Un campionato di grandissima sostanza portato avanti fino alla fine da una squadra che è sembrata avere per tutta la stagione una marcia in più rispetto alle altre.
La zona Champions orfana per parecchio tempo di due delle squadre migliori degli ultimi decenni, Barcellona e Atletico Madrid, che hanno centrato l’obiettivo minimo nella seconda parte della stagione.
La matassa della zona retrocessione che si è risolta solo all’ultima giornata.
Andiamo a scoprire punto per punto tutte le dinamiche che hanno contraddistinto il massimo campionato spagnolo, La Liga.
Riepilogo Liga 21/22 | |
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Squadra Campione | Real Madrid |
Qualificate alla Champions | Real, Barcellona, Atletico M., Siviglia |
Qualificate all’Europa/Conference League | Betis, Real Sociedad, Villarreal |
Retrocesse | Granada, Alaves, Levante |
Capocannoniere | Benzema 27 gol |
Squadra sorpresa | Betis Siviglia |
Squadra delusione | Valencia |
I Campioni del Real Madrid
Se qualcuno avesse mai dubitato della capacità di Carlo Ancelotti di far giocare le proprie squadre per vincere, ha avuto l’ennesima conferma durante tutta la stagione dei “blancos“.
Dall’inizio alla fine la squadra della capitale ha messo in chiaro che per il titolo della Liga non ci sarebbero stati dubbi per l’assegnazione del titolo. Una capacità di dominio in tutte le parti del campo, difesa, centrocampo e attacco.
Per il Real Madrid 2021/22, miglior attacco della Liga con 80 reti segnate, qualcosa come 12 in più rispetto al Barcellona, che segue a distanza siderale.
Seconda miglior difesa con 31 reti subite, una sola in più di quelle messe a segno dagli avversari del Siviglia, strepitosa macchina difensiva messa a punto da Lopetegui.
L’unica macchia del Campionato madridista, risale allo scorso 20 marzo, quando un Barcellona in salute e nel pieno della sua risalita in classifica, sorprese i padroni di casa con il roboante punteggio di 0-4.
Ma da quel momento è stato un assolo del Real, che aveva già portato a casa la Supercoppa Spagnola a gennaio contro l’Athletico Bilbao, ma si è arreso in Copa del Rey ai quarti.
Adesso manca la sola ciliegina sulla torta di una finale di Champions League da conquistare sabato 28 maggio contro il Liverpool.
Le qualificate in Champions
Detto della sublime stagione del Real Madrid, a tutte le altre è stato riservato un ruolo da non protagonista.
Ruolo che non erano abituati a recitare club come Barcellona e Atletico Madrid, solitamente molto più agguerriti per provare a portare il titolo della Liga a casa. Certo è che un gap, rispettivamente di 13 e 15 punti, non si vedeva da tempo.
Tra le due squadre che hanno raggiunto l’obiettivo Champions, chi può tirare un sospiro di sollievo maggiore è decisamente la squadra catalana, che aveva iniziato il suo anno con un altro allenatore, Ronald Koeman, esonerato a fine ottobre per fare posto a Xavi, che, dopo un inizio un po’ titubante, è riuscito a mettere in moto la macchina blaugrana.
Buono anche il finale di stagione per Simeone, che è riuscito a mettere in ritmo i suoi per l’ennesimo anno al termine del quale è stato raggiunto l’obiettivo Champions.
Discorso a parte merita il già citato Lopetegui, allenatore che sbaglia difficilmente le sue stagioni e che riporta il suo Siviglia in Champions dopo aver lottato a lungo contro Betis, Real Sociedad e, a inizio campionato, col Villarreal.
Le tre di Europa e Conference League
Europa raggiunta anche per Betis e Real Sociedad, rispettivamente quinta e sesta al termine di una stagione piuttosto positiva che le ha viste combattere per un posto ancora più prestigioso.
Alla fine sono arrivate le qualificazioni all’Europa League, obiettivo importante per due squadre che chiedono cittadinanza fissa nelle parti alte della classifica di Liga da qui ai prossimi anni.
La stagione del Betis è stata fantastica, ne parleremo anche più avanti, e non ci si può fermare ai dati statistici per confermarlo. Il raggiungimento dell’Europa League e la conquista della Coppa del Re, bastano per certificare un’annata indimenticabile.
La Real Sociedad è ovviamente una di quelle squadre che non può certamente parlare di annata deludente, ma per come aveva combattuto a inizio stagione, i sogni dei tifosi baschi sembravano portare verso altri lidi.
