Dopo una serata che ha riconciliato gli amanti della pallacanestro europea con il bel gioco e due delle più belle partite viste negli ultimi anni, le caselle delle due finaliste della Turkish Airlines EuroLeague 2021/2022, sono adesso complete.
Saranno Efes Anadolu Istanbul e Real Madrid a giocarsi l’atto conclusivo di una stagione pazzesca, per l’ennesima volta protrattasi tra rinvii delle partite e, durante la sua velenosa coda, caratterizzata dalle tre esclusioni delle squadre russe.
Olympiacos solido, ma risolve Micic
Una partita giocata da grande squadra, una conferma che va al di là del semplice accesso alla finalissima di sabato sera. L’Anadolu Efes di Istanbul torna in finale di Eurolega dopo 12 mesi dal successo del 2021 e lo fa grazie alla solita prodezza sulla sirena di Vasilije Micic, insignito nella serata di venerdì del titolo di miglior marcatore della Regular Season e signore della partita grazie ad un missile da tre punti a 2 decimi dalla chiusura della partita.
L’Olympiacos ha a tratti spaventato gli uomini di Ergin Ataman, talvolta sorpresi dalla verve agonistica dei greci, arrivati a Belgrado con il carico da novanta dei proprio tifosi, giunti in massa alla Stark Arena.
Il punteggio, 74-77, la dice lunga sull’equilibrio prodotto dalle due squadre, ma si sapeva fin dall’inizio che, in caso di arrivo al fotofinish, il corto muso vincente sarebbe stato, con buone probabilità, quello dell’Anadolu.
La capacità di monetizzare i momenti topici delle partite, è sempre stata una delle peculiarità più vincenti dei turchi e il finale della prima semifinale di Eurolega non ha fatto altro che dare vigore a questo enunciato, che comincia ad essere una sorta di filo conduttore delle partite più importanti della stagione dell’Efes.
A fare da corollario al finale del match, è stato proprio Ataman che, subito dopo la vittoria si è diretto verso il suo omologo, fresco vincitore del premio come migliore allenatore della Regular Season di Eurolega, Georgios Bartzokas, con un atteggiamento del corpo che ha fugato ogni dubbio.
Quelle “spallucce” che abbiamo visto tutti in diretta, sono state sintomatiche, quasi a voler dire “che posso farci, io?“. Quando ci sono campioni di questo lignaggio, un allenatore può solo gioire o soffrire a seconda delle loro decisioni e/o dei loro gesti tecnici.
La partita è stata sempre piuttosto equilibrata, tranne per pochi sprazzi, durante i quali l’Efes ha provato a scappare al secondo, ma soprattutto al terzo quarto, quando Larkin, Micic, ma soprattutto un sontuoso Elijah Bryant, sono riusciti a scavare un solco di 11 punti, massimo vantaggio della partita.
Il parziale di 12-4 alla fine del terzo quarto a favore dei greci del Pireo, ha rimandato tutto al quarto e decisivo periodo, nel quale nessuna delle due compagini è andata oltre i 5 punti di vantaggio, fino al 74 pari e una manciata di secondi alla sirena.
Il resto lo ha fatto Micic, che si è fatto dare la palla in mano, ha cominciato a girare intorno ai difensori greci con il suo caratteristico palleggio, fino a quando, a un secondo e mezzo dalla fine, ha scoccato il tiro della vittoria che è valso la seconda finale di seguito per i suoi.
Il Barça non la chiude, fa festa il Real Madrid
È stato uno dei classici spagnoli più attesi di sempre e la partita non ha tradito le attese.
Il Real Madrid sorprende il Barcellona e si appresta a vivere una delle giornate più belle ed eccitanti della sua storia nella serata di domani, sabato 21 maggio, quando affronterà i Campioni d’Europa in carica dell’Efes Anadolu.
Il risultato finale è stato probabilmente l’aspetto meno scontato della partita e di tutto ciò che essa si portava dietro fin dalla vigilia.
Il Barcellona ha letteralmente dominato tutta la stagione regolare, ma anche quest’anno deve arrendersi a pochi passi dalla conquista del trofeo, dopo la sconfitta in finale dell’anno scorso contro l’Efes e il rischio di uno scivolone nella semifinale 2021 contro l’Armani Exchange Milano di Ettore Messina.
La delusione è doppiamente cocente, in virtù del fatto che essa è arrivata a favore dei mai amati cugini del Madrid, messo KO da una serie di sconfitte nella parte finale della regular season, che non hanno permesso agli uomini di Pablo Laso Biurrún di andare oltre il quarto posto.
Forse è stato un bene per i “blancos“, visto che l’appena citato quarto posto è servito per evitare l’Efes ai quarti di finale e mettere alla berlina il Maccabi di Tel Aviv, unica squadra, tra le top 8, ad aver abbandonato la competizione a seguito di un cappotto per 0-3.
Tornando alla partita di ieri, invece, essa ha messo in evidenza un Barcellona che ci ha provato, soprattutto al termine del secondo quarto, quando, negli ultimi minuti prima dell’intervallo lungo, è scappata a +11 con il parziale a tabellone che diceva 45-34. Il massimo vantaggio dei blaugrana si è dilatato fino al +13 di inizio ripresa ed è rimasto stabile fino a metà del terzo quarto.
Da quel momento è successo quello che Sarunas Jasikevicius sperava non accadesse. Il Barcellona ha levato le mani dal volante, ma le cause non sono da imputare ad una mancanza di concentrazione dei catalani.
La strenua difesa dei blancos ha cominciato a girare nel migliore dei modi e verso la fine del terzo quarto la rimonta era ormai cosa fatta.
Troppi errori dai singoli e una difesa fin troppo distratta da parte del Barcellona, hanno permesso al Real di rimanere in partita nell’ultimo quarto anche grazie a percentuali degne di una squadra così forte e una prestazione a rimbalzo di livello, fino agli ultimi minuti di marca blaugrana per il punteggio finale di 83-86.
La finalissima tra Efes e Real
La serata infuocata consumatasi ieri alla Stark Arena, sarà doppiata con ancor maggior patos, da quella di sabato quando, alle 16,00, scenderanno in campo Barcellona e Olympiacos, per quella che rischia di essere una delle partite meno importanti di questo scorcio conclusivo di stagione.
Ma tre ore più tardi, sarà apoteosi a Belgrado. Da Istanbul e Madrid sono attesi moltissimi tifosi che non hanno voluto assistere alla semifinale (solo i fan dell’Olympiacos sono voluti arrivare in massa per la partita contro l’Anadolu ).
I temi tattici della partita sono i medesimi ogni qual volta scendono in campo gli uomini di Ataman: la difesa sui due fenomeni della compagine turca.
Va da sé che fermare Larkin e Micic in un momento così lanciato per i due campioni, è impresa impossibile, ma limitarli si può. Il piccolo problema è capire “come” ed è un problema che lasciamo volentieri a Pablo Laso.
In chiave offensiva il coach del Real Madrid proverà a fare affidamento su Walter Tavares, il centro che si è ieri fatto sorprendere in più di un’occasione, ma l’usato sicuro è sempre e comunque rappresentato dai Sergio Llull, meraviglioso artista contemporaneo, che alla veneranda età di 34 anni, continua a disegnare iperboli che a buona parte di altri suoi colleghi è lecito solo sognare.
Si parte alle ore 19,00, diretta su Sky Sport.