Salerno sogna con Edinson Cavani.
All’Arechi prende forma il possibile acquisto del “Matador” che si è appena svincolato dalla non esaltante stagione al Manchester United.
35 primavere per l’uruguagio e tantissimi problemi fisici che lo hanno relegato ai box nell’ultima stagione: eppure la classe e la fame di gol sono sempre le stesse dei giorni migliori. Molto più di una scommessa per chi prenderà in dote l’ex attaccante di Palermo e Napoli.
Per questo motivo, il DS Sabatini e il presidente Iervolino vogliono fare un regalo immenso al tecnico Davide Nicola e ad una piazza che è stata determinante nel finale di stagione per raggiungere l’insperata salvezza.
Un sogno, lo abbiamo detto. Non sarà facilissimo vedere Cavani con la maglia granata eppure qualche possibilità c’è di assistere al suo passaggio verso la Salernitana.
Vediamo gli assi nella manica dei campani e gli ostacoli che possono arenare la trattativa.
Cavani e lo United: un amore mai sbocciato completamente
Edinson Cavani è un giocatore che è cresciuto in Italia e la Serie A la conosce molto bene. Approdato nel 2007 al Palermo di Zamparini, dopo aver debuttato con la prima squadra del Danubio in Uruguay, “El Matador” resta con la maglia rosanero fino al 2010.
Poi il passaggio al Napoli e con lui il vecchio “San Paolo” sogna in grande sia in campionato e sia in Europa. Le ottime prestazioni alle pendici del Vesuvio smuovono le mire del PSG che in quegli anni sta per passare nelle mani degli sceicchi. Così nel 2013 Cavani passa ai parigini e sulle sponde della Senna resterà fino all’estate del 2020.
Tanto per dare qualche numero dell’uruguagio, basti pensare che in Sicilia segna 37 volte in 117 gare, ma è con il Napoli che si consacra: 138 presenze e 104 reti. A Parigi poi sono cifre quasi disumane: 200 gol a fronte di 301 gare con la maglia del PSG. Insomma stiamo parlando di un campione a 360 gradi.
Poi nel 2020 il passaggio al Manchester United. Ad Old Trafford il popolo dei diavoli rossi non può che sognare con un giocatore del genere, alla luce anche di un titolo inglese che manca dal 2013. E invece lo United rappresenta forse uno dei momenti più bassi della carriera del “Matador”.
Nella prima stagione, 39 presenze e 17 gol, con qualche acciacco e un rendimento abbastanza soddisfacente. Dopo anni di buio di totale, la formazione in maglia rossa sembra aver trovato la quadra e seppur distante dal City campione, arriva il secondo posto in campionato.
La stagione appena chiusa è quella delle delusioni. Tra Covid, ginocchia che scricchiolano e problemi muscolari, Edinson Cavani mette assieme appena 15 presenze in Premier League. O sarebbe giusto dire, 15 apparizioni visto che complessivamente resta in campo per 763 minuti: segna due volte e fornisce anche un assist.
Il dato desolante peggiora tra Champions League ed FA Cup, con 4 gettoni in Europa e 1 nella coppa nazionale. Ovviamente senza segnare. In tutto questo c’è la stagione da incubo del Manchester United, con Ole Gunnar Solskjær sostituito da Ralf Rangnick e una squadra apparsa totalmente allo sbando, in quello che doveva essere il campionato della consacrazione.
Che Cavani sarà quello della prossima stagione? Una domanda che si pongono in molti.
Cavani e la Salernitana: un matrimonio che si può fare
Nonostante i dubbi sulle condizioni fisiche di Cavani, molti club stanno alla finestra in attesa di capire se l’uruguaiano può essere davvero il colpo della svolta.
Fra queste società spunta la Salernitana. Non è una fake news e nemmeno un’allucinazione. C’è un qualcosa di concreto, con il presidente Iervolino che punta a costruire una squadra importante, dopo le sofferenze dell’ultima stagione e la salvezza guadagnata con il fiato in gola.
