Ritornare a giocare alle 15, chissà, potrebbe far bene ad un Napoli che nelle ultime due settimane – dopo aver assaporato la possibilità di un grande finale di stagione dopo il 3-1 esterno sull’Atalanta – è tornato a balbettare.
L’undici di Spalletti, che nel girone di andata aveva partorito certezze (soprattutto difensive), ha ormai assunto le sembianze di una roulette russa, più che di una squadra di calcio pronta alla lotta scudetto. Quella che ora dista quattro punti – potenzialmente cinque, se l’Inter dovesse vincere il recupero col Bologna.
Intanto però il Napoli deve pensare a se stesso. Passi pure la partita contro la Fiorentina, probabilmente la squadra più in forma del campionato allo stato attuale, ma il pareggio casalingo contro la Roma nell’ultima giornata deve far riflettere l’ex tecnico di Inter, Zenit e proprio Roma. Nonché Empoli, la squadra che lo ha lanciato in Serie A – come è valso per Maurizio Sarri, che stregò De Laurentiis in un Empoli vs Napoli di ormai sette anni fa.
A proposito di DeLa: i rapporti con Spalletti, sempre ottimali, iniziano a scricchiolare.
Tra le “accuse” del patron partenopeo sui (non) cambi del tecnico toscano a partita in corso e le incalzanti domande (sempre sulla questione sostituzioni) della stampa nostrana al tecnico toscano, Spalletti è chiuso in una morsa.
Se ci aggiungiamo i risultati non proprio esaltanti delle ultime settimane, ecco spiegata l’esplosione dell’allenatore nel post-partita di Napoli vs Roma – ad un passo dalla prima vittoria contro Mourinho, con El Shaarawy che ha respinto al mittente i sogni di gloria di Spalletti.
Il quale, sempre nello sfogo di cui sopra, ha ribadito di aver attinto dalla panchina secondo le (scarne) risorse della squadra. Infortuni a parte, il ruolino di marcia di Spalletti al Napoli non è così distante da quello di Gattuso, e le lacrime di Insigne a fine partita sono un segnale: se confortante (voglia di rivalsa) o meno (consapevolezza della resa), lo vedremo proprio contro l’Empoli di Andreazzoli.
I precedenti tra Empoli e Napoli
N° | |
---|---|
Partite totali | 17 |
Vittorie Empoli | 5 |
Pareggi | 5 |
Vittorie Napoli | 7 |
Gol Empoli | 17 |
Gol Napoli | 25 |
I precedenti tra le due squadre ci raccontano subito una curiosissima statistica: l’Empoli non vince da ben sedici gare in Serie A, dalla vittoria esterna proprio contro il Napoli al Diego Armando Maradona (rete di Patrick Cutrone).
Era un Napoli che tra questa partita e quella sempre in casa contro lo Spezia iniziava a vedere (e rivedere) i sorci verdi causati dal mal di mare casalingo.
È al San Paolo, infatti, più che fuori casa, che il Napoli ha perso quest’anno la maggior parte dei suoi punti. Non solo peraltro contro le “piccole”, ma anche contro le grandi (qui ha vinto solo contro Juventus e Lazio).
Napoli ed Empoli si sono affrontate 17 volte nella loro storia in Serie A. Un numero piuttosto esiguo se pensiamo alla storia di queste due squadre. Il verdetto comunque parla chiaro: c’è equilibrio.
L’Empoli (che al Castellani ha vinto anche l’ultima sfida qui disputata nel 2019 contro gli azzurri per 2-1) ha fatto registrare bottino pieno cinque volte, lo stesso numero riservato ai pareggi. Il Napoli ha ottenuto sette vittorie tra casa e trasferta contro i toscani, ma come detto viene dall’ultimo negativo precedente fuori casa (3 aprile 2019).
I partenopei, che in quell’occasione misero a segno un gol, ne hanno realizzati 25 contro l’Empoli, che a sua volta ne ha inflitti 17 al Napoli.
Empoli e Napoli: statistiche a confronto
EMPOLI | NAPOLI | |
---|---|---|
34 | punti | 67 |
42 | gol fatti | 59 |
60 | gol subiti | 27 |
48.2% | % possesso palla | 58.1% |
6 | clean sheet | 13 |
Nelle ultime dieci di Serie A, l’Empoli ne ha perse cinque. Se al Castellani i numeri sono accettabili considerando le avversarie (una sola sconfitta in questo range di partite, contro la Juventus), diverso è il discorso per le partite esterne – dove l’Empoli, sui 18 punti disponibili, ne ha ottenuti appena 2.
