quick-Step Alpha Vinyl): con la vittoria nella cronometro iniziale ha fatto vedere che la condizione è buona e non si può dimenticare quanto ha mostrato alla più recente Parigi-Roubaix, a cui somiglia la tappa di mercoledì.
Da non escludere, infine, qualche mossa a sorpresa di Peter Sagan, sulla cui classe c’è davvero poco da dire e che potrebbe farsi avanti con decisione nelle fasi salienti della frazione.