Sì è conclusa l’84ª edizione della Ligue 1, il quinto campionato europeo per importanza ma tradizionalmente fucina di campioni che si affermano poi all’estero e con la maglia della nazionale.
Vediamo un po’ cosa ci ha detto il campionato d’oltralpe in termini di vittorie, retrocessioni e qualificazioni alle coppe europee.
Riepilogo Ligue 1 21/22 | |
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I campioni | Paris Saint-Germain |
Qualificate alla Champions League | Paris Saint-Germain, Olympique Marsiglia, Monaco |
Qualificate all’Europa League | Rennes, Nantes |
Qualificata alla Conference League | Nizza |
Retrocesse | Bordeaux, Metz (Saint-Etienne al play-off con l’Auxerre) |
Capocannoniere | Kylian Mbappé (28 gol) |
Squadra sorpresa | Strasburgo |
Squadra delusione | Lione, Lille |
I campioni: Paris Saint-Germain
Ça va sans dire, il PSG ha conquistato il campionato con quattro turni d’anticipo, assicurandosi così il suo 10° titolo nazionale (eguagliato il record del Saint-Etienne) e assicurandosi così la partecipazione alla prossima Champions League.
Troppo ampio il divario tra i parigini e il resto del campionato: qualche anno può esserci una sorpresa, come il Lille dell’anno scorso, ma è molto difficile che la corazzata di Neymar, Donnarumma, Verratti e compagni manchi l’appuntamento due anni di fila.
Conquistata la vetta alla 3ª giornata, i parigini non l’hanno mai lasciata, nonostante l’innesto di Leo Messi sia stato più difficoltoso del previsto. Ma la differenza l’ha fatta tutta il nuovo fenomeno del calcio mondiale: Kylian Mbappé. Non a caso…
Il capocannoniere: Kylian Mbappé
Con un coup de theatre che ha ricordato “The Decision” di Lebron James, il fenomeno del PSG ha annunciato la sua permanenza a Parigi, con un contratto fuori scala e voce in capitolo nelle decisioni societarie (il cui primo effetto è stato il defenestramento di Leonardo), proprio come il cestista dei Lakers.
D’altro canto, nonostante le stelle di cui è imbottita la squadra, da Neymar a Messi passando per Verratti, Marquinhos, Hakimi, Sergio Ramos, etc., è sempre il ventitreenne nato proprio a Parigi a risultare decisivo: con i suoi 28 gol e 19 assist in 35 partite ha praticamente conquistato da solo il titolo nazionale, mentre in Champions League (6 reti e 6 assist in 8 partite) la squadra è stata eliminata proprio in occasione di una delle sue rarissime serate storte.
Le qualificate in Champions League: Olympique Marsiglia e Monaco
L’Olympique Marsiglia di Jorge Sanpaoli ha inseguito a distanza il PSG dall’inizio del campionato, mentre il Monaco, dopo un inizio balbettante con Nico Kovac alla guida, è stato protagonista di un ottimo girone di ritorno con l’arrivo di Philippe Clement in panchina.
Addirittura ad una giornata dalla fine i monegaschi avevano affiancato il Marsiglia al secondo posto, in vantaggio per la differenza reti. Con il pareggio per 2-2 subito al 96° in casa del Lens all’ultima giornata, mentre il Marsiglia regolava lo Strasburgo per 4-0, la squadra del Principato è scesa nuovamente in 3ª posizione, costretta così ad affrontare due turni preliminari per poter accedere alla fase a gironi della Champions, mentre il Marsiglia vi accede direttamente.
Le qualificate in Europa e Conference League: Rennes, Nantes e Nizza
L’ottimo Rennes di Bruno Genesio si qualifica all’Europa League grazie al quarto posto ottenuto con il pareggio acciuffato al 93° da Serhou Guirassy in casa dei campioni uscenti del Lille.
In contemporanea il Nizza di Christophe Galtier, allenatore che aveva vinto il titolo con il Lille, vinceva 2-3 sul campo dello Stade Reims grazie ad una tripletta di Andy Delort, affiancando così il Rennes in classifica ma in svantaggio per la differenza reti.