Il Villarreal continua invece a stupire, anche se l’obiettivo Champions è sfumato nella seconda parte della stagione. In Champions League sono arrivate quest’anno le soddisfazioni maggiori, ma anche la vittoria all’ultima giornata in casa del Barcellona è stata una gemma finale che ha reso felici i tifosi della squadra allenata da Alguacil, a quel punto certi di un posto in Conference League.
Le squadre retrocesse
È stato un finale di stagione rovente per le squadre invischiate nella lotta per non retrocedere.
Granada, Cadice e Maiorca si giocavano la permanenza in Liga negli ultimi 90 minuti e la vittoria delle ultime due, ha messo in ordine una classifica che ha così condannato il Granada, squadra che ha comunque stupito per ciò che è riuscita a fare in tutto l’arco dell’anno calcistico appena concluso.
Il Granada non è riuscito ad andare oltre lo 0-0 casalingo contro una squadra che non aveva più nulla da chiedere a questo campionato, con l’aggravante di un calcio di rigore sbagliato da Molina quando mancava poco più di un quarto d’ora alla fine della partita.
Sono così retrocesse in Liga 2 lo stesso Granada e le due squadre che erano condannate già da un paio di giornate, il Levante e l’Alaves.
Il Capocannoniere della Liga
Dopo tantissimi tentativi andati a vuoto, Karim Benzema ha messo le mani sul titolo di goleador della stagione 2021/2022.
Quest’anno non ci sono stati problemi per il centravanti francese, che ha raggiunto il suo obiettivo grazie ad una stagione strepitosa, chiudendo la Liga con la bellezza di 27 reti realizzate.
L’annata di Benzema coincide col suo primo titolo di capocannoniere messo in faretra, primo francese a riuscirci in Liga.
I numeri sono confermati da un altro dato: con le reti realizzate quest’anno, sono 219 le reti relizzate in Liga da quando il francese vi gioca e, dato ancor più eclatante, Benzema ha segnato almeno un gol a tutte le squadre contro le quali ha giocato fin qui.
Ci è riuscito alla veneranda età di 34 anni, 35 a dicembre, tenendo a debita distanza gente del calibro di Aspas, centravanti del Celta Vigo che ha messo a segno 18 reti in campionato e del suo compagno di squadra, Vinicius, a quota 17.
La squadra rivelazione
Tra tutte le squadre che hanno lasciato il segno in questo campionato, il Betis di Siviglia è quella che ha sorpreso più di tutti, sia alla luce del gioco espresso in questi mesi e sia in virtù dei risultati conquistati.
La parte finale della stagione non ha permesso al Betis di sognare ancora un po’ di più, ma i tifosi possono essere più che soddisfatti, visto che è arrivata l’Europa League all’indomani della vittoria in Copa del Rey, confermata poi dall’ottimo quinto posto in campionato.
Il sogno Champions si è interrotto solo a due giornate dalla fine, ma anche e soprattutto a causa dei passi falsi contro Atletico Madrid e Siviglia, nei quali il Betis ha dovuto lasciare a terra la bellezza di 12 punti complessivi, uno più decisivo dell’altro in ottica Champions.
Il Betis ha partecipato in una sola altra occasione alla Champions League e sarebbe stata una chiusura trionfale per gli uomini di Pellegrini.
Delusione cocente anche in Europa League, dove il Betis è uscito di scena contro l’Eintracht agli ottavi di finale, a causa di un autogol di Guido Rodriguez ai supplementari.
La squadra delusione
Se è vero come è vero che un secondo posto in Liga non è mai da buttare via, la stagione del Barcellona non può considerarsi esaltante, ma se dobbiamo parlare di delusione, la palma va ancora una volta al Valencia.
Costruita con il piglio e la mentalità di chi vuole tornare in alto, la squadra del pipistrello non è andata al di là di un nuovo e poco edificante cammino che non le ha permesso di mettere le mani su un piazzamento europeo.
Il nono posto di fine stagione non può essere soddisfacente per un team dal passato così glorioso e la finale di Copa del Rey persa contro il Betis, è la vera cartina di tornasole di una squadra che si è ormai smarrita da tempo e necessita di una programmazione a medio termine che è mancata fin troppo negli ultimi anni.
Vediamo se la dirigenza del ricchissimo Lim riuscirà a regalare ai tifosi del Valencia qualche chance in più per la prossima stagione. Magari ripartendo da Pepe Bordalas, che ha ancora un anno di contratto ed è sembrato l’uomo giusto per riportare il Valencia ai fasti di un tempo. Ma ci vuole continuità…