Sembra di essere tornati indietro nel tempo. Un Verona così forte e convincente, così serio nella sua proposta offensiva, non si vedeva da anni. Un Milan così solido e vicino al traguardo scudetto, lo stesso.
Negli ultimi anni, per quanto spettacolare e combattuta, questa partita aveva smarrito la sua originaria e autentica importanza. Per la città di Verona, la sfida al Milan ha un sapore particolare: rievoca sensazioni passate, duelli spettacolari, una rivalità magari sopita ma mai distrutta dal tempo.
Per i tifosi del Milan, il ricordo di questa partita è racchiuso in una formula intramontabile, che a distanza di tanti anni è tornata prepotentemente alla mente dei supporters rossoneri: la fatal Verona.
Se infatti nella sua lunga e gloriosa storia il Milan, da quando esiste la Serie A a girone unico, non ha mai perso in casa contro l’Hellas (ultima sconfitta a San Siro un secolo fa, nella stagione 1921/22), diverso è il discorso per le sfide disputate al Bentegodi.
Qui, qualcosa accade. Qui il tempo sembra arrestarsi e durare ben più di 90’. Il tifo incessante dei tifosi gialloblu, che si opporrà anche il prossimo 8 maggio (20.45 calcio d’inizio) all’esodo rossonero (almeno 15.000 i tifosi del Milan attesi a Verona), può invertire il corso della storia, cambiare dinamiche prestabilite, portare il calcio alla sua quintessenza: l’impronosticabilità.
Qui, al Bentegodi, il Milan di Nereo Rocco perse lo scudetto nel 1973 – da qui la fatal Verona – e sempre qui, a due passi dall’Arena, quell’orchestra perfetta che era il Milan guidato da Sacchi smarrì le chance di titolo nel 1990. Pioli contro Tudor, dunque.
Ma soprattutto Hellas Verona vs Milan, per sfatare il mito o confermarne la tragicità.
I precedenti di Verona-Milan
PRECEDENTI | N° |
---|---|
Vittorie Verona | 13 |
Pareggi | 29 |
Vittorie Milan | 31 |
Quello che andrà in scena per la 36ª giornata di Serie A sarà il duello numero 74 tra Hellas Verona e Milan.
I precedenti delle due squadre, in Serie A, recitano 13 vittorie per i gialloblu, 29 pareggi e ben 31 vittorie del Milan. Una sfida profondamente italiana, come recita un curioso dato sui marcatori: l’ultima volta che hanno segnato tre diversi italiani per i rossoneri in campionato è stata proprio contro l’Hellas nel 4-1 della stagione 2017/18.
Andarono a segno Cutrone, Borini e Abate (per quest’ultimo fu anche l’unica rete, delle tre realizzate col Milan, segnata a San Siro). Nella stessa partita, andò a segno il coreano del sud Seung-Woo Lee.
Sono ben sette i giocatori del Milan ad avere come ultima presenza un Milan vs Verona: Guido Sacchi (9.12.1923), Simone Boldini (22.04.1979), Tiziano Manfrin (01.06.1983), Zvonimir Boban (29.04.2001), Matias Silvestre (19.01.2014), Sulley Muntari (07.03.2015) e Nigel De Jong (13.12.2015). Fatal Verona, nuovamente.
Ma contro l’Hellas il Milan ha anche visto passare un pezzo di storia nell’ultimo gol rossonero di Gianni Rivera, il 22 aprile del 1979. All’andata, l’Hellas spaventò parecchio il Milan di Stefano Pioli. Il doppio vantaggio iniziale firmato Caprari e Barak (dopo 24 minuti) fu rimontato nella ripresa grazie ai gol di Giroud, Kessié e autorete di Gunter.
Era un Hellas diverso, ancor più di quello dello scorso anno, che al Bentegodi perse senza colpo ferire per 0-2 contro un Milan aiutato dalla bellezza dei gol di Krunic e di Diogo Dalot.
Che partita sarà tra Verona e Milan?
Attenzione al particolare momento delle due squadre. Sulla carta, potrebbe uscire fuori la partita della giornata.
L’Hellas è una squadra che, nelle ultime partite, ha dimostrato da un lato di essere libera di testa – soprattutto nelle due vittorie esterne a Bergamo e a Cagliari – dall’altro di essere maturata parecchio, e con estrema velocità, negli ultimi tre mesi di campionato.
Tudor è riuscito ad aggiustare la fase difensiva dei suoi, unica pecca della prima parte di stagione, ma non ha smesso di incantare in fase offensiva – dove l’Hellas ha uno dei migliori attacchi del campionato, con gli stessi gol segnati dal Milan primo in classifica (61).
