È arrivata la prima volta di un australiano al Giro d’Italia.
Il merito è di Jai Hindley, che si è aggiudicato l’edizione numero 105 della Corsa Rosa nel giorno in cui Matteo Sobrero ha conquistato il sesto successo italiano nelle ultime settime cronometro dopo le cinque di Filippo Ganna nel 2020 e nel 2021.
Hindley, portacolori della Bora-hansgrohe, aveva fatto la differenza sabato, volando in testa alla classifica generale ai danni di Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), che ha chiuso a 1’18”. Terza piazza finale per Mikel Landa (Bahrain Victorious) a 3’24”. Hindley è il secondo australiano a essersi imposto in un grande giro dopo Cadel Evans, che primeggiò nell’edizione del Tour de France nel 2011.
“Ho dato tutto nella prima metà della crono, dopo il GPM mi hanno detto che stavo andando bene allora ho potuto fare la discesa senza prendere rischi inutili. Entrare nell’Arena di Verona da vincitore del Giro è stato speciale. Sicuramente abbiamo avuto anche un po’ di fortuna, che è necessaria per vincere un grande giro ma sapevo che avrei dovuto fare l’azione decisiva nella tappa di sabato. Ci sono stati giorni davvero duri ma tutta la squadra, a cominciare da Wilco Kelderman ed Emanuel Buchmann, mi ha sempre aiutato. Ho avuto paura quando ho forato nella tappa di Treviso, non ero sicuro se fossimo a meno di 3 km dal traguardo. Questa gara mi ha indicato che tipo di corridore professionista posso diventare” ha raccontato Hindley.
L’Australia, grazie a lui, è diventata la sedicesima nazione a vincere il Giro d’Italia: sono sei i Paesi che hanno vinto per la prima volta la Corsa Rosa negli ultimi 10 anni dopo Canada (Ryder Hesjedal 2012), Colombia (Nairo Quintana 2014), Olanda (Tom Dumoulin 2017), Gran Bretagna (Chris Froome 2018) e Ecuador (Richard Carapaz 2019). Proprio Carapaz ha mostrato grande fair-play a Verona, anche se la delusione per essersi fatto sfuggire il Giro proprio in extremis non è ovviamente poca. “Sono felice. È stato un grande Giro. Mi sono divertito. Sabato ho semplicemente avuto una brutta giornata e l’ho pagata, tornerò per provare a vincere questa corsa, non so se sarà l’anno prossimo o un po’ più tardi ma tornerò” ha tenuto a sottolineare.
Cinque i successi italiani di tappa in questo Giro d’Italia: insieme con Sobrero si tratta di Alberto Dainese, che ha rotto il ghiaccio a Reggio Emilia, Stefano Oldani, Giulio Ciccone e Alessandro Covi. “Non sono un cronoman puro ma riesco a far bene in prove contro il tempo come questa in cui c’è anche un po’ di salita. Per il futuro mi piacerebbe vincere anche qualche tappa in linea” ha precisato Sobrero, mentre la maglia ciclamino Arnaud Demare ha lasciato l’Italia molto soddisfatto e con un bottino di ben tre tappe messe in bacheca: “Due anni fa ho dovuto lottare per questa maglia con Peter Sagan fino all’ultima volata. Quest’anno ho vinto con un distacco maggiore e ho potuto godermela e festeggiare con la mia famiglia e con il pubblico, cosa che non era possibile nel 2020“.