Per sua fortuna, la squadra toscana ospiterà il Napoli tra le mura casalinghe. Quelle che la formazione di Spalletti, alla luce dei risultati ottenuti al Maradona, vede già di buon occhio.
Considerando le ultime dieci partite di Serie A, il Napoli ha vinto cinque partite. Di queste cinque (sofferte, esclusa quella di Bergamo) vittorie, quattro sono arrivate lontane da casa (l’unica eccezione è costituita dalla vittoria per 2-1 contro l’Udinese dello scorso 19 marzo.
Il dato che però maggiormente stupisce è quello relativo alla difesa. Da noi più volte elogiata ad inizio campionato (almeno fino a tutto il girone d’andata), la fase difensiva della formazione di Spalletti è andata pian piano sciogliendosi (l’ultimo clean sheet risale ad inizio febbraio contro il Venezia in trasferta). Nelle ultime 11 partite, compresa l’Europa League, il Napoli ha sempre preso gol, ed è attualmente seconda in questa specialità dietro l’Inter – non a caso potenzialmente prima.
Se il Napoli ha qualcosa da rivedere a livello difensivo – Ospina ancora fuori, Di Lorenzo rimane in forte dubbio – l’Empoli deve svegliarsi per non rischiare brutte sorprese al fotofinish.
Per quanto la salvezza (non ancora matematica) sia praticamente un dato di fatto, il precedente non può far sorridere Andreazzoli. C’era lui infatti in panchina per i toscani quando (stagione 2018/2019) dopo l’esonero all’11a di campionato (era subentrato Iachini), il tecnico ex Roma aveva ripreso le redini dell’Empoli a marzo, inanellando una serie di risultati utili consecutivi (compresa una vittoria proprio contro il Napoli) per poi sciogliersi sul finire della stagione – chiusa al terzultimo posto e in Serie B insieme a Chievo e Frosinone.
Come stanno le due squadre
La squadra di Andreazzoli sembra essersi arrestata al girone d’andata, quando era riuscita a chiudere nella parte sinistra della classifica – e ormai salva, quindi negativamente condizionata per il girone di ritorno, come è chiaro dal ruolino di marcia dei toscani, il peggiore nei cinque maggiori campionati europei.
La più grande risorsa dell’Empoli di Andreazzoli, la mancanza di ruoli predefiniti tra titolarità e subentri dalla panchina, è diventata nel tempo la più grande debolezza dei toscani. Detto altrimenti, non c’è un leader che sappia prendersi carico della difficile situazione della squadra per risollevarla in questo finale di stagione.
Le motivazioni, per l’Empoli come per il Napoli, derivano come al solito dal campo. In questo momento le due squadre, distantissime a livello di punti, si assomigliano parecchio sotto il profilo psicologico: tanto l’Empoli quanto il Napoli vivono apaticamente questo finale di stagione, e quella «storia», quella «gloria e leggenda» di cui ha spesso parlato Luciano Spalletti in questo campionato, rischiano ora di svanire sotto la categoria della pura dialettica. Per il Napoli tertium non datur, contro l’Empoli: la vittoria è l’unico risultato utile. E le risorse, guardando bene, ci sono.
L’assenza di Koulibaly per squalifica non è certamente una buona notizia per Spalletti, che dovrà fare a meno anche di Juan Jesus (con ogni probabilità). Attenzione però, perché il problema principale del Napoli al momento riguarda anche la fase offensiva – basti pensare che il suo miglior marcatore, Osimhen, ha segnato appena 11 gol quest’anno; nell’Empoli peggio ancora, con Pinamonti fermo a 10, di cui 4 su rigore.
La partita, tra due squadre che amano avvolgere l’avversario dall’esterno per poi trafiggerlo internamente – il Napoli è la squadra che ha segnato più gol da fuori area quest’anno –, si giocherà prevalentemente sugli esterni. Politano/Lozano e Insigne per gli ospiti, Bandinelli e Zurkowski, che rientra in campo dal 1’, per l’Empoli.
I duelli sulle fasce saranno insomma fondamentali.
Probabili Formazioni
Empoli (4-3-2-1): Vicario; Stojanovic, Romagnoli, Luperto, Parisi; Zurkowski, Asllani, Bandinelli; Henderson, Bajrami; Pinamonti.
Napoli (4-3-3): Meret; Zanoli, Rrahmani, Tuanzebe, Mario Rui; Anguissa, Ruiz, Zielinski; Lozano, Osimhen, Insigne.