Soprattutto, Tudor è entrato definitivamente nella testa dei suoi giocatori, troppo spesso altalenanti nel corso della stagione. Meglio, della singola partita, quella nella quale l’Hellas entrava e poi scompariva dal campo – è successo in diverse occasioni, le più clamorose contro Milan, Roma e Venezia, tutte nella prima parte di campionato.
Ora però, grazie ai risultati ottenuti dalla formazione di Tudor, i gialloblu non possono accontentarsi della posizione in classifica. Probabilmente non lo farebbero in generale, per attitudine. Ma attenzione ai punti di distanza tra l’Hellas e l’Europa: sono appena 7 (dalla Lazio sesta) e 4 (da Atalanta e Fiorentina, che si giocano al momento l’ingresso in Conference League).
Considerando che all’ultima giornata l’Hellas andrà a Roma per giocarsi tutto contro la Lazio, al momento le chance di entrare in Europa per Tudor e i suoi – per quanto ridotte – non sono pura utopia: anzi, sono un obbligo e un onore che l’Hellas ci terrà a rispettare.
Il Milan, dal canto suo, ha il destino nelle proprie mani.
La vittoria con gol di Tonali al 92’ contro la Lazio – in un Olimpico profeticamente rossonero – ha lanciato un segnale chiaro e forte all’Inter, che è caduta a distanza di 48h fuori casa contro il Bologna, nel recupero di campionato.
Poi, la settimana scorsa, se la formazione di Inzaghi è stata brava a rimanere concentrata e a tenere il passo dei rossoneri nel 2-1 di Udine, il Milan ha messo in campo un’ulteriore dimostrazione di forza, vincendo 1-0 contro un’ottima Fiorentina.
Decisivi, in questa sfida, i due uomini più in forma del momento nel Milan, i due condottieri tecnici della squadra di Pioli: Maignan e Leao.
Verona e Milan: statistiche a confronto
VERONA | MILAN | |
---|---|---|
52 | punti | 77 |
61 | gol fatti | 61 |
52 | gol subiti | 30 |
4 | clean sheet | 16 |
51.0% | % possesso | 54.7% |
Il portiere ex Lille si è rivelato il miglior acquisto stagionale dei rossoneri, che dall’addio di Donnarumma potevano perdere tantissimo. Al contrario, il lavoro di Maldini e Massara continua a dimostrarsi pregevole.
Maignan è un portiere moderno, ma la sua forza non è solamente tecnica – decisiva la parata su Cabral domenica scorsa. L’estremo difensore rossonero è una guida per i compagni, un porto sicuro in fase di possesso e di non possesso, quando – come ha giustamente detto Capello – grazie alla propria visione di gioco consente uno sviluppo variegato ma sempre efficace.
Leao è il miglior marcatore del Milan e quando si accende lui si accende il reparto offensivo dei rossoneri – che manca dei gol degli attaccanti e dei centrocampisti, almeno con continuità.
Occhio infine il momento di forma delle due squadre. Nelle ultime cinque partite di campionato, l’Hellas ha ottenuto ben 10 punti al netto di tre vittorie, un pareggio (vs la Samp) e una sconfitta (vs l’Inter).
Il Milan, che come detto viene da due vittorie pesantissime, sta trovando nel reparto difensivo (Tomori e Kalulu, Maignan, ma anche Tonali e i due terzini Calabria e Theo) il suo vero punto di forza – appena due gol subiti nelle ultime otto partite di campionato: sono numeri stratosferici e in linea storicamente con la squadra poi campione d’Italia (quella con la miglior difesa).
L’Hellas, che fa del reparto offensivo il suo punto di forza, è l’unica squadra insieme al Sassuolo ad avere i tre d’attacco in doppia cifra. Con una media di 1.74 gol a partita, l’Hellas ha infranto il precedente record, ed è ora a -1 dal primato di reti segnate dell’11 gialloblu guidato da Mandorlini nel 2013/14 (62 reti).
Barak ha già segnato undici reti, Caprari 12 (+ 7 assist, numeri da urlo per lui), Giovanni Simeone 16 e 5 assist. Occhio però anche dietro, dove Gunter è primatista per recuperi difensivi in Serie A (303).
Ci attende una partita epica.
Questa la probabile formazione del Verona: Verona (3-4-2-1): Montipò; Gunter, Ceccherini, Casale; Faraoni, Ilic, Tameze, Lazovic; Caprari, Barak; Simeone.
Questa, la probabile formazione del Milan: Milan (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Bennacer; Messias, Kessie, Leao; Giroud.