I punti di forza della truppa granata stanno appunto nel progetto ambizioso del suo numero uno che ha appena confermato il DS Walter Sabatini e l’allenatore Davide Nicola. Soprattutto Sabatini può giocare un ruolo fondamentale per l’arrivo di Cavani: lo ha avuto ai tempi del Palermo, quando il direttore sportivo portò diversi giocatori di spessore in maglia rosanero.
Due anni e poco più che hanno saldato il rapporto tra i due, fino al passaggio del Matador al Napoli. Un Jolly pesantissimo da calare per la Salernitana, nelle relazioni con il giocatore. Questo dunque il primo punto chiave della trattiva.
In secondo luogo, lo stesso Sabatini si appresta ad una completa rivoluzione della rosa e sono almeno 15 i giocatori che dovrebbero salutare l’Arechi. Praticamente una squadra da rifondare: tra coloro che dovrebbero partire c’è anche Frank Ribery.
Il francese però ha un’opzione sul contratto per giocare un secondo anno e nonostante un fisico sempre più deficitario, con il possibile arrivo di Cavani si formerebbe una coppia d’attacco datata, ma di grandissima qualità.
Certo loro due da soli non potrebbero bastare, alla luce appunto dei tanti infortuni e così il possibile ritorno di Simy alla base (con Nicola ha scritto pagine importanti a Crotone) rappresenta una sorta di piano B, allor quando Cavani e Ribery saranno ai Box.
Insomma il secondo e il terzo punto chiave del possibile approdo del Matador a Salerno, rappresentano lo sfoltimento della rosa, con relativo tesoretto da investire sull’ex United e la conferma di Ribery, come biglietto da visita non indifferente agli occhi di Edinson.
Infine, il quarto ed ultimo punto concerne il viale del tramonto che sta percorrendo lo stesso Cavani. A 35 anni non è immaginabile la sua presenza al centro di un progetto di una big: può essere l’alternativa, ma non certo il giocatore su cui creare qualcosa di importante per il presente e il futuro.
Di conseguenza, non scegliere un club di prima fascia, ma tornare in “Provincia” può essere la soluzione ideale per l’uruguaiano. Meno pressione, meno stress, meno gare per un fisico da centellinare e la possibilità di chiudere con il “botto” in una piazza che ha una sete calcistica come poche.
I motivi per dire si non mancano a Cavani.
Gli ostacoli di una trattiva non facile
Abbiamo visto le carte che potrebbe giocarsi la Salernitana nel possibile approdo di Cavani in maglia granata. Ma gli ostacoli restano tanti.
In primis l’ingaggio. Vero che il giocatore è svincolato e dunque quello che la Salernitana risparmierebbe sul cartellino del giocatore, può essere spalmato sullo stipendio dell’ex United. Ma restano ugualmente tanti soldi da mettere sul piatto. Si parte da una base di 4 milioni di euro a stagione.
In una possibile asta con altri club, più ricchi e blasonati dei campani, quanto può reggere la Salernitana? E’ questa la domanda che in molti si pongono. Non sarebbe una battaglia ad armi pari per capirsi, nel caso in cui qualche società di prima fascia dovesse rilanciare sull’offerta dell’ingaggio.
In secondo luogo Cavani vorrebbe davvero tornare in “Provincia” per chiudere la carriera? Abbiamo detto che potrebbe essere la soluzione ideale per lui sotto un certo punto di vista, ma va anche considerata la voglia dell’uruguaiano di competere ancora a livelli molto alti.
Il fisico rischia di essere un ostacolo per lui, ma sulle qualità del giocatore non ci sono dubbi. Dunque un’offerta accattivante di qualche top club, potrebbe rigenerare anche a livello psicologico l’attaccante sudamericano.
Infine e non va sottovalutato questo aspetto, attenzione all’ipotesi di un ritorno a casa per chiudere la carriera. Cavani manca dall’Uruguay da 15 anni e una sorta di “Saudade” potrebbe essere decisiva per il ritorno definitivo del Matador, in quel Danubio che lo ha lanciato nel calcio che conta nel 2007.
Tornerebbe da Re in Patria e con l’amore incondizionato dei tifosi, al di là dei problemi fisici e di una parabola che sta affrontando la parte finale della carriera.
Ci attendono giorni bollenti sull’asse Cavani – Salerno.