L’Inter ha concluso una stagione che si preannunciava di ridimensionamento conquistando Coppa Italia e Supercoppa Italiana, e restando in gioco per la riconquista dello scudetto fino all’ultima giornata. Ciononostante, l’attenzione della società sui conti resta alta.
È chiaro che con qualche rinforzo mirato la squadra può legittimamente pensare di puntare alla conquista del campionato nella prossima stagione, ma la situazione economica costringe i dirigenti interisti ad essere creativi e a cercare soluzioni low cost sul mercato, ma che garantiscano comunque un salto di qualità.
Una di queste sembrerebbe poter essere Henrikh Mkhitaryan, trequartista armeno attualmente in forza alla Roma e in scadenza di contratto, che potrebbe rappresentare l’alternativa ad Hakan Calhanoglu nella rosa nerazzurra.
Henrikh Mkhitaryan, il gioiello del calcio armeno
Classe 1989, Mkhitaryan è un predestinato del calcio armeno fin da bambino.
Figlio di Hamlet Mkhitaryan, attaccante che ha giocato anche in Francia e scomparso quando Henrikh aveva solo 7 anni per un tumore al cervello, ha vissuto nel mondo del calcio da sempre, così come la madre Marina (che è stata caposezione delle nazionali giovanili armene) e la sorella Monika (che lavora presso l’UEFA).
A soli 14 anni si trasferisce per un anno in Brasile, per giocare nelle giovanili del San Paolo, ma poi nel 2005 torna in patria, nella squadra in cui è cresciuto, il Pyunik Erevan. Nel 2009 inizia il suo viaggio per l’Europa calcistica: Metalurg Donetsk, Shakhtar Donetsk, Borussia Dortmund, Manchester United, Arsenal e infine Roma.
In carriera, oltre a 4 campionati armeni e 3 ucraini, ha vinto un’Europa Leage, una Coppa di Lega e un Community Shield con lo United, 2 Supercoppe di Germania con il Dortmund e per ultima la Conference League con la Roma.
Giocatore di grandissima esperienza e intelligenza tattica (è anche un appassionato giocatore di scacchi), Mkhitaryan nasce come trequartista o esterno d’attacco, ma nell’ultima stagione José Mourinho l’ha spesso arretrato sulla linea dei centrocampisti, nella stessa posizione di mezzala sinistra in una linea a 5 che nell’Inter occupa Hakan Calhanoglu.
Perché può servire come sostituto di Calhanoglu
Alla sua prima stagione in nerazzurro Calhanoglu si è trovato a dover sostituire un giocatore del calibro di Christian Eriksen, impossibilitato a giocare in Italia a causa dei problemi cardiaci accusati durante lo scorso Europeo.
Il turco non ci ha messo molto ad integrarsi nel centrocampo interista, rappresentando bene quell’elemento di qualità e creatività che completa il reparto con la praticità e la copertura di Brozovic e il dinamismo e la grinta di Barella.
Tuttavia, nell’arco di una stagione lunga e compressa come quella che deve affrontare l’Inter, in corsa su tre fronti, ha accusato alcuni cali di intensità, in particolare in quelle partite di Champions League dove è stato sovrastato da avversari maggiormente avvezzi ai grandi palcoscenici.
Certo, ha dimostrato di essere maturato e migliorato notevolmente nell’arco della stagione, ma ad Inzaghi non può che fare comodo avere una valida alternativa, con un’esperienza tale da poter giocare le partite più impegnative senza timore.
Il confronto tra Mkhitaryan e Calhanoglu
Temp | Temp | Temp | Rend | Rend | Rend | Per | Per | Pres | Pres | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giocatore | Arco di tempo | Nazione | Squadra | PG | Tit | Min | Reti | Assist | Rigori | Reti | Assist | xG | xA |
Hakan Çalhanoğlu | 2021-22 | tr TUR | Inter | 34 | 33 | 2.480 | 7 | 12 | 3 | 0,25 | 0,44 | 6.5 | 8.3 |
Henrikh Mkhitaryan | 2021-22 | am ARM | Roma | 31 | 29 | 2.495 | 5 | 6 | 0 | 0,18 | 0,22 | 3.8 | 4.6 |
Nonostante Calhanoglu abbia giocato più partite e sia partito più volte titolare, Mkhitaryan ha finito per collezionare più minuti di gioco.
Il turco ha dimostrato maggior pericolosità in zona offensiva (anche se alla fine dei conti, escludendo i rigori, ha segnato meno gol di Mkhitaryan), anche grazie alla sua maestria sulle palle inattive.
Tota | Tota | Tota | Tota | Tota | Brev | Medi | Lung | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giocatore | Arco di tempo | Compl. | Tent, | % compl. | Dist. Tot. | Dist. Prog. | % compl. | % compl. | % compl. |
Hakan Çalhanoğlu | 2021-22 | 1492 | 1823 | 81,8 | 30055 | 8447 | 90,7 | 88,1 | 62,3 |
Henrikh Mkhitaryan | 2021-22 | 969 | 1172 | 82,7 | 17392 | 4126 | 87,7 | 85,3 | 79,1 |
Facilitato anche dalla manovra più elaborata della squadra di Inzaghi, Calhanoglu ha effettuato più passaggi rispetto a Mkhitaryan, ma la percentuale di successo è simile per entrambi, e anzi è estremamente più alta andando ad analizzari i passaggi lunghi (79,1% di successo per l’armeno contro il 62,3% del turco).
Cont | Cont | Drib | Drib | Pres | Pres | Pres | Bloc | |||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giocatore | Arco di tempo | Cntrs | Contr. vinti | Cntrs | % cntrs | Press | Vinti | % | Blocchi | Int | Tkl+Int | Salvat. |
Hakan Çalhanoğlu | 2021-22 | 43 | 28 | 10 | 28,6 | 391 | 136 | 34,8 | 39 | 31 | 74 | 8 |
Henrikh Mkhitaryan | 2021-22 | 48 | 32 | 17 | 31,5 | 564 | 170 | 30,1 | 47 | 43 | 91 | 25 |
Mkhitaryan ha offerto un contributo superiore in fase difensiva, sia per quanto riguarda i contrasti che soprattutto per il pressing, e nonostante i molti meno palloni toccati, è entrato molto più spesso in area palla al piede, con ben 30 dribbling vinti su 61 (percentuale inferiore a Calhanoglu che però ne ha provati la metà, 17 su 31).
Tocc | Drib | Drib | Drib | Cont | Cont | Cont | Cont | Cont | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giocatore | Arco di tempo | Tocchi | Vinti | Tent. | % di successo | Controlli palla | Prog. | 1/3 | Palle al piede in area | Perd. contr. |
Hakan Çalhanoğlu | 2021-22 | 2091 | 17 | 30 | 56,7 | 1375 | 178 | 64 | 9 | 36 |
Henrikh Mkhitaryan | 2021-22 | 1512 | 30 | 61 | 49,2 | 1000 | 144 | 56 | 15 | 39 |
In definitiva, l’innesto di Mkhitaryan nella rosa dell’Inter può offrire un cambio a Calhanoglu molto più efficace di quanto potesse essere Vidal.
Pur non avendo esattamente le stesse caratteristiche, può tranquillamente ricoprire il ruolo di mezzala offensiva, anche se tende ad andare a giocare con la palla più vicino alle punte, entrando in area, piuttosto che stazionare al limite e cercare il tiro dalla distanza come Calhanoglu.
In questo senso, può anche essere un’utile variabile tattica all’interno delle singole partite.