Ancora spettacolo. E non sono mancati i colpi di scena anche nella terza tappa del Tour of the Alps, una tappa interamente corsa in Alto Adige (154,6 chilometri da Lana a Villabassa) che qualcuno pensava si risolvesse in un affare tra gli uomini di classifica.
Invece non è stato così: una giornata di attacchi dalla lunga gittata ha alla fine visto il successo di Lennard Kamna, 25enne tedesco della Bora-hansgrohe capace di lunghe cavalcate, talvolta vincenti come nel 2020 al Tour de France, e che non teme le lunghe salite, pur trovando nella pianura il suo terreno di caccia ideale.
Protagonista di un lunghissimo attacco partito al km 63, Kamna ha retto sulle durissime rampe del Passo Furcia, prima di esibire le sue doti da passista e cronoman nel terreno a lui più congeniale, proprio in prossimità dell’ultimo chilometro.
Vano l’inseguimento di Andrey Amador (INEOS-Grenadiers): il costaricense si è dovuto accontentare della piazza d’onore davanti allo spagnolo Jonathan Lastra (Caja-Rural).
Kamna ha dimostrato di voler entrare nella fuga di giornata a tutti i costi: ci ha provato una prima e una seconda volta ma solo il terzo tentativo ha avuto esito positivo, al chilometro 63, quando è andato via in compagnia di Pronskiy (Astana), Amador (INEOS-Grenadiers), Ghebremedhin (EF Education-Easypost), Tesfatsion (Drone Hopper-Androni), Iribar (Euskaltel-Euskadi), Piccoli (Israel-PremierTech), Barta e Rojas (Movistar), Hamilton (DSM), Lastra (Caja Rural-RGA) e Traeen (Uno-X).
Gli uomini al comando hanno raggiunto un vantaggio massimo di 3’53” mentre in Bahrain-Victorious hanno controllato la situazione in testa al gruppo, guadagnando secondi preziosi in vista dell’imbocco del Passo Furcia, la salita più temuta di giornata: in cima Pronskiy e Traeen hanno transitato da soli.
La discesa del Furcia è costata le opportunità di vittoria al norvegese Traeen, vittima di una caduta, mentre alle spalle di Pronskiy, il gruppo ha organizzato l’inseguimento riuscendo a rientrare sulla testa della corsa.
In un finale molto incerto, Kamna, con un’azione da finisseur, ha fatto la differenza.
“Ho provato a inserirmi nella fuga di giornata sin dai primi chilometri e alla fine i miei sforzi sono stati ricompensati – ha detto il vincitore –. Sapevo che questa settimana ci sarebbero state opportunità per le fughe, ma non mi aspettavo di vincere qui. In salita non sono sul livello dei migliori di questa corsa: ieri ho perso un po’ di tempo, e questo mi ha concesso l’opportunità di avere più spazio oggi. Non l’avevo pianificato, ma è andata bene“.
I favoriti per la vittoria finale hanno rimandato invece la sfida alla giornata di giovedì e all’arrivo in salita di Kals am Grossglockner, in Tirolo.
Maglia verde di leader ancora sulle spalle di Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), parso molto sereno al traguardo (“Non abbiamo dovuto tirare a tutta dal primo chilometro e ho una squadra molto forte su cui poter contare”) ma i rivali sono tutt’altro che lontani: Bardet a 6”, Valter a 12”, Gall, Sivakov, Chaves, Porte a 16”, Landa a 20”.
Saranno le asperità dell’Osttirol a emettere i verdetti finali su una corsa a tappe che sta confermando tutto il suo prestigio.