L’Italnuoto festeggia il Mondiale dei record: mai il movimento azzurro ha fatto così bene nella storia come nella rassegna iridata di Budapest, chiusa con uno straordinario bottino di 5 ori (Nicolò Martinenghi nei 100 rana, Thomas Ceccon nei 100 dorso, Benedetta Pilato nei 100 rana femminili, Gregorio Paltrinieri nei 1500 stile libero, Ceccon, Martinenghi, Burdisso e Miressi nella 4×100 mista), 2 argenti (Nicolò Martinenghi nei 50 rana, Benedetta Pilato nei 50 rana femminili) e 2 bronzi (Miressi, Ceccon, Zazzeri e Frigo nella 4×100 stile libero, Simona Quadarella negli 800 stile libero femminili).
Oltre alle nove medaglie, che piazzano l’Italia al terzo posto nel medagliere dietro solo alle superpotenze Stati Uniti e Australia, gli Azzurri hanno portato ben 24 atleti in finale, ritoccando per 16 volte i loro primati personali (da sottolineare il record del mondo di Ceccon nei 100 dorso, il record europeo di Paltrinieri nei 1500 stile libero, il record europeo della staffetta 4×100 mista maschile e i nove record italiani).
Risultati senza precedenti, che superano l’ultimo riferimento stabilito a Gwangju 2019 e fanno ben sperare nel futuro: “Le medaglie di nuoto e sincronizzato, l’impegno dei ragazzi e degli staff sono motivo d’orgoglio per lo sport italiano e per l’intero movimento acquatico“, è il bilancio lusinghiero del presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli. “Il movimento vive attraverso i successi degli azzurri il riconoscimento agli sforzi profusi soprattutto negli ultimi due anni. Questi ragazzi sono l’immagine di una gioventù che non si arrende e vuole vincere nello sport come nella vita“.
Chiusi i Mondiali in vasca, cominciano quelli in acque libere, partiti domenica al Lupa Lake, a nord di Budapest. E l’Italia è andata subito a segno, con una bella medaglia di bronzo conquistata dalla staffetta mista 4×1500 chilometri composta da Gregorio Paltrinieri, Ginevra Taddeucci, Giulia Gabbrielleschi, Domenico Acerenza. Il quartetto azzurro ha chiuso al terzo posto al termine di uno sprint finale che ha visto imporsi la Germania (medaglia d’oro in 1h04’40″5); argento all’Ungheria, che si è imposta al photofinish sugli Azzurri.
Per Paltrinieri, che ha incamerato il secondo alloro in pochi giorni, è solo l’inizio di un tour de force che lo vedrà impegnato in questa settimana: “È stata dura. Poi mi sono trovato in una situazione complicata perché ero schiacciato da Wellbrock e Rasovszky e non avevo spazio per divincolarmi. Comunque è arrivata una medaglia e siamo tutti soddisfatti“.
L’Azzurro ha un programma particolarmente intenso e si è mostrato un po’ infastidito: “Lunedì ho i 5000, poi i 10000. Il programma è assurdo; hanno messo i 1500 attaccati alle prove di fondo. Così pongono gli atleti nelle condizioni di dover scegliere o nuotare male. Devono cambiare per tutelare gli atleti e garantire lo spettacolo“.
Paltrinieri si è poi ripetuto nella mattinata di lunedì, conquistando l’argento nella 5 km di fondo al Lupa Lake, alle spalle del tedesco Wellbrock: “Lui ha quello spunto in più. Era molto difficile passargli davanti e se non lo fai ha un duecento finale duro. Abbiamo fatto selezione là in mezzo, stavamo spingendo dall’inizio, ogni tot il gruppo si sgranava. Ero contento perché sapevo che eravamo rimasti solo noi. Mi spiace perché con lui è veramente dura. Ma è comunque un argento mondiale, con tutti i più forti del mondo”.