Grande rammarico quindi per il punto di penalità comminato dopo la sospensione della gara con il Marsiglia per invasione di campo, che è quindi costata la qualificazione alla Conference League piuttosto che all’Europa League.
Il secondo posto in Europa League sarà invece occupato dal Nantes di Antoine Koumbaré, giunto al 9° posto in campionato ma vincitore della Coppa di Francia dopo un’eslatante cavalcata che li ha visti superare, tra gli altri, il Monaco in semifinale e il Nizza in finale.
Le retrocesse: Bordeaux e Metz
Se per il Metz di Frederic Antonetti, praticamente mai in zona salvezza in tutta la stagione, la retrocessione dopo 3 stagioni in Ligue 1 è dolorosa ma non imprevista, per il Bordeaux, squadra 6 volte Campione di Francia, è sicuramente uno shock.
Dopo un campionato condotto sempre al limite delle zona retrocessione dal tecnico ex Lazio e nazionale svizzera Vladimir Petkovic, il cambio di guida tecnica con l’arrivo di Jaroslav Plasil non ha dato i frutti sperati e anzi, la squadra ha imboccato una spirale discendente che l’ha vista sprofondare all’ultimo posto in classifica, in coabitazione con il Metz a 31 punti.
L’ultima squadra a retrocedere rischia di essere un’altra grande decaduta, il Saint-Etienne (proprio nella stagione in cui il PSG l’ha raggiunta come titoli vinti), che è atteso allo spareggio con la vincitrice dei play-off di Ligue 2, l’Auxerre.
La squadra rivelazione: Strasburgo
Solo l’exploit del Nantes in Coppa di Francia ha privato il sorprendente Strasburgo di Julien Stephan della qualificazione alla Conference League. Partiti un po’ lenti, gli alsaziani hanno risalito la classifica e da fine ottobre alla penultima di campionato hanno conosciuto solo 3 sconfitte, in casa di Lille, Bordeaux e Marsiglia, in mezzo a 13 vittorie e 10 pareggi. Proprio all’ultima giornata però lo 0-4 casalingo incassato dall’Olympique Marsiglia è costato il sogno europeo proprio sul filo di lana.
Resta il miglior piazzamento degli alsaziani da oltre quarant’anni, grazie soprattutto all’attacco guidato da Ludovic Ajorque (12 gol e 8 assist), affiancato dall’esperto Kevin Gameiro (11 gol e 4 assist) e da Habib Diallo (11 gol e 2 assist).
Le squadre delusione: Lione e Lille
Un 8° posto che esclude l’Olympique Lione dalle coppe europee per la seconda volta nelle ultime tre stagioni. Ma se due anni fa si poteva recriminare sullo stop anticipato del campionato, questa volta la squadra di Peter Bosz può solo recriminare sulla pesante flessione accusata tra dicembre e gennaio (1 sconfitta e 4 pareggi di fila), che è costata un crollo dal 6° all’11° posto in classifica.
Per tutta la stagione è mancata poi quella continuità necessaria a scalare nuovamente la classifica, nonostante i 21 gol in campionato di Moussà Dembelé, i 12 di Karl Toko Ekambi e i 9 di Lucas Paquetà, incappando in clamorose sconfitte casalinghe con Lille e Rennes e in casa di Brest e Metz.
Per la squadra con la terza rosa per valore del campionato, dopo PSG e Monaco e prima del Marsiglia, l’esclusione dalle coppe europee rappresenta sicuramente un fallimento.
Altra delusione di stagione è sicuramente rappresentata dai campioni in carica del Lille, ma in realtà si tratta di una delusione annunciata, tra l’addio di Christophe Galtier e la cessione di vari giocatori non adeguatamente rimpiazzati a causa dei problemi economici del club. Diciamo che il miracolo è stato il titolo dell’anno precedente, mentre questo è stato un campionato in cui i Dogues sono tornati con i piedi per terra.